Due anni di pandemia Covid, Zaia: “Una tragedia da cui siamo usciti facendo squadra, innovando”
Il presidente della Regione Veneto ha snocciolato tutti i dati e le date della storia di una tragedia durata due anni.
Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha ripercorso i due anni di pandemia dalla sede della Protezione Civile di Marghera.
Due anni di pandemia Covid
Un punto stampa quello di oggi, lunedì 21 febbraio 2022, di ringraziamento da parte del Governatore verso tutti coloro che hanno lottato contro il Covid in prima linea. La conferenza stampa è iniziata con la gioia di Zaia nel parlare della serata di chiusura delle Olimpiadi di Pechino ripetendo il messaggio che ha pronunciato in cinese:
“Benvneuti a scoprire le bellezze italiane, un bel messaggio. Ieri avete visto la serata di chiusura in mondovisione, catapultatela nel 2026 che sarà all’Arena di Verona, si passa la bandiera alla location successiva che ospiterà le olimpiad Sarà una serata importantissima, Verona avrà la chiusura e avrà l’apertura delle paraolimpiadia. Verona è città olimpica, immaginate cosa accadrà a Cortina”.
Zaia ha definito oggi come la giornata del ringraziamento:
“Non avrei mai pensato di ritrovarvi qui dopo 24 mesi e fare un bilancio del Covid, col 21 febbraio tutti noi avevamo la nostra idea del Coronavirus, c’era chi pensava fosse un’influenza, qualcuno pensava che ci fosse stata qualche magagna e qualcuno pensava che durasse qualche mese. Siamo qui dopo 24 mesi, oggi è la giornata dei bilanci e dei ringraziamenti. Vorrei iniziare con i ringraziamenti, se siamo arrivati qui con fatiche e scelte difficili è perché siamo stati una squadra. Grazie alle prime linee cioè coloro che hanno curato fisicamente i cittadini, tutti i sanitari senza distinzione da ordine e grado, gli operatori delle case di riposo, i volontari. Grazie a tutti i veneti, perché parlo con i colleghi e a volte si meravigliano che sia nata questa simbiosi con il popolo veneto, c’è stato un lavoro di squadra. Ricordo che il 90% dei veneti sono vaccinati, che hanno creduto al rispetto delle indicazioni, in un piano di sanità pubblica”.
Il Covid ha cambiato il modo di vivere la quotidianità e ha aggiunto numerosi vocaboli al nostro linguaggio abituale. Zaia a tal proposito ha affermato:
“Ci sono molti termini che abbiamo scoperto, come piano di sanità pubblica. Chi conosceva la parola lockdown come realtà? Mai avremmo pensato ai primi di febbraio 2020 di affrontare un ‘chiudi tutto’, penso che questo Covid ci abbia innestato un sacco di esperienze che mai avremmo pensato di vivere. Noi stiamo vivendo una delle più grandi tragedie della storia dell’umanità, l’abbiamo vissuta in real time. Il Covid ha fermato il mondo, alternativamente ma l’ha fermato. Nel ringraziare tutti, anche i bambini che sono stati il mio faro, la parte nobile della comunità sempre attenta all’informazionee e ricordiamoci che bimbi e adolescenti hanno sofferto di più l’essere in casa. Oggi è la giornata di celebrazione, di quello che è stato ma anche della celebrazione del coraggio e professionalità dei giornalisti, senza voi sarebbe stato un campo libero per i virus”.
