Giovane commessa del supermarket: "Licenziata per i miei capelli ciliegia"
La sua denuncia sui social: "Non rispettavo i canonici estetici dell'azienda".
Ha iniziato a lavorare il 24 maggio 2021 e il 3 luglio scorso è stata lasciata a casa, secondo la giovane il motivo è da ricondurre al deciso colore dei suoi capelli.
Licenziata per i capelli "troppo rossi", la denuncia social di una giovane
"Al momento del colloquio di lavoro avevo i capelli della mia tinta naturale, color castano e non c'è stato nessun problema - afferma Greta -. I problemi sono iniziati, quando ho tinto i capelli. Il mio ruolo nel supermercato avrebbe dovuto essere il servizio drive: servire gli gli utenti che effettuano la spesa online e la ritirano in auto".
Dopo qualche giorno alle casse e qualche altro al drive, Greta viene spostata allo "scatolame".
"Il servizio è attivo dalle 6 alle 9.30 del mattino, quando il supermercato è ancora chiuso - aggiunge -. Dopo qualche giorno ho cominciato a ritenere che ci fossero dei problemi con la mia persona, mi sono chiesta: 'Forse ho sbagliato qualcosa'. Alla fine mi hanno fatto capire che il problema era il colore dei miei capelli, ma non c'era scritto da nessuna parte il divieto di tingersi i capelli di un determinato colore: né nel contratto e neppure nel regolamento del supermercato".
Non confermata dopo il periodo di prova
Attenendosi sempre a quanto raccontato da Greta, la direzione le avrebbe consigliato di scurirsi i capelli e lei avrebbe obbedito, facendoli diventare mogano, un colore meno appariscente del "ciliegia".
"Torno così alla postazione drive e mi avevano pure garantito che non sarei stata licenziata. Tra l'altro, assieme ad altre ragazze vengo pure promossa capo reparto".
Cosa succede allora?
"Il 3 luglio vengo di nuovo convocata dalla direzione. Mi dicono che il mio periodo di prova sarebbe finito lì. Io chiedo, il perché e loro rispondono, che nel fare la spesa per un cliente, che aveva ordinato online, avevo inserito una confezione di prosciutto, che dopo qualche giorno è diventato nero in frigorifero, forse era andato a male. Ma quel prosciutto, però, non era scaduto, non era colpa mia. Alla fine qualcuno mi ha fatto capire che non seguivo i canoni estetici dell'azienda".