Il futuro da pre(te)ndere

Il futuro dell'agricoltura sostenibile è nelle nuove tecnologie

Che impatto possono avere le nuove tecnologie sull'agricoltura? E come questo potrebbe contribuire ad abbassare l'impatto ambientale? Ne ha parlato Daniele Trinchero

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Le nuove tecnologie e soprattutto le connessioni via radio aprono ad innumerevoli possibilità di tracciamento e raccolta dati che potrebbero concretamente migliorare l'agricoltura come la conosciamo oggi. Rendendola più sostenibile, e permettendo lo sviluppo di tecniche a basso impatto ambientale, diminuendo gli sprechi da un lato e la chimica dall'altro. Un obiettivo cardine per il goal europeo delle zero emissioni nel 2050 e che è tra i punti chiave anche del Next Generation EU. A parlare delle potenzialità della tecnologia per il mondo dell'agricoltura è stato Daniele Trinchero, direttore iXem Labs del Politecnico di Torino, durante il suo intervento per il webinar Il futuro da pre(te)ndere per la rivoluzione verde. Il terzo ed ultimo appuntamento realizzato dal gruppo editoriale Netweek in collaborazione con l'ufficio di Milano del Parlamento Europeo.

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Come le nuove tecnologie aiutano l'agricoltura

Trinchero ha raccontato la storia di iXem Labs, laboratorio ideato da lui per lo studio delle comunicazioni radio, e i risultati raggiunti a livello sperimentale. I ricercatori hanno studiato in particolare l'impatto positivo delle tecnologie e della connettività nelle zone rurali, con particolare attenzione al tema dell'agricoltura. Illustrando i vantaggi potenziali offerti dalle moderne tecniche di comunicazione.

"Al politecnico quasi 18 anni fa ho fondato un microlaboratorio che ho voluto dedicare allo studio comunicazioni radio e wifi, con una particolare attenzione a tecnologie che permettessero l'abbattimento del divario digitale. Questo ci ha portati nel corso degli anni a raggiungere importanti risultati sperimentali, tra questi anche iXemWine. Si tratta della prima piattaforma per il monitoraggio dei vigneti libera, gratuita e condivisa. Grazie all'installazione di particolari sensori che posizionati  nella vigna ne misurano parametri ambientali, per l'agricoltore è possibile capire in ogni momento la condizione della propria coltivazione. Questo gli permette anche di dosare la chimica utilizzandola solo quando serve".

Il docente ha poi concluso spiegando l'impatto di questa tecnologia sul mondo dell'agricoltura.

"Il sensore, alimentato da 2 batterie stilo ha una vita di almeno 3 anni, e permette una trasmissione dei dati a più di 700km di distanza. Questo permette ai dispositivi di essere completamente autonomi, senza necessità di manutenzione, e di lavorare anche nella più completa assenza di connettività. In ambito agricolo l'Italia possiede ancora tantissime microaziende e aziende familiari in cui si privilegia la qualità piuttosto che la quantità, per questo diventa sempre più importante per il futuro essere in grado di fornire loro tecnologie accessibili per permettergli di monitorare quello che accade nelle proprie culture".

Le risposte degli europarlamentari

I temi esposti da Trinchero sono stati analizzati e commentati dagli Onorevoli Eleonora Evi (Verdi) e Herbert Dorfmann (Sudtiroler Volkspartei). I quali hanno analizzato in particolare il tema dell'agricoltura e il ruolo centrale che essa occupa all'interno dei provvedimenti inseriti nel Green New Deal europeo.

"All'interno del Green Deal sono presenti tantissimi obiettivi a tutela dell'agricoltura, e per la promozione di nuove tecnologie in quest'ambito. E' importante però che le innovazioni tecnologiche non vengano ritenute in maniera acritica la soluzione a qualsiasi problema. L'agricoltura di precisione ad esempio potrebbe portare ad una grande riduzione di pesticidi, ma al momento i dati non stanno dando risultati confortanti, e questo potrebbe portarci ad un ulteriore deterioramento delle condizioni del suolo mettendo a rischio dei meccanismi ecosistemici, tra cui l'immagazzinamento di CO2. L'opportunità che viene data, soprattutto per quanto riguarda il monitoraggio dei dati è fondamentale, ma non va dato sostegno in modo acritico alla tecnologia. Le novità in campo tecnologico devono essere concepite in un'ottica di sostegno all'agricoltura biologica e all'agrologia" ha spiegato l'On. Evi

A concludere l'intervento dell'On. Dorfmann che ha affermato:

"il dibattito sul Green Deal coinvolge in larga parte anche l'agricoltura. In futuro la sostenibilità non la faremo tornando ai modelli dell'agricoltura del passato. il futuro si fa con le nuove tecnologie, di dati, sensori, e di agricoltura di precisione. Queste tecnologie devono essere accessibili a tutti. Dobbiamo insistere su questo rinnovo e sostenere anche le aziende più piccole, lavorando su modelli di cooperazione, e soprattutto sulla ricerca. Il modello dell'agricoltura europea si basa sull'idea di un'agricoltura fatta dalla gente, e non dalle industrie. Infine, se vogliamo fare un passo in avanti per quanto riguarda la tecnologia avremo bisogno di giovani e di formazione".

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