Distributori automatici di vino e birra in Veneto, la proposta non piace ai sindaci
Primo firmatario del progetto, che ora arriverà in commissione, il leghista Nicola Finco. Il Consiglio per le autonomie locali perplesso.
Polemiche in Veneto per la proposta di legge avanzata dal vicepresidente del Consiglio regionale, Nicola Finco, di autorizzare distributori automatici di vino e birra sul territorio. Contrario il Consiglio per le autonomie locali.
Distributori automatici di vino e birra in Veneto
Il tappo è saltato, innescando subito una polemica decisamente "frizzante". Già perché l'oggetto del contendere sono gli alcolici, vino e birra: o meglio, la diffusione sul territorio veneto di alcuni distributori automatici dedicati al genere. Proprio come per sigarette e, più di recente, mascherine.
La proposta arriva dal vicepresidente del Consiglio regionale, il leghista vicentino Nicola Finco, primo firmatario di un progetto di legge che ieri, mercoledì 20 ottobre 2021, ha reso particolarmente "mossa" la seduta del Consiglio per le autonomie locali (Cal).
Sindaci contrari
In sostanza i sindaci, il cui parere non è tuttavia vincolante, hanno manifestato una certa perplessità - per non dire contrarietà - rispetto alla proposta. Il parere negativo alla prevista deroga del divieto di somministrare e vendere bevande nella fascia notturna, tra mezzanotte e le 7 del mattino, autorizzandone così la distribuzione nei distributori automatici, è stato chiaramente espresso dal presidente del "parlamentino" delle autonomie locali, Fabio Bui, presidente della Provincia di Padova.
Secondo l'esponente leghista la proposta andrebbe incontro alle esigenze di alcune cantine, specialmente le medio piccole, che di notte non sono aperte. A suffragare questa versione c'è il fatto che i distributori, se autorizzati alla vendita di vino e birra, sarebbero posizionati proprio in prossimità di cantine vitivinicole o produzioni di birra artigianale. Mai nelle città.
I potenziali pericoli
Una rassicurazione che tuttavia, al momento, non sembra convincere troppo il Cal, i cui esponenti temono che tali "prodotti" in vendita nei distributori possano ulteriormente incentivare fenomeni già piuttosto allarmanti come il "nomadismo notturno" dei bevitori, specialmente minorenni, e il degrado di alcune zone. Il testo con la proposta di legge arriverà ora in commissione regionale, poi in aula a Palazzo Ferro Fini.