valorizzare il territorio

Giovani, innovazione e coesione: il futuro dell'agroalimentare bresciano

Nella cornice del Convento dell'Annunciata, simbolo della Franciacorta, gli stakeholder hanno dialogato con l'assessore regionale all'agricoltura Fabio Rolfi sui modi migliori per valorizzare le eccellenze agroalimentari lombarde ed in particolare bresciane

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L’incontro al Convento dell’Annunciata ha offerto agli stakeholder del comparto agroalimentare la possibilità di interfacciarsi con l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi di Regione Lombardia Fabio Rolfi. Il quale, ha esordito sottolineando come il territorio bresciano da sempre si sia contraddistinto per le sue numerose eccellenze agroalimentari, diventando per questo negli anni anche luogo di attrazione turistica. Un aspetto che oggi le istituzioni, lavorando insieme agli imprenditori, devono riuscire a valorizzare sempre di più

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Le esigenze degli imprenditori del settore agroalimentare

Ad aprire i lavori è stato il vicepresidente di Netweek, Riccardo Galione, cui sono seguiti i saluti del sindaco di Rovato, Tiziano Alessandro Belotti, che ha ringraziato l’azione di Rolfi per la Franciacorta e ricordato il Convento dell’Annunciata come

"il luogo in cui nasce la nostra comunità, il nostro mondo imprenditoriale e agricolo legato al vino ma non solo".

Tanti i partecipanti alla colazione di lavoro - organizzata da Netweek, il nostro gruppo editoriale, e realizzato dal catering Dispensa Pani e Vini Franciacorta.

Silvano Brescianini, presidente del Consorzio Franciacorta, ha voluto ricordare le difficoltà per il settore legate alla guerra in Ucraina, ma anche alcuni elementi "disincentivanti" presenti nel Programma di sviluppo rurale (Psr). Concetto ripreso poi da Luigi Biolatti (Coldiretti Brescia) che tra le altre cose ha introdotto il tema della sburocratizzazione. Una criticità questa vista come una necessità molto forte per tutto l’agroalimentare, come sostenuto anche da Claudio Palladi, presidente del Distretto Agroalimentare di Qualità della Valtellina e Ad di Rigamonti.

Un altro tema fortemente d’attualità è quello dei giovani: Maria Grazia Marinelli (presidente Consorzio Montenetto) ha evidenziato la loro "grande voglia di avvicinarsi al settore ma anche la difficoltà ad avviare una propria attività", mentre Mauro Berticelli (presidente Aral), Gianfranco Drigo (direttore Aral) e Danilo Drocco (presidente Consorzio Vini Valtellina) hanno sottolineato la necessità di una formazione adeguata, così come Gianluca Macchi (direttore Melavì) ha legato la formazione dei giovani al tema della ricerca.

Valorizzare le eccellenze del territorio

Un territorio come quello della Franciacorta è ricco di eccellenze enogastronomiche e conosciuto in tutto il mondo, ma per svilupparsi ancora di più anche a livello turistico ha bisogno di coesione. Lo ha sostenuto in primis Giovanna Prandini, presidente di Ascovilo. L’unione sul territorio deve poi tradursi nella "maturazione di una consapevolezza e orgoglio come Franciacorta per portare il turista a sceglierci", ha affermato Giorgio Vezzoli, vice presidente della Strada della Franciacorta. Le difficoltà a creare rete e valorizzare il territorio sono state sottolineate anche da Rossana Mancini, direttore della Strada dei Vini e dei Sapori del Garda.

Ma non solo per la Franciacorta: anche in Valtellina chiedono una "Lombardia agricola unita", come ha sostenuto Cristina Scarpellini, presidente di ProVinea. Il contributo di Regione Lombardia è quindi fondamentale per incentivare questi aspetti del settore per il futuro, come evidenziato da Flavio Bonardi (presidente Colli Longobardi) e Giacomo Lusignoli (presidente Condifesa). A proposito di futuro dell’agroalimentare, non sono mancati interventi dedicati all’innovazione e alla transizione ecologica. Temi fondamentali per la filiera della carne, come sostenuto da Primo Cortelazzi (presidente Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina), ma anche per Fabio Zenato (presidente Consorzio Lugana) che ha introdotto il tema della sostenibilità nel settore così come Giovanni Garbelli (presidente Confagricoltura). Luca Laroni (manager di Vodafone) ha portato un esempio di come agricoltura e tecnologia possono andare a braccetto, mentre il tema dei bandi europei per agevolare il settore è stato trattato da Renato Pagani (partner di Sec Newgate). Ma non solo vino e carne: Roberto Magnaghi (direttore Ente Risi) ha portato la sua testimonianza per il riso, mentre Andrea Bertazzi (vice presidente Olio Garda Dop) per l’olivicoltura.

La scelta della location

Gli stakeholder bresciani e lombardi invitati da Netweek sono stati accolti dal padrone di casa Vittorio Moretti, presidente di Holding Terra Moretti che ha in gestione il Convento dell’Annunciata. Un vero e proprio gioiello del passato, proiettato però verso il futuro.

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Entrando nel Convento della Santissima Annunciata si respira un’aria antica che comunica tutta l’importanza del luogo. Un’oasi di pace in cui religiosità, arte e cultura convivono in un’affascinante esperienza di contemplazione. Dimora dei frati Servi di Maria, realizzato nel 1400 proprio per opera dei religiosi su concessione del terreno da parte della comunità di Rovato. Nel tempo, il convento divenne fondamentale per il territorio: non solo come luogo di ritrovo per i fedeli della zona, ma anche per aver ospitato alcuni personaggi di spicco a livello culturale e religioso. La storia del convento si è però legata indissolubilmente a quella del prodotto di punta della Franciacorta: qui si sviluppò infatti negli anni l’arte della coltivazione della vite con la produzione dapprima di un "vin santo" molto celebre da parte dei frati.

A partire dal tardo 1700, la struttura venne incamerata dalla Repubblica di Venezia e si avviò verso una progressiva decadenza, finché non ne rientrarono in possesso i Servi di Maria nel 1960. Il restauro successivo, con l’ingresso della prima comunità di religiosi, lo riportò al suo antico splendore.

Oggi da questi terreni nasce il "Bellavista": la struttura è gestita dall’Holding Terra Moretti e porta avanti la tradizione del buon vino, legandola all’innovazione e alla valorizzazione del territorio per un "rinascimento della cultura della vite". Oltre all’importanza religiosa del luogo, è di pregio anche la collezione di opere artistiche che comprende l’Annunciazione del Romanino. Ad oggi sono ancora presenti e visitabili la chiesa, la sagrestia, il chiostro, le celle dei frati, il refettorio, una cappella interna. Inoltre, un meraviglioso loggiato si affaccia sui vigneti della Franciacorta e offre una vista panoramica che si estende fino agli Appennini. Insomma, un punto di riferimento per tutto il territorio che porta avanti una lunga tradizione e valorizza la Franciacorta.

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