Ha messo una taglia sul lupo che ha ucciso tutte le sue pecore: l'allevatore si prende pure una denuncia
Ora che vede minacciato anche l'allevamento di mucche ha lanciato una provocazione. Ma qualcuno l'ha preso fin troppo sul serio.
Non gli era rimasta più neppure una pecora, tutte divorate dai lupi. E ora, per evitare che accada lo stesso anche con le sue mucche, ha messo una taglia su un lupo che gira nella zona. Un gesto dettato dalla disperazione, ma che gli è valso una denuncia. Succede a Palazzone, frazione di San Casciano Bagni in provincia di Siena.
Una taglia sul lupo che minaccia i suoi animali
Ma per questo motivo lunedì 24 gennaio è stato chiamato a comparire di fronte al maresciallo del Corpo Forestale di Chiusi, in seguito a una denuncia per istigazione a delinquere.
Il racconto dell'allevatore
A raccontare la vicenda è stato lo stesso Mori, che ha parlato di una provocazione per dare attenzione a una questione di vitale importanza non soltanto per lui ma per molti allevatori.
“A fine ottobre ho dichiarato alla stampa che avrei dato una ricompensa di tremila euro a chi avesse catturato un lupo per me. Si trattava soltanto di una provocazione, invece mi sono ritrovato con una denuncia penale. Il mio obiettivo era riportare la questione all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni, perché non è possibile avere ogni anno una perdita del 15 o 20 per cento dei nuovi nati perché mangiati da un lupo. È una totale assurdità”.
“Nel 2013 abbiamo chiuso il primo allevamento – prosegue – perché i lupi avevano eliminato anche le ultime 70 pecore rimaste, e siamo andati avanti soltanto con quello di chianina. Nel 2015, invece, ci siamo accorti della prima uccisione di una nostra vacca. Ecco, da quel giorno a oggi abbiamo perso, ufficialmente, 24 vitelli e tre vacche, oltre a tutti quelli che sono spariti. Solo nel 2021, ad esempio, sono stati 12 i vitelli che non abbiamo più ritrovato”.
Così ha annunciato una “taglia” sugli animali della zona, tramite un appello lanciato ai media locali.
“Un tempo venivamo ascoltati. C’era dialogo con la Regione e io stesso sono stati invitato a qualche incontro con funzionari ed esperti del settore, mentre quello che percepisco adesso è assoluta indifferenza. Il lupo è protetto dalla direttiva ‘Habitat’ alla quale, però, diversi Paesi europei hanno concesso deroghe per venire incontro agli allevatori. Io ho provato a riportare l’attenzione su questo problema, seppur con una provocazione, e ne ho risposto personalmente. La verità è non è più possibile sostenere danni economici così rilevanti».
“Due misure che suggeriamo sono prima di tutto rendere compatibile, come succede altro, la popolazione di questi animali con le attività economiche presenti, procedendo con abbattimenti mirati e controllati. Poi, in caso di danno, servirebbero risarcimenti, e non indennizzi, congrui e nei tempi più rapidi possibile”.
La solidarietà dell'associazione di settore.
Mori ha incassato la solidarietà di Ritano Baragli, vicepresidente di Fedagripesca - Confcooperative Toscana.
“A Mario Mori vorrei esprimere la mia totale solidarietà. Serve una maggiore tutela nei confronti degli allevatori e degli altri professionisti del settore. La violenza sommaria non può certo rappresentare una contromisura efficace al problema, né quello era l’intento di Mario. Ma resta il fatto che è necessario trovare una soluzione a una condizione che causa danni enormi, per altro in un momento storico in cui le cose sono rese molto difficili dal Covid. E adesso, oltre alle perdite subite in questi anni, dovrà pure pagarsi un avvocato…”.