Il dodicenne che si prende cura del papà con l'Alzheimer e che viene premiato da Mattarella
Mattia Piccoli sarà Alfiere della Repubblica italiana.
Lo aiuta a vestirsi, a lavarsi, a mangiare. Ma soprattutto a ricordare. Lo ha guardato negli occhi, gli ha stretto le mani, e con un coraggio che ben pochi adulti avrebbero si è rivolto verso il padre con l'Alzheimer, e gli ha parlato, gli ha detto di essere suo figlio. Mattia Piccoli ha 12 anni, ma è cresciuto molto in fretta. E martedì 14 dicembre 2021 è stato premiato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che lo ha riconosciuto come Alfiere.
Dodicenne eroe si prende cura del papà con l'Alzheimer
Come racconta Prima Venezia, Mattia Piccoli, 12 anni, proprio per questo suo enorme coraggio, e per l'infinito amore che nutre verso il papà, riceverà l'onorificenza di Alfiere della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella.
Il piccolo aveva solo 6 anni quando il padre si è ammalato. A raccontare la vicenda è stata la moglie, al Corriere, svelando davvero un rapporto speciale tra il figlio maggiore e il papà. Una famiglia, quella di Concordia Sagittaria, nel Veneziano, che può insegnare a tutti cosa significhi la parola "amore".
Una famiglia unita
Perché è questo il motore di tutta la storia. Sì, perché dietro ai riconoscimenti, ai premi, dietro all'esposizione mediatica, prima di tutto c'è una storia. Una vita. Una famiglia. Michela Morutto è rimasta sempre al fianco del marito. E così hanno fatto anche i due figli. Il più grande, Mattia, è stato semplicemente diretto e spontaneo come solo un bimbo è capace di essere. Lo aiutava a mangiare, a infilarsi la felpa, ricordandogli cose che per tutti sarebbero gesti spontanei.
Dall'Alzheimer, come è noto, purtroppo non si esce. Non c'è ritorno. Prima si riesce ad avere una diagnosi, però, meglio vanno le cose. Oggi il padre ha 50 anni e dopo il lockdown è stato ricoverato in una Rsa. Ed è sereno. Non si rende conto di quanto stia succedendo, pensa sempre di essere lo stesso di prima. Ha imparato a riconoscere i famigliari, ma vive in un mondo suo. Una storia che colpisce davvero il cuore, quella del 50enne, a sua volta caregiver del padre, morto a 58 anni per la stessa malattia.
La vicenda, per la moglie, ovviamente, è anche un'occasione per tenere accesi i riflettori sull'Alzheimer, sulla "bestia", per fare in modo che oltre ai riconoscimenti, per i famigliari, ci sia un supporto vero. La loro "battaglia" è divenuta un libro, una sorta di diario, con parole semplici, dirette, per spiegare dall'interno cosa significhi per una famiglia vivere in questa drammatica situazione.