Regione Lombardia

ITS e occupazione femminile tra le priorità di Regione

I provvedimenti dell'assessorato alla formazione e al lavoro per

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Il mondo del lavoro dopo la pandemia ha subito grandi stravolgimenti, causati dalla situazione emergenziale, ma soprattutto dalla crisi economica che ne è derivata. Per questo Regione Lombardia si sta impegnando allo scopo di tutelare le categorie che più di tutte rischiano di rimanere fortemente penalizzate ed escluse a livello occupazionale: i giovani e le donne. A parlarne è stata l’assessore regionale alla formazione e al lavoro Melania Rizzoli, che ha illustrato gli ultimi provvedimenti attuati in materia di occupazione

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Assessore Rizzoli, oggi giovani e lavoro sono due mondi che, anche in seguito all'instabilità economica causata dalla pandemia, faticano ad incontrarsi. Quali misure intende mettere in campo Regione Lombardia per favorire l'incontro tra studenti e mondo del lavoro?

Regione Lombardia ha messo a disposizione dei giovani diversi strumenti per favorirne l’occupazione, ma ad oggi, per entrare nel mondo del lavoro, non esiste uno strumento che sia più efficace dei nostri Istituti Tecnici Superiori. In Lombardia abbiamo un tasso di inserimento lavorativo post diploma per gli studenti ITS che sfiora il 90%. Questo è dovuto ai punti di forza che contraddistinguono questi corsi ovvero: l’alternanza prevista tra ore in aula di formazione teorica, ed ore di pratica vera e propria in azienda; e la formazione fatta da docenti che effettivamente lavorano nel settore e possono illustrare nel concreto le professioni. Gli ITS rappresentano oggi una componente fondamentale per tutta la formazione terziaria della nostra regione. Per questo stiamo investendo molto nella loro promozione, soprattutto agli occhi dei genitori dei nostri giovani, come percorsi di studio post-diploma altamente specializzanti. Non sono assolutamente una scelta di serie B, anzi, sono lo strumento che offre ai giovani elevate competenze teoriche e pratiche per una carriera brillante. Inoltre, permettono di aumentare l’occupazione giovanile, riducendo di molto il tasso di abbandono scolastico. Non è un caso, infatti, che nel PNRR siano previste cospicue risorse per permettere agli ITS di tutta Italia di crescere sia in quantità che in qualità avvicinandoci ai livelli degli altri paesi europei.

Qual è il panorama degli ITS lombardi?

Gli ITS sono il fiore all’occhiello del nostro territorio, la situazione in Lombardia è ottima se paragonata alle altre regioni, ma bisogna ancora lavorare per crescere. Siamo comunque la Regione con il più alto numero di Fondazioni, di corsi e di studenti iscritti. Abbiamo infatti 25 fondazioni, di cui 2 multi-regionali, 214 corsi, e si è avvicinato nel 2021 i 5.000 iscritti. Ogni anno incontriamo centinaia di ragazzi giovanissimi che ancora prima di concludere il percorso all’interno di un ITS hanno già un contratto di lavoro con importanti aziende e vogliamo che il numero di questi diplomati aumenti. Inoltre stiamo lavorando ed investendo per un processo di “Internazionalizzazione” del sistema ITS: abbiamo già approvato diversi progetti all’estero sia in Europa che negli USA per il 2021/2022, frutto di una rete di rapporti internazionali su cui Regione Lombardia è impegnata da diverso tempo.

Anche le donne hanno risentito pesantemente delle conseguenze causate dalla pandemia, Regione Lombardia ha in programma dei provvedimenti che puntino a favorire l'occupazione femminile?

Questa domanda cade proprio nel momento giusto, abbiamo da poco concluso un ciclo di eventi organizzato da Regione Lombardia e promosso dal nostro assessorato, dedicato appunto alle politiche femminili e alla strategia regionale. Gli effetti della pandemia sono stati difficili per tutti, ma per alcune categorie ancora di più ed è per questo che Regione Lombardia vi sta dedicando particolare attenzione da tutti i punti di vista. Tra queste rientrano sicuramente le donne. L’Italia conta un elevato tasso di abbandono del posto di lavoro da parte delle donne, seppur inferiore in Lombardia rispetto alle altre regioni italiane. Uno dei motivi di tale abbandono sta nella difficoltà di conciliare sfera lavorativa e famiglia, occorre quindi intervenire sicuramente sul welfare aziendale ovvero su una maggior potere di spesa per favorire benessere delle lavoratrici e delle loro famiglie ma anche sulla formazione, mettendo a disposizione corsi per l’adeguamento delle competenze. Regione Lombardia ha dedicato particolare attenzione alle donne anche in termini di politiche attive: una delle nostre misure più importanti, “Formare per Assumere”, infatti, prevede un maggiore incentivo per le aziende se ad essere assunte sono donne over 50.

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