Fontana vuole mettere al bando zone e colori e cerca l'appoggio dei sindaci
"Lavoriamo insieme per fare in modo che, attraverso regole certe e controlli efficaci, venga superato questo sistema che ogni settimana produce chiusure insensate e incomprensibili".
Il governatore della Lombardia rilancia. Oggi, 1 febbraio 2021, la Regione torna in zona Gialla, un lusso che i lombardi non vedevano da settimane, ma Attilio Fontana vuole cambiare le regole, mettendo al bando zone e colori. E cerca l’appoggio del primo cittadino di Milano, Beppe Sala.
Attilio Fontana: stop zone a colori
"In attesa che il Tar del Lazio si pronunci sul tardivo passaggio della Lombardia in zona arancione e confermi, come ne sono certo, le nostre ragioni, rilancio al sindaco di Milano, Beppe Sala – che oggi in termini generali si lamenta per l’incertezza dei dati – la proposta che intendo condividere con le Regioni. Una proposta che, mi auguro, trovi anche l’adesione dell’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia, a partire dai sindaci delle grandi città".
Il governatore leghista, attraverso un post Facebook, lancia l’idea:
"Proponiamo insieme, in tempi rapidi, di modificare le attuali determinazioni in capo a Dpcm che confermo essere astrusi e incomprensibili. Lavoriamo insieme per fare in modo che, attraverso regole certe e controlli efficaci, venga superato questo sistema delle zone “a colori” che ogni settimana produce chiusure insensate e incomprensibili per la stragrande maggioranza dei cittadini e aperture sempre soggette a revisioni successive. Abbiamo bisogno di un sistema più stabile che sia chiaro sui comportamenti consentiti, con regole certe che consentano a cittadini e attività di programmare la propria vita in sicurezza. Sindaco Sala, se ci sei batti un colpo! E dichiara pubblicamente che sosterrai la proposta che la Lombardia intende sottoporre a quello che sarà il nuovo Governo".
Dal sindaco tutto tace
Al momento il sindaco di Milano non ha risposto all’invito di Fontana e non è ancora chiaro se intenderà sostenere la proposta del Pirellone. Nel frattempo, probabilmente anche in virtù delle immagini poco confortanti che sono circolate nelle ultime ore che raccontano di una domenica pomeriggio meneghina ricca di assembramenti proprio alla vigilia dell’allentamento delle restrizioni, il governatore torna sui social per invitare i lombardi al buonsenso.
“Siamo in zona gialla, un’occasione che dobbiamo vivere con grande senso di responsabilità affinché gli sforzi fatti finora non siano vanificati. Confido nel senso di responsabilità dei cittadini lombardi. Dobbiamo imparare a convivere con il virus, perché finché non verrà raggiunta l’immunità di gregge, attraverso la vaccinazione di massa, il pericolo di una recrudescenza sarà sempre in agguato. Abbiamo bisogno di tornare ad una parziale libertà, ma ognuno dovrà fare la sua parte per vincere insieme la guerra a questo maledetto virus. Prudenza e senso di responsabilità consentiranno agli studenti di tornare a scuola in presenza senza incorrere nel rischio di una nuova chiusura dopo qualche settimana, ai commercianti di non dover abbassare nuovamente le serrande e così anche per bar e ristoranti, categoria tra le più penalizzate finora. Oltre alla responsabilità dei singoli è necessaria la massima collaborazione di sindaci e delle Prefetture affinché vigilino sugli assembramenti. Non si può tornare indietro. L’economia è già fortemente compromessa e non possiamo permetterci nuove chiusure. Dal canto mio continuerò a proporre al Governo di studiare misure più coerenti che evitino interventi altalenanti, incomprensibili, che spesso si sono dimostrati inefficaci. Abbiamo tutti bisogno di tornare a vivere, ma se non faremo tesoro dell’esperienza fatta e prenderemo questa fascia gialla come un “liberi tutti”, il traguardo sarà più difficile da raggiungere.”
“Che Dio ce la mandi buona”
E sulla zona Gialla e il conseguente allentamento delle misure di sicurezza si sono espressi gli esperti Fabrizio Pregliasco e Massimo Galli. Pregliasco, membro del Comitato tecnico scientifico regionale e direttore sanitario dell’istituto Galeazzi di Milano ha chiarito:
“E’ vero che la mortalità è l’ultimo indicatore a diminuire, ma se rimane così alta vuol dire che la situazione complessiva continua a essere importante”. Proprio per questo motivo “bisogna continuare ad aumentare la capacità di fare tamponi e non abbassare la guardia. Rimaniamo in attesa”, conclude prudente.
Più tranciante Galli, direttore responsabile del dipartimento di malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano.
“Che il cielo ce la mandi buona”.