Insegnante ucciso dal Covid prima di riuscire a ricevere il vaccino
Lascia un vuoto enorme il docente toscano Roberto Nania: non era rientrato nel piano vaccinale per l'età, si era contagiato a scuola.
Roberto Nania aveva solo 63 anni: non era ancora riuscito a rientrare nelle vaccinazioni anti Covid. Si è infettato a scuola, contraendo la variante inglese, dopo un mese è morto all’ospedale di Careggi. Insegnava Elettronica all’istituto tecnico Fedi- Fermi di Pistoia. Non ha fatto in tempo ad accedere alle prenotazioni vaccinali per i docenti over 55, che la sua Regione aveva aperto da fine febbraio. A piangerlo tanti alunni ed ex alunni, ai quali non insegnava solo i numeri, ma anche la bellezza.
Insegnante contagiato a scuola muore di Covid: non era stato vaccinato
Come racconta Prima Pistoia il prof è morto di Covid dopo una lotta di un mese. Aveva contratto la variante inglese e le sue condizioni si erano aggravate prima all’ospedale San Jacopo di Pistoia dove gli era già stato riscontrato un polmone compromesso e dopo il trasferimento a Careggi dove i medici avevano fatto ricorso al macchinario per la respirazione extracorporea. La notizia si è rapidamente diffusa: il docente era molto conosciuto e apprezzato dagli studenti della zona che si rivolgevano alla sua professionalità per recuperare alcune materie grazie alle preziose ripetizioni private che impartiva ai ragazzi di tutte le età. Con estrema sensibilità e capacità era in grado di far comprendere ai più giovani concetti complessi senza abbandonarli ai più disperati “non ci riesco”.
Riusciva a far appassionare gli alunni
Un uomo dalla straordinaria abilità nel far appassionare anche gli alunni con maggiori difficoltà alle materie scientifiche e non solo. Tanta la sensibilità anche in capo artistico come racconta uno dei suoi studenti, Samuele Mati, che proprio grazie all’incontro con Roberto sui banchi di scuola, è diventato ingegnere:
"Una perdita enorme per me che di ricordi con lui ne ho tantissimi, Roberto era una persona con molti valori. Aveva una cultura immensa e nel tempo è riuscito a coinvolgermi anche in materie che per me non erano mai state interessanti come l’arte oppure i film dei quali era molto appassionato – ha continuato Samuele – Spiegava i quadri in un modo incredibile e instaurai con lui un rapporto anche fuori dalla scuola. Durante le cene a casa sua ci faceva ascoltare musica particolarissima oppure guardavamo film di Tarantino".
La voce è rotta dalla commozione nel ricordare un professore speciale che nel panorama odierno spiccava per la sua capacità di coinvolgere e far innamorare i ragazzi trasmettendo loro la passione per il sapere diffuso e mai limitato ad un solo ambito disciplinare.
"Mi ritengo fortunato ad aver avuto un professore come lui nella mia vita, è stato l’eccezione che conferma la regola nella scuola di oggi – ha concluso Mati – Anche durante l’università ho continuato ad andare da lui per alcuni chiarimenti e ripetizioni, talvolta anche al serale mentre insegnava. Mancherà moltissimo".
Amava la letteratura e i viaggi
L’amore per la bellezza, la letteratura, i viaggi e la fotografia erano i tratti distintivi di un professore che della cattedra faceva solo un punto di partenza per i suoi profondi messaggi. La sua visione inclusiva della scuola lo aveva portato negli anni anche ad abbellire gli spazi comuni dell’edificio scolastico dove lavorava: pensieri e frasi di scrittori di tutto il mondo che incuriosivano i più giovani e li spingevano ad organizzare il proprio futuro senza dimenticare di orientare lo sguardo al bello. Ed è proprio dai ragazzi che arriva il dolore più grande per questa perdita ingiusta e prematura. Nania era un uomo sportivo e in forma tanto che in molti, appresa la notizia della malattia, erano convinti che ce l’avrebbe fatta con l’ottimismo e la speranza che lo contraddistinguevano.
Il dramma della mancata vaccinazione
Immenso il dolore per la moglie Olga che ha spiegato che il marito si è contagiato a scuola a fine febbraio, sottolineando:
"All’inizio hanno pensato di vaccinare solo gli insegnanti fino ai 55 anni e lui non è riuscito a farlo".
L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) aveva inizialmente consigliato l’uso del vaccino fino ai 55 anni, poi lo aveva ampliato fino ai 65 anni. A marzo scorso, infine, anche questo limite era stato rimosso e il vaccino di AstraZeneca poteva essere somministrato anche per gli over 65.
Così, l'11 febbraio 2021 erano iniziate anche in Toscana le somministrazioni del vaccino Astrazeneca destinate a personale scolastico e dell’Università e a forze armate e di polizia under 55. Il 23 febbraio 2021 il piano vaccinale della Toscana è stato oggetto di un Consiglio regionale, a cui sono seguite importanti novità: al via le vaccinazioni anche gli insegnanti ed i membri delle forze dell’ordine under 65 ed i soggetti fragili, come disabili e malati cronici. Ieri La vaccinazione fino a 65 anni con il vaccino AstraZeneca è stata resa possibile da un nuova a circolare del ministero della Salute, la prima fornitura sarebbe arrivata in Toscana solo nei primi giorni di marzo. Mentre Regione Toscana annunciava l’apertura delle prenotazioni nella fascia di età fino a 65 anni per personale scolastico e universitario, forze armate e di polizia, personale degli uffici giudiziari e la svolta per i soggetti più deboli, il prof si era già contagiato.