Il presidente Cirio a Roma: "Pretendere risorse economiche dopo il disastro ambientale"
L'annuncio via social in seguito al sopralluogo fra le province piemontesi più colpite: "Dopo tre giorni tra fango, rabbia e dolore ora si parte".

"Dopo tre giorni tra fango, rabbia e dolore ora si parte per Roma, per portare subito al Governo il resoconto di un disastro ambientale che mette a dura prova il nostro Piemonte. E per pretendere interventi immediati e risorse economiche certe per la nostra gente."
Così il governatore del Piemonte Alberto Cirio annuncia il suo viaggio alla volta dei palazzi romani finalizzato a ottenere fondi adeguati per la Regione per affrontare le gravi conseguenze economiche derivate dai gravissimi danni cagionati dal maltempo.
In visita alle province più colpite
Alberto Cirio e il Vicepresidente della Regione Piemonte hanno effettuato nei giorni scorsi una serie di sopralluoghi fra i Comuni delle province piemontesi più colpite. La Sala operativa della Protezione civile della Regione Piemonte ha comunicato che sono 108 i Comuni colpiti dall’evento.
https://www.facebook.com/alberto.cirioii/posts/2572956532925068
Con le immagini delle ferite che l’alluvione ha inferto alla bellissima ValleCervo, sulle vette biellesi, si chiude questa seconda giornata di sopralluoghi. Domani sarò a Roma per portare personalmente al ministro Lamorgese una prima stima dei danni enormi che il Piemonte ha subito.
Così Cirio sui social un giorno fa.
Danni all'agricoltura
E non ci sono solamente i danni ad abitazioni e infrastrutture. I tecnici di Confagricoltura Piemonte nelle giornate di ieri e di ieri (5 ottobre) hanno effettuato una prima rilevazione dei danni causati dall‘alluvione del 2 e 3 ottobre nelle aziende agricole maggiormente danneggiate. Tutte le province hanno patito la furia del maltempo, con una maggiore concentrazione e nelle aree risicole tra il Casalese in provincia di Alessandria, Vercelli e il Basso Novarese. Fra le coltivazioni danneggiate mais, soia, colza, riso – anche pregiato riso da seme – sorgo, prati, noccioleti, coltivazioni orticole in pieno campo e sotto serra, vivai, grano saraceno.
“I dati che finora ha rilevato Confagricoltura Piemonte con la sua rete di tecnici – precisa il presidente dell’organizzazione Enrico Allasia – riferiscono di circa 2.850 ettari di superficie alluvionata, per una mancata produzione di oltre 8,6 milioni di euro”.
Cifre importanti che mettono a dura prova anche la sopravvivenza di molte aziende agricole.