Al Sacco di Milano

Il business del caro estinto: mazzette in obitorio per favorire le agenzie di pompe funebri "amiche"

Sulla vicenda sono state emesse tre misure cautelari interdittive a carico di un operatore obitoriale e di due rappresentanti di imprese funebri.

Il business del caro estinto: mazzette in obitorio per favorire le agenzie di pompe funebri "amiche"
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L'operatore dell'obitorio, in cambio di mazzette, consegnava la documentazione relativa ai decessi e consentiva l'accesso alla camera mortuaria senza la richiesta dei parenti del defunto. E in più indirizzava i familiari verso  specifiche onoranze funebri, millantando anche inesistenti convenzioni con il Comune di Milano. Un vero e proprio business del caro estinto, smantellato dalla Polizia Locale.

Fermato giro di corruzione all'obitorio del Sacco di Milano

Ad andare di mezzo erano le povere famiglie dei defunti, completamente ignare del giro di corruzione. Come raccontato da Prima Milano, un operatore obitoriale incaricato di pubblico servizio all'Asst Fatebenefratelli Sacco e due rappresentanti di imprese funebri sono stati soggetti di tre misure cautelari interdittive dal Gip  Stefania Donadeo.

In particolare, il primo, P.N.L.C. di 57 anni, è stato sospeso dall'incarico, mentre ai due impresari funebri A.D. di 38 anni e A.G. di 29 anni è stato imposto il divieto di esercitare la loro attività. Le indagini, condotte dalla Polizia locale di Milano e coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, sono scaturite da quattro esposti, di cui uno della stessa direzione generale dell'Asst Fatebenefratelli Sacco, presentati alla Polizia locale e trasmessi agli uffici della Procura della Repubblica.

Negli esposti sono stati denunciati atteggiamenti confidenziali tra impresari delle onoranze funebri e operatori obitoriali, i quali non solo hanno consentito agli impresari  l'accesso alla camera mortuaria senza che vi fosse richiesta dei parenti del defunto (come previsto dal Regolamento aziendale), ma hanno consegnato loro anche la documentazione relativa ai decessi e ricevevano in cambio denaro.

Identificato l'operatore  corrotto

Le conversazioni intercettate a partire da febbraio 2021 si sono rivelate indicative di una diffusa pratica corruttiva. In particolare P.N.L.C., poneva in essere con continuità condotte contrarie alle disposizioni del “Regolamento aziendale per i decessi intraospedalieri e per l'accesso alle camere mortuarie” dell'Asst Fatebenefratelli Sacco, ricevendo contanti per compiere atti contrari ai doveri d'ufficio.

Il 57enne comunicava i decessi che avvenivano in ospedale direttamente all'impresa funebre, indirizzava i familiari a specifiche onoranze funebri, millantando anche inesistenti convenzioni con il Comune di Milano che avrebbero garantito prezzi calmierati, e consentiva l'accesso al personale delle imprese funebri alle camere mortuarie.

Dalle intercettazioni sono dunque emersi gravi indizi di colpevolezza a carico anche dei due impresari, che hanno portato il Gip a rilevare un concreto pericolo di reiterazione di reati della stessa tipologia, sia per le molteplici circostanze in cui si sono consumati i reati sia per la personalità degli imputati, che hanno dimostrato particolare sfrontatezza.

L'operatore della camera mortuaria ha consultato di continuo il registro defunti per effettuare un vero e proprio smistamento delle salme, sulla base di una infondata competenza territoriale, in collaborazione con gli addetti delle due agenzie funebri, che pagavano per la sua intermediazione. Il tutto, inoltre, è stato documentato dopo l'allarme diffuso dalla direzione dell'Ospedale Sacco, facendo ritenere gli indagati completamente non curanti delle iniziative della direzione ospedaliera.

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