scherzo di cattivo gusto

Falsa convocazione di leva: "Preparatevi per arruolarvi e andare a combattere in Ucraina"

La lettera è destinata ai nati tra il 1970 e il 1980 e invita a tenersi pronti per combattere sul fronte. Ma è una bufala.

Falsa convocazione di leva: "Preparatevi per arruolarvi e andare a combattere in Ucraina"
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Ad aprire la lettera viene un colpo. E' una missiva del Ministero della Difesa che invita a presentarsi al proprio distretto militare di riferimento e di tenersi pronti per andare a combattere in Ucraina. Ma ovviamente si tratta di una bufala, diventata virale non solo tramite i social (Facebook e WhatsApp), ma anche con convocazioni tramite lettera cartacea.

"Preparatevi per combattere in Ucraina". Ma è una bufala

Come racconta Prima Il Levalte, il documento, falso, del Ministero della Difesa italiano, annuncia l’arruolamento immediato per coloro che appartengono alle classi tra il 1970 e il 1980 "per combattere sul fronte della guerra in Ucraina contro la Russia".

I nati in queste annate (gli ultimi ad avere svolto la leva obbligatoria), secondo quanto riportato, sono invitati a presentarsi con un documento di riconoscimento valido "al distretto militare corrispondente al proprio comune di residenza – oppure a quello più vicino – nel periodo compreso tra il 20 e il 31 marzo 2022".

I soggetti richiamati, si legge ancora nella lettera, "saranno sottoposti a test di idoneità fisica e psichica”: il possesso dei requisiti necessari potrà essere "di condizione di arruolamento immediato nell’esercito italiano per combattere sul fronte Ucraina–Russia. quindi nel caso lo richieda la proclamazione dello stato di allerta”.

La notifica, si precisa persino, “vale agli effetti di legge per tutti gli interessati”. C'è pure la firma del direttore generale Paolo Gerometta. Ma è tutto falso.

La smentita

L’Ufficio stampa dell’Esercito, contattato da diverse testate, ha smentito categoricamente la veridicità del documento, che non è altro che una fake news.

Uno scherzo sicuramente di cattivo gusto che ha fatto perdere anni di vita a chi lo ha ricevuto, soprattutto a  chi l'ha ricevuto via posta e stampato. L'invito, in tal caso, è di denunciare i "burloni" alla Polizia Postale.

La finta lettera:

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