Il video dell'alpinista paraplegico in fuori pista solamente con uno sci
Franco Tonoli, 61 anni, immobilizzato su una carrozzina da quasi dieci anni, ha dedicato la discesa alla moglie scomparsa.
Da 2250 metri fino a 813 metri di quota: tutto in fuori pista. E cosa c'è di tanto eccezionale, direte? Molto... se pensate che l'impresa è stata compiuta su uno sci solo da un 61enne che ormai da quasi dieci anni è immobilizzato su una carrozzina.
QUANDO UN VIDEO VALE PIU' DI MILLE PAROLE:
Paraplegico in fuori pista con un solo sci
Giambattista Gherardi per Prima Bergamo
Un video mozzafiato, fra nevi incontaminate e il paesaggio da fiaba fra Val di Scalve e Val Seriana, ai piedi della Presolana. C’è la tenacia di un’impresa sportiva e la volontà di una dedica carica di affetto nel video postato in questi giorni sui social da Franco Tonoli, 61 anni di Gazzaniga, immobilizzato su una carrozzina da quasi dieci anni. Franco è partito dai 2250 metri di quota dove sorge lo Chalet dell’Aquila, in località Ferrantino in territorio di Colere, scendendo “fuoripista” sino a Valzurio. Un’impresa documentata dal bellissimo video dal fotografo Federico Gotti e dedicata con particolare affetto alla moglie di Franco, Ileana Locatelli, morta il 15 giugno dello scorso anno.
La passione per la montagna ha legato Franco e Ilena (sposati dal 1989) per un’intera vita. Lei è stata campionessa sugli sci, agli albori della “Valanga Rosa” con Claudia Giordani; lui negli anni ha concluso tre Trofei Mezzalama di scialpinismo, compiuto spedizioni in Nepal con Mario Merelli, scalato il Bianco e l’Ortles, completato raid a Capo Nord ed in Islanda. Insieme, nel 2011, Franco e Ileana avevano raggiunto insieme la vetta del Cervino.
La sfida più dura cominciò il 21 settembre 2012, quando Franco Tonoli fu vittima di un gravissimo incidente mentre scalava una parete in Grecia, sull’isola di Kalymos. Una diagnosi tremenda: frattura di dodici costole, lesione alla milza con emorragia interna ed esplosione della dodicesima vertebra lombare con fuoriuscita del midollo. Salvo per miracolo, ma con una sentenza difficile da digerire: paraplegia, paralizzato dalla vita in giù.
Insieme a Ileana non si è fermato alla carrozzina e alle stanze nella casa della frazione Masserini a Gazzaniga e ha iniziato a praticare l’handbike e lo sci, lavorando alacremente anche per il collaudo e la diffusione dell’esoscheletro “Re-Walk”, ideato in Israele, una sorta di robot indossabile con cui ha ripreso potersi muovere in posizione eretta. Franco, con la discesa mozzafiato ai piedi della Presolana, è riuscito «a inventarsi qualcosa di buono», come ha scritto sui social. Ha messo in pratica il motto di Ileana: «Insistere, persistere, resistere». Il modo migliore per ricordarla, per sempre.
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