Crisi aziendali a due facce: Embraco Torino niente speranze, Gkn Firenze invece trova acquirente
Dopo la fine del cig, Regione Piemonte ha aperto un tavolo di ricollocazione dei lavoratori. Sulla situazione dell'azienda fiorentina, anche i dipendenti hanno dato il loro consenso.
Piemonte, Toscana. Chilometri di distanza, identiche difficoltà. Emblematici i casi, sotto i riflettori nazionali, della Embraco di Torino, che ha perso le speranze e ora, senza più nemmeno cassa integrazione, si avvia al licenziamento di tutti i lavoratori, e della Gkn di Firenze, quella diventata famosa per le lettere di fine rapporto spedite in massa via email, che invece s'è miracolosamente salvata grazie a un compratore.
Ex Embraco, nessun accordo: 377 lavoratori verso il licenziamento
Dopo che lo scorso sabato 22 gennaio 2022 è terminata la cassa integrazione per i 377 dipendenti dell'ex Embraco di Riva di Chieri (Torino), ora per i lavoratori dello stabilimento torinese si prospetta il licenziamento. Nel corso della giornata di ieri, lunedì 24 gennaio 2022, si è chiusa con un mancato accordo sui licenziamenti collettivi la vertenza della ex Embraco. Fim, Fiom, Uilm, Uglm Torino non hanno sottoscritto l'intesa proposta dalla curatela fallimentare Ventures, che a breve invierà le lettere di licenziamento ai 377 lavoratori.
Vito Benevento, segretario organizzativo Uilm Torino, ha dichiarato:
"Non abbiamo firmato l'accordo perché, dopo quattro anni di lotte dei lavoratori, ci rifiutiamo di avallare i licenziamenti".
Ugo Bolognesi, responsabile ex Embraco per la Fiom Torino, fa eco:
"Il verbale di mancato accordo di questa mattina in sede regionale sancisce la fine della procedura di licenziamento, il curatore fallimentare domani farà partire le lettere con raccomandata, 377 licenziati questo il risultato ottenuto da Whirpool. Un fallimento per tutti".
Nel corso del pomeriggio di ieri si è poi svolto un incontro con l'assessorato regionale al Lavoro per dare il via al tavolo di ricollocazione annunciato nei giorni scorsi dalla Regione Piemonte. L'Amministrazione regionale ha pronto un piano d'azione formativa per ricollocare i dipendenti dell'ex Embraco. Al termine del tavolo di crisi con il Mise e le parti coinvolte sulla vertenza della ex Embraco, si è espressa così l’assessore regionale al lavoro Elena Chiorino:
"Una vertenza straordinaria che meritava un impegno del Governo della stessa portata con l’incontro di questa mattina è stata messa la parola 'fine' alla vertenza della ex Embraco di Riva di Chieri con la conferma da parte del Mise che non è mai esistito un piano B che potesse garantire un progetto di reindustrializzazione importante per la nostra Regione e la nostra Nazione, non sono stati previsti altri ammortizzatori sociali, tantomeno non sono stati immaginati degli interventi economici mirati ad una ricollocazione dei lavoratori a supporto di quanto faremo come Regione. Ma come ho già detto, ci tengo a ribadire il concetto che la Regione, con le forze e gli strumenti a sua disposizione, continuerà ad essere al fianco dei lavoratori anche dopo il 22 gennaio, quando terminerà la cassa: ho promesso che non li abbandoneremo e così sarà. Abbiamo un piano di politiche attive concordato con i sindacati già pronto che potrà partire da febbraio".
Venduta la Gkn, i lavoratori approvano l'accordo col Mise
Come lato opposto della medaglia a ciò che sta accadendo riguardo all'ex Embraco, la crisi aziendale che ha colpito la Gkn di Campi Bisenzio, società che aveva comunicato tramite mail il licenziamento di 442 dipendenti, la situazione pare completamente diversa. L'azienda fiorentina è stata acquistata da QF Spa del Gruppo Borgomeo, una notizia che pone fine al rischio dei licenziamenti. Sulla vicenda, la viceminista al Mise, Alessandra Todde, ha dichiarato:
"La Gkn Driveline di Campi Bisenzio non appartiene più al fondo inglese Merlose. QF Spa, del Gruppo Borgomeo, ha finalizzato l'acquisto del 100% dello stabilimento. Con questo risultato mettiamo la parola fine al rischio licenziamenti. Inoltre l’azienda ha ritirato la messa in liquidazione e ha ritirato l'impugnazione contro il ricorso vinto dai sindacati sulla vecchia procedura di licenziamento. Seguo la vertenza Gkn da quando convocai il primo tavolo in prefettura a Firenze lo scorso luglio. Abbiamo lavorato per mesi cercando una soluzione alternativa alla chiusura e ai licenziamenti, e ora possiamo finalmente parlare di prospettive concrete di rilancio".
La viceministra, che ha seguito da subito la vertenza Gkn, ha poi commentato:
"È stata una vertenza difficile, dolorosa, impegnativa, stressante, con una azienda che aveva smarrito la sua responsabilità sociale a danno di 422 famiglie e di tutto l’indotto toscano. La nuova società si chiamerà QF SpA - Quattro F, ovvero fiducia nel futuro della fabbrica di Firenze - che dimostra la volontà da parte del nuovo management di mettersi subito al lavoro. Oggi è un primo grande passo, ma solo l’inizio di un percorso, e il Mise continuerà come sempre ha fatto a monitorare l’evolversi della situazione lavorando con le Istituzioni al fianco dell’azienda e dei lavoratori".
Per quanto riguarda la crisi che ha colpito Gkn di Campi Bisenzio, nel corso della giornata di venerdì 21 gennaio 2022, si è concluso il referendum per la valutazione dell’Ipotesi di Accordo per la QF, ex GKN di Campi Bisenzio a Firenze, sottoscritta lo scorso 19 gennaio:
"Il 98,8% delle lavoratrici e dei lavoratori ha espresso voto favorevole e pertanto la Commissione Elettorale ha certificato la vittoria del sì. Sui 354 aventi diritto hanno partecipato al voto in 265. I voti validi sono stati 264, di cui 262 a favore, due contrari e un astenuto. Per la Fiom si tratta di un ottimo risultato. L'esito del referendum tra le lavoratrici e i lavoratori della ex Gkn è un passaggio importante verso la reindustrializzazione della fabbrica e la salvaguardia dei posti di lavoro".