I pesciolini rossi nella boccia non possono stare: la strana multa al bar
Il regolamento del capoluogo piemontese parla chiaro: si tratta di maltrattamento nei confronti degli animali, se...
Ma dove vai se l'acquario non ce l'hai? Un bar di Alessandria è stato multato per 100 euro perché teneva i pesciolini rossi nella classica, semplice... boccia. E la storia è finita anche a Mattino 5.
E non va bene, perché il regolamento del capoluogo piemontese parla chiaro: si tratta di maltrattamento nei confronti degli animali, se la vasca non è abbastanza grande, se non c'è abbastanza acqua e se manca un sistema di ricircolo dell'ossigeno. Insomma, anche i pesciolini rossi hanno i loro diritti!
I pesciolini rossi nella boccia non possono stare
Una multa davvero particolare quella che è stata rifilata a Sharon D'Antoni, titolare del "Bar Invidia 97" di corso Lamarmora, nel corso della giornata di martedì 11 maggio 2021. Non una semplice sanzione per violazione della normativa anti-Covid, come spesso accade da un anno a questa parte per gli esercizi commerciali, ma bensì a causa di alcuni innocui pesci rossi.
Una storia che ha dell'incredibile quella raccontata da Prima Alessandria. Il locale è stato multato per 100 euro a causa di tre innocui pesciolini rossi messi in una semplice ampolla tonda.
La notizia, nel corso della mattinata di oggi, giovedì 13 maggio 2021, è stata rilanciata anche dal programma di Canale 5 condotto da Federica Panicucci e Francesco Vecchi.
Il blitz dei due ispettori ambientali in borghese
La titolare Sharon ha raccontato ai microfoni che, mentre stava svolgendo la sua attività lavorativa come suo solito, nel corso della giornata di martedì 11 maggio 2021, sono entrati nel bar due signori che, all'apparenza, sembravano due semplici clienti desiderosi di un caffé.
A quel punto, tuttavia, è arrivata la "doccia gelata". I due pseudo-clienti in realtà erano due ispettori ambientali che erano arrivati nel locale di Sharon per consegnare una multa da 100 euro dovuta al fatto che i tre pesciolini rossi del locale si trovavano in un'ampolla tonda di vetro e non in un acquario, come previsto dalla legge.
La cosa sconcertante, come raccontato da Sharon, è che la sanzione sarebbe dovuta essere addirittura di 300 euro per i tre seguenti motivi:
- L'ampolla non doveva essere tonda, ma quadrata
- Al suo interno ci doveva essere più acqua
- Ci doveva essere un filtraggio d'acqua
I due ispettori ambientali hanno però graziato il "Bar Invidia 97" facendo uno "sconto" sulla sanzione amministrativa.
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