Fontana prosciolto: "da sinistra nemmeno le scuse"

Il proscioglimento del Presidente Attilio Fontana, nella vicenda del cosiddetto "caso camici", ha finalmente messo la parola fine su una vicenda vergognosa e sull'accanimento ingiustificato nei confronti di una persona onesta, che ha lavorato sempre e solo nell'interesse dei cittadini. Il governatore della Lombardia è stato accusato e indagato, e di conseguenza sottoposto alla gogna mediatica che ben conosciamo e che è indegna di un Paese civile, senza nessun valido motivo: fin da subito era chiaro che non sussisteva nessun danno erariale. Anzi, i cittadini lombardi hanno solo tratto un beneficio dato che la Regione ha ricevuto in donazione del materiale necessario ad affrontare l'emergenza che si stava vivendo, in un momento di gravissima crisi e di enorme spaesamento, quale quello del primo lockdown.

Le accuse a Fontana

In questa vicenda il Presidente Fontana ha dimostrato assoluta trasparenza e ne esce ma con maggiore forza di prima, Del resto il procedimento non poteva avere esito diverso, perché contro il governatore non c’è mai stato niente di realmente fondato.

Nessuno potrà restituire al Presidente Fontana e ai suoi cari la serenità perduta a causa di questi due anni di fango e di vili attacchi non solo politici, ma anche personali.

Gruppo Lega attacca la sinistra regionale

E ora che la verità è stata finalmente ristabilita, gli esponenti di PD e Cinquestelle hanno quindi avuto il coraggio di chiedere scusa? La risposta purtroppo è no. E’ sempre facile scagliare la prima pietra, ma per chiedere scusa ci vorrebbero una dignità e un'onestà intellettuale che PD e Cinquestelle hanno dimostrato di non possedere.

Noi, al contrario, siamo sempre stati al fianco del governatore Attilio Fontana, senza aver mai dubbi sulla sua onestà. E oggi possiamo girare a testa alta, felici di vedere finalmente ripristinata la verità e di poter continuare a lavorare, con la dedizione di sempre, per la Lombardia.