Crisi del settore agroalimentare, Rolfi: pronti i finanziamenti
In tema di bilancio, spazio a investimenti, aiuti e agevolazioni.
Tra le tante categorie che Regione prova a trascinare fuori dalla crisi c’è il settore agroalimentare. È Fabio Rolfi, assessore all'Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi, a spiegare le manovre che l’ente ha messo in atto e che sta studiando per il prossimo futuro.
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Finanziamenti per il settore Agroalimentare
"Oltre 3 mila aziende lombarde del settore zootecnico, agroalimentare e florovivaismo sono state aiutate con 6.600 euro di contributi a fondo perduto nel giro di due mesi. Un metodo concreto per tamponare la crisi, con risorse fresche già arrivate. Nel frattempo, lavoriamo per altre misure nel prossimo anno per aiutare le aziende che sono andate in difficoltà in questa seconda ondata" ha spiegato Rolfi.
Circa 20 milioni già nelle casse di molte aziende agricole quindi, ma anche 1,8 milioni per aiutare caseifici e indigenti. "È l’#iomangiolombardo, un bando che aiuta i caseifici che producono alimenti di qualità DOP chiamati “minori”. Regione ha comprato 1,8 milioni di euro in formaggi dando risorse fresche e allo stesso tempo destinerà questi alimenti al circuito dell’indigenza".
Crisi dell'allevamento
Ma anche altri settori si sono trovati in difficoltà, settori che in Lombardia ricoprono un ruolo a dir poco importante rispetto ad altre regioni, come la suinicoltura.
"Siamo la Regione più importante in questo settore, il quale soffre la chiusura di bar e ristoranti e lo scoppio della peste suina in Germania. Dobbiamo intervenire sostenendo le aziende, abbiamo chiesto al Governo un fondo specifico per il comparto, ma anche aggredendo i problemi strutturali del settore, ci deve essere un vero patto di filiera tra le aziende e gli allevamenti per rispondere alle esigenze del consumatore moderno attento al benessere animale".
L'appello al Governo
Oltre a tutte queste operazioni se ne attendono delle altre: la Regione fa un appello al Governo affinché vengano sbloccati i pagamenti assicurativi per le aziende agricole, si parla di 21 milioni di euro.
"Abbiamo il più alto numero di polizze assicurative in campo agricolo e zootecnico. Questo perché siamo un’agricoltura fortemente industrializzata, imprenditoriale, manageriale, produttivistica e competitiva. Abbiamo la necessità di proteggerci dalle calamità naturali, che crescono col cambiamento climatico, e dai problemi causati dalle fitopatie. Questi soldi servono per pagare le assicurazioni, ma l’incapacità romana di Agea mette in difficoltà le aziende".
Infine, un’ultima considerazione sulle tanto discusse plastic e sugar tax che ancora tengono banco.
"Proposte bislacche, politiche ideologiche e idee strampalate che servono solo a mettere fuori mercato le nostre aziende facendo un favore a quelle estere. Assurdo far pagare più tasse per l’innovazione che dà sostenibilità".