Impianti sciistici, appello al Governo di Caner: "Ascolti le regioni alpine, riapriamoli in sicurezza a Natale"
L'assessore regionale: "Rischio di intonare il ‘de profundis’ per una filiera che di fatto sta tenendo invita l’economia montana".
Braccio di ferro tra Regioni e Governo sulla riapertura degli impianti da sci. Dal Veneto un appello all'Esecutivo.
"Stupido considerarlo solo un capriccio"
“Capisco e condivido la necessità di assicurare in primis la salute pubblica, trovo invece incomprensibile l’atteggiamento di chi liquida sbrigativamente la richiesta di riapertura degli impianti e delle piste da sci come un’insensata e imprudente voglia di svago, un capriccio di qualche sconsiderato. Non è così: impedire ‘a prescindere’ che la stagione sciistica invernale possa svolgersi, significa non tanto fare un dispetto agli appassionati, ma intonare il ‘de profundis’ per una filiera che di fatto sta tenendo in vita l’economia montana. Chi non capisce l’enorme rischio che la montagna corre se non sarà trovata una soluzione affinché, pur con tutte le precauzioni e limitazioni necessarie sul piano comportamentale e sanitario, la stagione invernale abbia inizio, deve assumersi la responsabilità di un possibile default non di un comparto, ma di un’intera realtà socio-economica che nel Veneto ha già patito le conseguenze di tante calamità”.
Con queste parole l’assessore al turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, rilancia con forza l’appello al Governo italiano perché riveda la sua scelta di tener chiusi anche nei prossimi mesi gli impianti di risalita, richiesta già avanzata in tal senso da tutti gli assessori delle regioni alpine, dopo l’approvazione in sede di Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome delle linee guida per poter aprire in sicurezza le stazioni e i comprensori sciistici nel prossimo periodo di Natale.
“Anche alla luce delle linee guida approvate – prosegue Caner – chiediamo al Governo di individuare una data per l’avvio della stagione invernale, in modo che le tante aziende di questo vasto settore turistico e sportivo possano farsi trovare pronte e soprattutto abbiano la certezza che la loro attività, pur con tutti i limiti, le cautele, le attenzioni e la vigilanza per evitare il propagarsi del virus, può continuare a operare. Alle imprese più penalizzate, inoltre, dovranno essere riconosciuti i giusti ristori e soprattutto, come ha detto il presidente Zaia, si trovi un’intesa tra tutti i Governi dei Paesi dell’arco alpino per impedire l’eventuale assurdità di comprensori nei quali si può liberamente sciare e altri, magari anche confinanti, nei quali le piste sono chiuse, visto e considerato che siamo nello stesso bacino epidemiologico”.
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