Le date da non dimenticare dall’inizio della pandemia a oggi
Il Governatore ha elencato tutte le date che hanno segnato questi di anni di pandemia:
- 30 gennaio 2020: l’Oms dichiara l’epidemia mondiale, Veneto pronto con il piano di sanità pubblica;
- 4 febbraio 2020, prima uscita di Luca Zaia che diventerà impopolare dove aveva affermato: “C’è la dichiarazione di epidemia, valuterei di mettere in isolamento fiduciario i ragazzi che rientrano dal Capodanno cinese, prima di metterli in classe”, per evitare di portare infezioni nella scuole;
- 21 febbraio 2020: D-day alle 16.30 viene annunciato il primo paziente Covid. Un giovane medico che vede che ha dei pazienti che non migliorano, la polmonite non va via e tenta il test che conferma la presenza del Covid. Si tratta del primo paziente Covid in Italia, (con la morte poi di Adriano Trevisan). Contro il parere di molti, Zaia chiede di fare i tamponi a tutti i cittadini di Vo’ (3mila abitanti). I cittadini di Vo’, con senso di civiltà si sono messi in fila nei punti indicati e si sono sottoposti più volte al tampone. Alla sera viene chiuso l’ospedale di Schiavonia, vengono messe le tende riscaldate fuori ospedali;
- 22 febbraio 2020: provvedimento sulla chiusura di Vo’ definita zona rossa. Viene chiuso il Carnevale di Venezia, le scuole, chiese, cinema e teatro;
- 24 febbraio 2020: la Protezione Civile allestì 56 tende nei 26 ospedali di riferimento in prossimità del Pronto Soccorso per essere pronti all’arrivo dei pazienti infettati, per dividere i percorsi. Iniziano le dirette da Marghera, la prima fuori nel parcheggio. Iniziano le assunzioni dei medici riservisti, vengono effettuati i tamponi a tutti i dipendenti ospedali;
- 1 marzo 2020: Veneto in zona rossa assieme a Emilia Romagna e Lombardia; vengono individuati due cinesi transitato per il Veneto (finiti poi a Roma per le cure). All’aeroporto di Verona viene predisposto un aereo pronto per andare in Cina per prendere le macchine per creare le mascherine;
- 3 marzo 2020: costituito il Comitato Tecnico Scientifico; arrivano i primi disegni dei bambini (raccolti alla fine quasi 1600 disegni) ;
- 7 marzo 2020: viene annunciato il lockdown, assalto dei treni a Milano;
- 9 marzo 2020: inizia il lockdwon e dura fino al 4 maggio, assalto agli alimentari con code fuori dai supermercati
- 11 marzo 2020: Italia chiude in toto, viene aperto il conto corrente da parte della Regione che raccoglie 50 milioni di offerte da parte dei Veneti;
- 14 marzo 2020: al via la campagna tamponi on de road, (ora il Veneto è la prima Regione in Italia da inizio pandemia a oggi che ha fatto più tamponi su abitante);
- 15 marzo 2020: parte il “piano Marshall” contro il Coronavirus, nascono 12 Covid hospital e vengono riattivati gli ospedali chiusi;
- 18 marzo 2020: Grafica Veneta dona 13 milioni di mascherine;
- 29 marzo 2020: primo test pungidito;
- 7 aprile 2020: arrivano in Veneto due macchine che sono in grado di processare 9mila tamponi al giorno. Avviate 60 unità speciali, Usca. Assunti 517 medici e avviato il numero verde della Regione;
- 8 aprile 2020: viene donato l’ospedale del Qatar;
Pasqua 2020, terapie intensive elevate come anche i ricoveri; - 11 aprile 2020: vengono donate le uova;
- 6 maggio: nasce il primo pulcino;
- 12 maggio 2020: al via la “banca del plasma”;
- 13 luglio 2020: il dottor Rigoli presenta il primo test antigenico (che ora chiamiamo test rapidi);
- 2 ottobre 2020: prima presentazione al mondo del test fai da te;
- 13 ottobre 2020: inizia la seconda ondata, arriva il Dpcm nazionale, riaprono le scuole;
- 3 novembre 2020: istituito il coprifuoco dalle 22 alle 5 in Italiana, esordisce il sistema a colori;
- Natale 2020: Italia diventa zona rossa;
- 27 dicembre 2020: Vax day, arrivano le prima 827 dosi di Pfizer;
- gennaio 2021: non vengono aperte le scuole;
- 29 gennaio 2021: Veneto in zona gialla;
- febbraio 2021: compaiono i monoclonali (oltre 8mila trattamenti a oggi);
- 29 aprile 2021: approvati e validati i salivari a 500 studenti delle scuole padovane;
- 30 aprile 2021: record vaccinazioni;
- 13 maggio 2021: generale Figliouolo in visita nei centri vaccinali;
- 16 maggio 2021: arriva l’ok per i test salivari;
- 9 settembre 2021: viene avviato il progetto “Scuole sentinella”;
- 16 dicembre 2021: inizia la vaccinazione dai 5 agli 11 anni;
- 7 gennaio 2022 entra in pista la nuova pillola antivirale.
