In vetta con le scarpe da tennis e la griglia, seguendo Google Maps: tutti gli errori dei ventenni milanesi salvi per miracolo
Il monito del Soccorso Alpino: "Mai sottovalutare l’importanza di tutto l’equipaggiamento. Pensarci prima significa salvarsi la vita."
Negli ultimi anni, complice la pandemia che ci ha costretti in casa per molto tempo, è cresciuta la voglia di natura, di montagna e di respirare aria pulita. Chi è avvezzo al trekking da tempo lo sa: sempre più spesso, specialmente nelle belle giornate di mezza stagione, quando si va a camminare bisogna tenere in conto che all'arrivo si troverà una piccola folla di camminatori (specialmente se ad attenderci c'è un rifugio fornito di polenta concia). Ma finché la camminata è semplice e il sole splende, anche le persone non allenate possono permettersi di indossare delle scarpe da tennis per fare 100 metri di dislivello in salita e raggiungere il rifugio/agriturismo per famiglie poco sopra la partenza.. non si può certo dire lo stesso di chi si avventura in vero e proprio sentiero di montagna. L'ennesimo esempio di questo è il salvataggio di cinque giovani che, sprovveduti e sprovvisti del necessario, sono stati tratti in salvo dal soccorso alpino dopo essersi persi in montagna, recuperati mezzi ghiacciati all'alba di lunedì 4 aprile 2022.
Cinque ragazzi persi sui monti innevati con sneakers e zaini pesantissimi
Sono partiti nella serata di domenica per fare una camminata notturna sul Monte Due Mani, grigliare una volta giunti al BivaccoLocatelli e dormirci dentro. Un piano perfetto che però non ha minimamente tenuto in considerazione le condizioni meteo, l'attuale situazione ghiaccio/neve del monte né le scarse competenze d'orientamento dei cinque giovani milanesi soccorsi all'indomani mattina, uno con un principio di congelamento in atto.
Si sono incamminati con le scarpe da tennis ai piedi e in spalla un pesante zaino zeppo di birre, salamelle e persino la griglia, coperti solo da una giacca a vento, senza neppure un paio di guanti. In mano non una cartina (o una delle applicazioni create apposta per chi fa trekking) ma "Google Maps". Il tutto all'inizio di aprile, con il monte in buona parte ghiacciato e innevato, in aggiunta al buio della notte e alle avverse condizioni meteo del passato weekend.
Li hanno trovati così gli operatori del soccorso alpino che, all'alba di lunedì, sono riusciti a rintracciarli a circa 150 metri dalla vetta del Monte Due Mani, nel lecchese, meta ambita e di media difficoltà (per chi sa camminare in montagna ed è correttamente attrezzato per farlo, specialmente con la neve). Li hanno tratti in salvo, riscaldati con vestiario adeguato e coperta termica, portati a valle e affidati alle cure dei sanitari.
Nonostante uno dei cinque, tutti 20enni di origine filippine provenienti dal Milanese, avesse un principio di ipotermia le conseguenze di questa folle impresa non sono state gravi, anche se poteva trasformarsi in una terribile tragedia.
Il consiglio degli amici seguito senza pensarci
I giovani hanno chiesto scusa ai soccorritori, spiegando di essersi incamminati sul Monte Due Mani dopo che alcuni amici lo avevano consigliato loro, avendolo fatto a settembre e raccontandolo come esperienza meravigliosa. Hanno raccontato però che a un certo punto del trekking, seguendo Google Maps, non sono più stati in grado di proseguire o tornare indietro a causa del buio, della neve e del freddo. Così, preso atto della loro impossibilità, hanno chiesto aiuto.
L’elisoccorso di Como di Areu - Agenzia regionale emergenza urgenza ha effettuato un tentativo per raggiungerli ma le condizioni meteorologiche non lo consentivano poichè in quota ( a 1.657 metri d'altezza) c'erano nebbia, neve e pioggia.
Il monito del Soccorso Alpino
Non è la prima volta, e probabilmente non sarà l'ultima, che il soccorso alpino si trova a soccorrere camminatori della domenica che si avventurano in montagna senza le competenze e l'attrezzatura per farlo, rischiando la vita e obbligando i soccorritori a rischiare la loro per portarli in salvo. Per questo il Soccorso Alpino dopo l'ennesimo salvataggio evitabile ha lanciato nuovamente il monito:
"In montagna le condizioni ambientali richiedono la massima attenzione: prima di qualsiasi escursione è meglio chiedersi se si conosce abbastanza il posto, se si è in grado di compierla, se è il momento giusto e il tempo lo consente. Inoltre mai sottovalutare l’importanza dell’abbigliamento, delle calzature e di tutto l’equipaggiamento che può servire per affrontare le ore all’aperto, magari anche di notte, in seguito a qualche imprevisto. Pensarci prima significa salvarsi la vita."
Le foto delle operazioni di salvataggio: