La denuncia

Jessica Costanzo: "Oggi è impossibile esprimere dissenso"

La deputata torinese di Alternativa è stata bloccata dalle forze dell’ordine martedì 5 aprile a Torino, insieme al senatore Gianluigi Paragone: ecco il video.

Jessica Costanzo: "Oggi è impossibile esprimere dissenso"
Pubblicato:
Aggiornato:

"Martedì 5 aprile a Torino ho assaggiato in prima persona cosa significhi oggi esprimere - o meglio tentare di esprimere - una voce politicamente dissonante in questo preciso momento storico". Così la deputata torinese Jessica Costanzo racconta quello che le è accaduto settimana scorsa.

Jessica Costanzo: "Oggi è impossibile esprimere dissenso"

In piazza Palazzo di Città, sede del Comune, numerosi manifestanti si sono dati appuntamento per “accogliere” il premier Mario Draghi, di cui era prevista la visita per firmare il “Patto per Torino” con il sindaco Stefano Lo Russo.
Nella piazza hanno trovato ad aspettarli le forze dell’ordine in assetto anti sommossa, che li hanno respinti anche con l’uso di manganelli. Un manifestante è rimasto a terra ferito e si sono registrati tafferugli. A quel punto, è arrivato l’ordine di chiudere la piazza e di blindare le vie antistanti.

"Io ero presente, insieme al senatore Gianluigi Paragone - prosegue la rappresentante di Alternativa - Volevamo incontrare i manifestanti, esprimergli la nostra solidarietà. Ma ci è stato impossibile: il cordone di polizia ha impedito l’accesso sia a me che al senatore Paragone. Avremmo voluto verificare, nel pieno rispetto del nostro ruolo e delle nostre funzioni - che lo sottolineo prevedono anche un potere ispettivo - se corrispondesse al vero la notizia di un ferito nel corso di tafferugli. Ci è stato impedito. E per impedircelo abbiamo visto schierato un vero e proprio dispiegamento di forze, assolutamente eccessivo per il numero di manifestanti e con cui non è stato possibile arrivare a un compromesso".

 

"Istituzioni lontane dai cittadini"

Duro ovviamente il giudizio della Costanzo:

"Vorrei dire solo una cosa: chi agisce dall’alto, dando ordini e direttive per sedare ogni germe di protesta anche pacifica, agisce in questo modo perché evidentemente crede di essere onnipotente. E lo crede perché dal mondo ovattato dei palazzi romani, attorniati da una rassegna stampa sempre condiscendente e unanime nel difendere e glorificare qualunque scelta del governo, nulla traspare di cosa sta avvenendo fuori da quei palazzi. Nulla traspare del livello di insofferenza e di frustrazione che milioni di cittadini covano per le scelte autoritarie di questo governo. È una frustrazione che sedimenta dall’inizio della pandemia e che avrebbe bisogno di istituzioni vicine, non trincerate dietro la cortina di potere. Il loro distacco dalla realtà è evidente, amplificato da un’informazione silente. E invece qualcosa sta avvenendo. La piazza di martedì ne è una dimostrazione, ma come tante altre espressioni di dissenso che costantemente si fanno sentire in tutto il territorio".

La faccenda per la deputata torinese non si chiude qui:

"Dal momento che con le forze dell’ordine non è stato possibile neanche avviare un dialogo, ho deciso di presentare un’interrogazione alla ministra degli Interni Luciana Lamorgese. Sia questore che prefetto dipendono dal Ministero: con l’interrogazione qualcuno sarà costretto a rispondere alle nostre domande. Domande che non sono solo mie o del senatore Paragone, ma di una nutrita rappresentanza di cittadini".

Seguici sui nostri canali