Lo studio

Inquinamento acustico e lockdown: i dati di Arpav

Non sempre le previsioni fatte sono state rispettate: paradossalmente, alcune zone sono diventate più rumorose durante il blocco. Ecco perché.

Inquinamento acustico e lockdown: i dati di Arpav
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Le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria hanno creato una situazione unica che ha permesso di
mettere in luce quanto siano impattanti sul clima acustico delle città e dei centri urbani le abitudini quotidiane legate agli spostamenti per motivi di lavoro, scolastici e personali. Lo studio Arpav ha dimostrato quanto differenti possono essere le reazioni al blocco totale nelle diverse città venete. Ecco i risultati...

Lo studio svolto

Ogni dipartimento a partire dal mese di marzo 2020, ha eseguito misure spot e campagne di monitoraggio per valutare l’effetto dei provvedimenti di lockdown sul clima acustico delle aree urbane ed extra urbane. In generale i punti di controllo sono stati scelti in modo tale che fossero rappresentativi di tre specifiche tipologie di sorgenti: rumore stradale, rumore antropico “da movida” e rumore ambientale di fondo.

Venezia

A Venezia, invece, sono stati monitorati i centri residenziali particolarmente silenziosi e lontani da trasporti o altre fonti di rumore degne di nota. Per via Centauri, a Mestre, si è rilevato che nella fase 2 i valori sono aumentati, soprattutto nelle ore serali e notturne, con minori differenze rispetto all'orario diurno. Ciò è dovuto al fatto che le persone, costrette a casa dalla quarantena, si sono occupate di piccoli lavori in casa o di giardinaggio. Inoltre, anche i bambini, rimasti a casa a causa della chiusura delle scuole, con i loro giochi hanno influito sulla rumorosità della zona.

Padova e Verona

A Padova e Verona sono state controllate alcune strade urbane ed extraurbane con misure spot,
confrontate con i dati raccolti negli anni scorsi. Le misure sono rappresentative della variazione del livello sonoro diurno a causa della variazione di traffico imposta dai provvedimenti di quarantena.
A Verona, in particolare, tra marzo e aprile 2020 sono state effettuate misure diurne in alcune vie della città: in centro è stato misurato il livello in due punti, uno in ZTL e uno esterno alla ZTL; nei quartieri di Borgo Roma, Borgo Milano e Santa Lucia sono state effettuate rilevazioni su strade urbane di solito molto trafficate.
In tutti i quartieri di Padova si osserva una riduzione del livello sonoro diurno, in media di 6 dB, correlato principalmente con la netta riduzione del traffico urbano; anche nelle vie più trafficate di Verona la riduzione è notevole, tra i 4 e 5 dB, mentre è di 3 dB sulla tangenziale sud. Si noti come nella zona del centro ZTL la riduzione del livello sonoro sia limitata, in conseguenza del traffico comunque ridotto rispetto alle altre zone della città anche in assenza del lockdown.

Treviso

A Treviso è stato eseguito un monitoraggio giornaliero in piazza Trentin, luogo della movida trevigiana: nella fascia oraria tra le 22.00 e le 3.00 c'è una diminuzione dei rumori pari a 25dB tra la mezzanotte e l'una di notte. Nelle ore successive, i rumori aumentano ma si tratta dei mezzi per la raccolta delle immondizie.

Rovigo

A Rovigo è stato eseguito un monitoraggio in un’area prevalentemente residenziale e con traffico di tipo locale. La misure sono state condotte nelle prime settimane di aprile in periodo di quarantena e saranno ripetute e concluse entro l’estate.

 

 

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