giallo tra lombardia e veneto

Dal delitto della suocera alle escort sparite: il fantasma di un serial killer aleggia su Verona?

Enrico Zenatti è il principale indiziato per la morte di Anna Turina, trovata in fondo alle scale di casa con la gola tagliata.

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La comunità di Roverbella, piccolo centro del Mantovano, è stata sconvolta da un agghiacciante omicidio. Anna Turina, classe 1948, è stata trovata priva di vita  in fondo alle scale della sua casa. Ma c'è di più. A essere fortemente indiziato del delitto è il genero, Enrico Zenatti, classe 1967, originario di Bussolengo, nel Veronese, che abitava con la moglie (la figlia di Turina) nella stessa villetta. E la vicenda si colora di giallo, riportando alla luce il passato dell'uomo.

Omicidio Roverbella: donna trovata priva di vita sulle scale

Il delitto è avvenuto nella serata di giovedì 9 dicembre 2021. Come racconta Prima Verona,  Anna Turina è stata trovata priva di vita in fondo alle scale di casa con un taglio netto alla gola - troppo preciso per risultare accidentale - e numerose altre ferite. Il giorno seguente i Carabinieri hanno fermato il 54enne genero.

Dopo aver ascoltato i parenti intervenuti sul posto, gli inquirenti hanno visionato le telecamere a circuito chiuso dell’abitazione, ricostruendo così le ultime ore di vita dell'anziana. L’indagato è stato accompagnato in carcere a Mantova ed è stato sentito dal gip nella mattinata di lunedì 13 dicembre 2021. Zenatti si professa innocente.

Il passato di Zenatti

Come racconta Prima Mantova, Zenatti, nel 2005, era stato arrestato dalla Squadra mobile di Verona con l’accusa di aver ucciso due prostitute a Verona (di una non è mai stato trovato il corpo). Dopo mille giorni di detenzione però era stato assolto dalla Corte d’Assise d’appello di Venezia.

Anche nel 2005 l’arresto era avvenuto in modo del tutto inaspettato. All’epoca l'uomo aveva 38 anni e la Squadra mobile di Verona era risalita a lui grazie alle telefonate dell’uomo e all'appuntamento che una delle due prostitute aveva con Zenatti proprio nel giorno in cui era stata uccisa.

Il fantasma di un serial killer?

Premessa doverosa: si sta parlando di supposizioni, per l'esito dell'Appello sulla vicenda delle due prostitute e per la presunzione di innocenza che si deve a ogni imputato.

E, altro fattore di sicura rilevanza, appare impensabile un collegamento tra i due episodi. Anche se gli investigatori ipotizzano che proprio le ombre nel passato di Zenatti potessero essere alla base di frizioni con la suocera.

Quello che è però certo è che il passato per certi versi oscuro di Zenatti è tornato di grande attualità e sta di nuovo facendo parlare.

E c'è anche una coincidenza piuttosto curiosa. Allora parte delle indagini fu affidata al pm veneziano Fabrizio Celenza. Lo stesso che oggi - in servizio presso la Procura di Mantova - ha in carico la gestione del caso.

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