Il Bonus baby sitter? Anche a nonni, zii, cugini. Basta non essere conviventi
Le uniche condizioni saranno la non convivenza e l'iscrizione sul portale Inps.
Una circolare dell'Inps chiarisce un dubbio avanzato da molti nel corso di queste settimane: sì, il Bonus baby sitter inserito nel decreto Cura Italia può essere versato anche ai nonni e ad altri parenti, purché non conviventi.
Bonus baby sitter ai nonni, e non solo
Basta registrarsi sul portale dell'Inps e si potrà ricevere il Bonus baby sitter anche se si è parenti. L'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha chiarito con una circolare quanto avanzato già a maggio: i fondi per il bonus istituito dal Cura Italia, che dà diritto a un massimo di 1200 euro per sostenere le spese di affidamento dei figli di genitori lavoratoti, potranno andare anche a nonni e parenti. Addio quindi alla presunzione e all'idea che i famigliari possano offrire solo prestazioni di lavoro gratuite.
Niente voucher se conviventi
Unica condizione, non essere conviventi o titolari della responsabilità genitoriale (nel caso di genitori divorziati o separati). Per tutti gli altri, la possibilità quindi di ricevere i voucher previsti dalla misura fino a 1200 euro.
Il funzionamento del Bonus baby sitter ai nonni o ai parenti è esattamente come quello per degli "esterni" e per i centri estivi: il richiedente dovrà iscriversi sul sito dell'Inps con un PIN e fare richiesta del contributo. Entro 15 giorni si otterrà risposta con un "accredito" dei voucher nel proprio Libretto Famiglia e da lì si potrà gestirli. Anche i nonni (o gli zii, cugini, figli non conviventi, ecc...) dovranno, come i baby sitter, registrarsi sul portale. La registrazione delle due parti potrà essere fatta fino al 31 dicembre 2020 ma le prestazioni, rendicontate e saldate attraverso il portale dell'Inps, dovranno essere effettuate fra il 5 marzo e il 31 luglio.