Farmacie in tilt: troppe richieste di Green Pass, attività ordinaria paralizzata
Chiesto un incontro urgente alla Regione: "Stiamo facendo un lavoro enorme a titolo del tutto gratuito, per senso di responsabilità, ma la mole di domande rischia di ostacolare l’attività ordinaria delle farmacie".
In Italia è scoppiata ufficialmente la “febbre” del Green Pass, a maggior ragione dopo il nuovo Decreto varato dal Governo che ne impone l’utilizzo non solo per i viaggi all’estero e per la partecipazione a cerimonie ed eventi pubblici, come inizialmente previsto, ma anche per sedersi all’interno di bar e ristoranti e praticare gli sport al coperto, oltre che per molte altre attività legate al tempo libero. E le farmacie si stanno già trovando ad affrontare una mole di richieste sempre più difficile da sostenere.
Farmacie in tilt: troppe richieste di Green Pass
A lanciare l’allarme è il presidente di Federfarma Veneto Andrea Bellon: "In teoria il nostro ruolo doveva essere di supporto, invece i cittadini si stanno rivolgendo quasi esclusivamente alle farmacie, non trovando risposta presso gli altri soggetti che dovrebbero svolgere lo stesso servizio".
Infatti, secondo il DPCM del 17 giugno 2021, qualora il cittadino non sia in grado o non voglia acquisire autonomamente la “certificazione verde” (tramite gli strumenti digitali), può richiederla sì alle farmacie, ma anche ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta e ai servizi preposti delle aziende sanitarie.
"Spesso però con i vari soggetti indicati nel DPCM si verificano disguidi di varia natura - prosegue Bellon -, oppure demandano in blocco questa attività alle farmacie, che in questo momento sono le uniche che di fatto stanno rispondendo ai cittadini, erogando il servizio.
Questo da una parte ci onora, perché conferma che quando parliamo delle farmacie come di un presidio territoriale del sistema sanitario non si tratta di uno slogan, ma di un dato di fatto, dall’altra parte però il fenomeno sta assumendo dimensioni che ci preoccupano, perché rende difficile svolgere le attività ordinarie delle farmacie che rispondono ai bisogni di salute dei cittadini.
A questo riguardo voglio ricordare che in media ogni farmacia in Veneto ha un bacino di utenti di circa 3.000 persone: se anche solo la metà chiedesse il Green Pass in farmacia, considerando che le richieste si stanno tutte concentrando in pochi giorni, è facile capire che tipo di difficoltà stiamo affrontando.
Un buon indicatore sono, banalmente, le file sempre più lunghe fuori dalle farmacie, che sono un ostacolo per tutti quei cittadini che hanno bisogno di un farmaco».
Da qui la richiesta di Federfarma Veneto:
"Abbiamo chiesto alla Regione Veneto un incontro urgente affinché si possa trovare una soluzione, se non altro ripristinando la suddivisione di questa attività tra i vari soggetti indicati nel DPCM. Per senso di responsabilità le farmacie stanno svolgendo questo servizio in modo del tutto gratuito, impiegando del proprio personale che naturalmente rappresenta un costo, ma non ne facciamo puramente una questione economica, anche se in questo momento qualsiasi aiuto sarebbe utile alle farmacie almeno per coprire i costi. Riteniamo invece necessario che Governo, Conferenza Stato Regioni, dialogando con noi, risolvano immediatamente i problemi strutturali legati alla sostenibilità del servizio farmaceutico, anche a fronte del ruolo fondamentale che viene richiesto alle farmacie come front desk per i servizi all’utente".