In Piemonte 40mila asintomatici sfuggiti alla rete dei controlli
Il sindacato Anaao-Assomed ha scoperto una discrepanza tra il crollo del numero dei positivi e l'aumento invece di quello dei ricoverati.
A dare la notizia è il sindacato medico Anaao-Assomed, il quale, analizzando i dati Covid rilasciati dalla Regione Piemonte, sottolinea come la percentuale dei positivi al coronvirus che si trova ricoverata in reparti di Medicina o Rianimazione è superiore al 19% del totale dei positivi (cioè quasi un soggetto attualmente positivo su 5 in Piemonte è ricoverato). Il dato così discrepante rispetto alla situazione delle altre regioni ricorda la situazione di marzo, quando in tutta Italia, per carenza di tamponi e reagenti, si presentavano dati analoghi con un’abnorme percentuale di ricoverati rispetto ai contagi totali dovuta alla sottostima del numero di contagiati asintomatici sul territorio.
In Piemonte 40mila positivi asintomatici sarebbero sfuggiti alla rete dei controlli
Il sindacato medico Anaao-Assomed, analizzando i dati dell’ultimo bollettino della Protezione Civile e gli ultimi aggiornamenti della Regione, ha posto la lente di ingrandimento su un andamento peculiare dei contagi in Piemonte: alla data di lunedì 11 gennaio 2021, la percentuale dei positivi al Covid che si trova ricoverata in reparti di Medicina o Rianimazione è superiore al 19% del totale dei positivi (2705 ricoverati in Medicina e 177 in Rianimazione su 14985 positivi al tampone molecolare, secondo i dati della Protezione Civile, pari ad una percentuale di ricoverati del 19.2% contro una media nazionale del 4,5%).
Cioè quasi un soggetto attualmente positivo su 5 in Piemonte è ricoverato, contro una media che non arriva a 1 su 20 in Italia. Anche andando a considerare i dati diffusi dalla Regione, che includono anche i positivi dopo tampone rapido, la situazione non migliora di molto (2882 ricoverati su totale di 16567 positivi, pari al 17.4%).
Troppi ricoveri in Piemonte? Non sembrerebbe quello il problema. Il dato così discrepante dalle altre regioni, con l’eccezione di Liguria e Valle d’Aosta che si assestano su percentuali comunque inferiori al 15% (figura 1), merita un approfondimento perché ricorda la situazione di marzo, quando tutte le regioni, per carenza di tamponi e reagenti, presentavano dati analoghi con un’abnorme percentuale di ricoverati rispetto ai contagi totali dovuta alla sottostima del numero di contagiati asintomatici sul territorio.
Una volta tuttavia potenziata la capacità di tracciamento tramite tamponi, tutte le regioni hanno visto riequilibrarsi la suddetta percentuale su valori più sovrapponibili ai dati di letteratura e lo stesso Piemonte nei mesi di ottobre e novembre aveva una percentuale di ricoverati inferiore al 10%.
Dal mese di dicembre si è assistito tuttavia ad una drastica riduzione dei positivi in isolamento domiciliare (e quindi del totale degli attuali positivi) che non ha paragoni con le altre regioni e con il dato nazionale, fino ad arrivare alle percentuali di gennaio.
Il crollo del totale dei positivi, non accompagnato da analogo crollo nei ricoveri, ha determinato un’impennata del dato della percentuale dei ricoverati.
E allora sembrano esserci solo due ipotesi per spiegare questo andamento: o in Piemonte esiste, da dicembre, una variante decisamente meno contagiosa ma nettamente più aggressiva (tale cioè da determinare molti meno contagi ma portare al ricovero oltre il 19% dei contagiati) o sono stati persi migliaia di contagiati asintomatici o paucisintomatici che non sono stati sottoposti a tampone, né molecolare né antigenico, al contrario del resto d’Italia.
Tanto per fare un semplice calcolo, con i 2882 ricoverati attuali dovremmo avere circa 55.000 totali positivi per riportare la media intorno al 5% (Emilia è al 4.9%, Lazio al 4%, Veneto al 3.3%) e invece ne abbiamo solo 14985 (o 16567 se calcoliamo anche i rapidi). Anaao-Assomed quindi si chiede: "Dove sono quei quasi 40.000 che mancherebbero all’appello, probabilmente positivi ma mai testati?".