“La storia di una tragedia”
Dopo aver snocciolato le varie fasi della pandemia, il presidente della Regione Veneto ha affermato:
“A due anni abbiamo somministrato oltre 10.742mila dosi, la popolazione è vaccinata all’89,90%. Voglio dirvi che abbiamo fatto una miriade di punti stampa, abbiamo dato vita al canale Viral Veneto, un grazie agli ambassador. Questo è uno spaccato, abbiamo pensato fosse corretto ripercorrere queste fasi, ne esce la storia di una tragedia, di una comunicazione non negata a nessuno, una squadra che ha innovato tra macchinari, banca del plasma, percorso che lascia dei numeri”.
“Un vero incubo”
Zaia ha posto alcune considerazioni:
“E’ stata un’esperienza tragica, un vero incubo, per tutti i Veneti ma anche per chi l’ha vissuta in prima linea quindi per esempio l’operatore, chi si è occupato dei pazienti e chi ha le responsabilità. Tragedia che mai un amministratore vorrebbe vedere, mai avrei pensato di vedere i miei veneti morire a causa di un nemico difficilmente misurabile. Parliamo di un virus, sembra la sceneggiatura di un film di fantascienza. Come quando mio nonno mi raccontava della guerra, quando la vivi te ne rendi conto dopo che ci sei stato. Penso che questa è una tragedia che segnerà le nostre anime e personalità per sempre. Abbiamo scoperto di avere un popolo eccezionale che sono i veneti, abbiamo scoperto compassione, lo spirito di comunità, anche qualche rompiballe, però di vero c’è che c’è stata voglia di fare. Non possiamo dimenticare quasi 14mila persone che hanno perso la vita, non è un bilancio positivo Siamo l’ottava regione d’Italia per mortalità su abitante, e quella che ha avuto meno morti tra le più colpite”.
Il Governatore ha parlato poi la difficoltà nel prevedere l’andamento della pandemia:
“Il virus ha avuto comportamenti inspiegabili, è entrato a Venezia e non ha fatto gli stessi danni che ha fatto in altre città, in altre parti è andato e ha lasciato danni in maniera importante. E’ stata un’esperienza che ci ha fatto assistere a un dibatto nazionale rispetto il mondo scientifico, mi chiedo per quale motivo davanti a un’epidemia il primo giorno non si sia detto ai cittadini che la via maestra per la prevenzione è la mascherina. Sono tutti bravi a parlare, l’indicazone massima che ci ha detto l’Oms è stata quella di dire: ‘la mascherina la deve portare il sintomatico’. E’ una tragedia che abbiamo vissuto a 360 gradi. Mi dispiace per le polemiche che sono nate, spero che tutto il materiale mandato alle Procure venga usato per qualsiasi quesito”.
La sanità deve innovarsi
Zaia ha parlato anche dei cambiamenti che dovrebbero essere messi in atto:
“Il decreto che stabilisce il numero dei posti letto su abitante va cambiato, dobbiamo avere più posti letto, bisogna investire nei professionisti, nelle assunzioni e negli stipendi per essere attrattivi, la sanità deve cambiare. Serve una sanità sempre più digitale, i medici sono la parte umana per la cura del paziente ma sappiamo che le nuove tecnologie permetteranno curare meglio. Sarà una sanità del futuro dove i droni sostituiranno le ambulanze, con la consegna dei farmaci a domicilio, ci sarà una telemedicina più aggressiva”.
Verso la normalità…
Il Governatore ha poi concluso:
“Penso che il virus si stia endemizzando, dobbiamo riconoscere la validità della vaccinazione, se non fossimo quasi al 90% dei veneti vaccinati non saremo qui con questi dati. Io penso che è stata avviata la convivenza vera, dobbiamo avere la cura di portare la mascherina di buon senso anche se non sarà previsto. Impareremo a tutelare gli altri dalle infezioni, come per esempio se abbiamo il raffreddore possiamo indossare la mascherina. Credo sia una fonte di crescita, non siamo più quelli di prima, per le privazioni, per i sacrifici, per le persone care che abbiamo perso. Quelli che banalizzano il virus si devono vergognare”.