Def 2022

Giacometto: “La crescita rallenta, serve un nuovo Recovery Plan”

Il deputato torinese di Forza Italia è intervenuto in Aula durante la discussione sul Documento di Economia e Finanza.

Giacometto: “La crescita rallenta, serve un nuovo Recovery Plan”
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“Il 2022, con l’uscita dalla crisi pandemica, avrebbe potuto segnare una svolta positiva, anche grazie alle azioni messe in campo dal Governo Draghi. Lo scoppio di una guerra alle porte dell’Europa ci costringe a misurarci con un ennesimo cambio di scenario, che complica e rallenta la nostra ripresa”. E’ quanto ha dichiarato Carlo Giacometto, deputato torinese di Forza Italia e componente della Commissione Finanze, intervenendo in Aula in discussione generale sul Def 2022 la settimana scorsa.

Giacometto: “La crescita rallenta, serve un nuovo Recovery Plan”

Ha spiegato Carlo Giacometto, alla Camera dei Deputati:

“Per questo come Forza Italia, con il presidente Silvio Berlusconi e il presidente Antonio Tajani, abbiamo posto il tema a livello europeo, sostenendo la necessità e l’urgenza di un nuovo Recovery Plan, con l’emissione di bond europei per fronteggiare in primis il caro-energia che ha investito imprese e famiglie”.

Durante l’intervento, il deputato azzurro ha parlato della situazione economica italiana:

“Anche questo Def si trova quindi a fare i conti con fattori esogeni imprevisti. La crescita prevista si dimezza rispetto a quanto contenuto nel Nadef 2021 (Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, ndr), ma mantiene il segno positivo, con il 2,9% stimato dal Governo, a fronte del 1,9% previsto da Confindustria e del 2,3% da parte del Fondo Monetario Internazionale. Sarà quindi difficile pensare di tornare ai livelli di Pil pre-Covid prima della fine dell’anno”.

Ma ci sono anche buone notizie, ha ricordato l’onorevole torinese:

“Conforta invece l’andamento del deficit che con un dato tendenziale di 5,1 risulta migliore delle aspettative. Questo garantisce lo sblocco di 10 miliardi euro, 5 dei quali il Governo intende impegnare subito nel 2022, per fronteggiare i temi più rilevanti: l’incremento dei fondi per le garanzie sul credito, l’aumento delle risorse necessarie a coprire l’incremento dei prezzi delle opere pubbliche, ulteriori interventi per contenere il caro energia”.

Ha concluso Giacometto:

“La sensazione è tuttavia che queste risorse possono non bastare. È importante quindi evitare di trovarci ad affrontare problematiche così delicate con pochi margini di manovra”.

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