In Lombarda la Polizia non inseguirà più le auto che non si fermano ai posti di blocco
Dura reazione del sindacato Sap: "Riteniamo che gli operatori ben conoscano i rischi, anche normativi, di un mestiere sempre più difficile da esercitare, ma abbiamo altrettanto chiaro il servizio che devono garantire al Paese".
Annotare il numero di targa, il tipo, il modello e la direzione di marcia del veicolo e contattare immediatamente la sala operativa che diramerà i dati a tutte le altre forze di polizia presenti sul territorio per il rintraccio dei fuggitivi. Ma niente inseguimenti. E' il contenuto della disposizione firmata dal capo del Compartimento della Polizia stradale della Lombardia Maria Dolores Rucci, che ha raccomandato agli equipaggi della Stradale di evitare il più possibile "pericolose cacce all’uomo" sulle strade.
Polizia Stradale: in Lombardia "vietati" gli inseguimenti
Come riporta Prima Milano, la ratio del provvedimento è la tutela di tutti gli utenti della strada, soprattutto coloro che - del tutto ignari - potrebbero ritrovarsi sul "campo" di un inseguimento, a loro rischio e pericolo. La dirigente, nel dettaglio, sottolinea anche che:
"Ho avuto modo di rilevare che, nonostante le disposizioni impartite, si verificano ancora degli inseguimenti da parte di pattuglie nei confronti di utenti che non rispettano l’intimazione dell’alt, senza che il personale agisca col massimo livello di prudenza e accortezza. L’articolo 192 del Codice della strada sanziona amministrativamente, ove il fatto non costituisca reato, l’inottemperanza all’invito a fermarsi rivolto dall’organo di polizia e l’inottemperanza all’obbligo di arrestarsi in caso di posto di blocco".
Cosa bisogna fare?
Secondo le nuove disposizioni, gli operatori dovranno "prestare la massima attenzione nei confronti di veicoli sospetti il cui controllo dovrà essere effettuato previa interrogazione in banca dati, procedendo con la dovuta cautela e richiedendo, nei casi in cui appaia necessario, l’intervento di unità specialistiche".
Nella circolare si fa poi riferimento anche ai danni che riportano i veicoli di servizio sui quali verranno effettuate puntuali inchieste amministrative per eventuali responsabilità personali".
La reazione dei sindacati
La disposizione ha creato un certo scompiglio negli operatori e nei sindacati.
"La circolare a generato un sentimento di scoramento tra gli operatori – scrive il segretario nazionale del Sap Gianpiero Timpano – Nella circolare viene fortemente consigliato che le pattuglie, nel caso frequente di inseguimento di veicoli che non rispettino l’intimazione all’alt, dovranno limitarsi ad annotare il numero di targa, modello del veicolo e direzione di marcia, allo scopo di diramare, ad altre pattuglie, le ricerche tese al rintraccio dei fuggitivi. Tale consiglio viene elargito con un’esaustiva elencazione delle numerose conseguenze, penali, amministrative, disciplinari, erariali, nonché quelle etico morali, nelle quali si incorrerebbe nel caso in cui il tentativo di bloccare la marcia dei malintenzionati dovesse generare danni collaterali. Riteniamo che gli operatori ben conoscano i rischi, anche normativi, di un mestiere sempre più difficile da esercitare, ma abbiamo altrettanto chiaro il servizio che devono garantire al Paese”.
La politica
Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale leghista Alessandro Corbetta, che ha espresso più di una perplessità:
“Trovo controversa la nota diffusa dal Dirigente della Polizia Stradale a tutte le sezioni lombarde nella quale si consiglia alle pattuglie, nel caso di inseguimento di veicoli che non rispettino l’intimazione all’alt, di limitarsi ad annotare il numero di targa, modello del veicolo e direzione di marcia. Le Forze dell’Ordine e la Polstrada per evitare le conseguenze nelle quali si incorre nel caso in cui il tentativo di bloccare i malintenzionati dovesse generare “danni collaterali” dovranno evitare di compiere il proprio lavoro per il quale sono già consapevoli dei rischi, anche normativi”.
“Per questo motivo annuncio una interrogazione all’Assessore regionale alla sicurezza Riccardo De Corato per chiedere di intervenire, presso il Dirigente lombardo della Polizia Stradale, per invitare a ‘cambiare rotta’ rispetto ai discutibili indirizzi emanati. Non posso che condividere la posizione del Sap circa la consapevolezza di doversi preoccupare maggiormente delle responsabilità piuttosto che delle insidie dei malfattori. Il compito della Polstrada è anche quello di assicurare i delinquenti alla giustizia e questo può comprende gli inseguimenti”.
“Da non sottovalutare è l’abbassamento dell’effetto deterrente del personale in divisa nei confronti di chi elude i controlli, consapevole che non verrà inseguito, e quindi libero di fuggire impunemente e compiere reati peggiori. Se il problema è quello di dover affrontare gli effetti collaterali di un inseguimento, adoperiamoci per una collaborazione con il Governo centrale al fine di potenziare le tutele alle Forze dell’Ordine sulle conseguenze che alcune operazioni possono comportare ma senza farle abdicare al proprio ruolo”.