lotta al virus

In Lombardia già più di due milioni di terze dosi prenotate

Superata quota 92% di vaccinati. E il 90% dei lombardi ha ricevuto le prime due inoculazioni.

In Lombardia già più di due milioni di terze dosi prenotate
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Covid alla quarta ondata, Governo e Regioni studiano la stretta per arginare una nuova impennata di contagi. L'obiettivo è scongiurare la pressione sugli ospedali (e soprattutto sulle terapie intensive) e salvare le attività economiche e l'indotto anche in vista delle festività natalizie.

Intanto la Lombardia corre con la terza dose. Con oggi saranno 2 milioni i cittadini che avranno prenotato per la somministrazione del richiamo del vaccino anti Covid.

Covid, Lombardia boom per la terza dose

Alla conclusione della giornata di oggi, saranno oltre saranno più di 2 milioni i cittadini lombardi che avranno aderito alla terza dose di vaccino anti Covid, per una media giornaliera di 128.644 prenotazioni nell’ultima settimana. Solo nella giornata di lunedì 22 novembre 2021 le adesioni sono state poco meno di 184mila.

Sono  800mila le somministrazioni di terza dose effettuate, con in testa la provincia di Milano con 254mila inoculazioni, seguita da Brescia (105mila), Bergamo (82.000), Varese (76mila), Monza e Brianza (63mila), Como (54mila), Pavia (46mila), Cremona (32mila),Lecco (27mila), Mantova (26mila), Lodi (20mila) e Sondrio (14mila).

Ad annunciarlo è stata la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti.

Nel frattempo, sul territorio lombardo le somministrazioni del richiamo sono arrivate a quota 800mila, con 75mila iniezioni che hanno interessato ospiti delle Rsa e i loro operatori.

Covid Lombardia, vaccinazioni, oltre il 90%

Più in generale Regione Lombardia per quanto riguarda le adesioni, ha ormai quasi raggiunto il 92% della popolazione vaccinabile over 12 anni. Nella giornata di domani sarà invece superata soglia del 90% di cittadini lombardi che hanno completato il ciclo vaccinale (prima e seconda dose).

Un traguardo con soddisfazione e ancora tante raccomandazioni alla prudenza da parte della stessa Moratti:

"I cittadini lombardi stanno rispondendo in modo encomiabile agli appelli all’adesione alla terza dose di vaccino. Tra l'altro, nella sola giornata di ieri hanno aderito 4.465 persone non ancora vaccinate. Il grande senso civico e di responsabilità dei lombardi è straordinario e si accompagna all’instancabile impegno di medici, personale sanitario e amministrativo, esercito, protezione civile e volontari. Occorre però continuare in parallelo a mantenere alta la guardia sul fronte della prevenzione, evitando scrupolosamente assembramenti, usando la mascherina e disinfettando frequentemente le mani"

Quarta ondata Covid, la stretta del Governo

Nel frattempo, come detto, il Governo in un confronto praticamente quotidiano e quasi 24 ore su 24 con le Regioni sta studiando la stretta per arginare l'impatto di una nuova ondata di contagi, preservare la pressione sugli ospedali e il personale, oltre a preservare il proseguo delle attività economiche segnalate in continua ripresa.

Ecco perché un nuovo stop, un'ennesima pausa forzata sarebbe una mazzata durissima. Non solo per l'economia, ma anche nel sociale, come contraccolpo psicologico che in molti in questo periodo caratterizzato dalla pandemia stanno accusando.

Terza dose a cinque mesi, ma non solo

Oltre al tormentone del "super" Green pass, di modalità che garantiscano la socialità ai soli vaccinati e altre misure allo studio, il Governo ieri in serata ha dato il via libera per una riduzione temporale tra seconda e terza dose.

Quella della terza dose sembra la strada più percorribile. Ecco perché spingere sul richiamo (appunto accorciandone i tempi) è la soluzione che è stata subito sposata. Ma non solo. Fonti vicinissime al Governo danno praticamente per certo che a ore, o massimo nel giro di qualche giorno, l'apertura della terza dose anche gli under 40. Anche in questo caso dopo un ampio confronto con le Regioni.

Covid quarta ondata, più controlli e più responsabilità

Intanto, mentre il Consiglio dei ministri è in programma giovedì, resta invece sempre dibattuta e controversa la strada che potrebbe portare alla vaccinazione obbligatoria o alle somministrazioni agli under 12. Anche per questo, di fronte all'escalation di contagi e al rischio (ormai sempre più concreto) di ripiombare in zona gialla e poi addirittura arancione le Regioni stanno chiedendo al Governo una stretta ferma e decisa sul rispetto di comportamenti responsabili: uso della mascherina anche all'aperto, divieto di assembramenti, distanziamenti nei ristoranti e nei locali al chiuso, comportamenti corretti nei locali di socialità e divertimento come pub e discoteche.

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