Coop Lombardia

Coop in campo per la legalità: "In Lombardia oltre 3mila beni confiscati alla mafia"

Si è svolto domenica 20 marzo al teatro Elfo Puccini l'evento "Cosa vuol dire legalità? La legalità in campo (e a tavola)".

Coop in campo per la legalità: "In Lombardia oltre 3mila beni confiscati alla mafia"
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I prodotti agricoli passano dalla terra alla tavola attraverso una collaborazione tra realtà guidate da un unico comune denominatore: la lotta alla criminalità organizzata. Tutto mentre nel punto vendita di via Arona a Milano il mosaico di cartoncini colorati con impressi i nomi delle oltre mille vittime della violenza mafiosa ha preso forma ed ora ogni cliente, se spinto dalla curiosità, potrà immergersi nel bagno del ricordo e della memoria. Così Coop Lombardia rinnova il suo impegno per la difesa della legalità. Questa volta lo ha fatto con un giorno di anticipo rispetto alle celebrazioni della Giornata della Memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, domenica 20 marzo, organizzando all'Elfo Puccini di Milano una conferenza dal titolo "Cosa vuol dire legalità? La legalità in campo (e a tavola)".

La legalità scende in campo

Un megafono rispetto a chi vive concretamente nel quotidiano l'impegno e la cultura della legalità. La prima a prendere la parola è stata infatti Lucilla Andreucci, rappresentante di Libera Milano:

"Sono 1055 i nomi delle persone uccise dalla violenza mafiosa. Dati che ci fanno sentire in debito con le persone che hanno sacrificato la propria vita per combattere la criminalità organizzata. Oggi quello che possiamo fare è coltivare il dono della memoria. Invitiamo allora giovani e adulti a compiere un salto in avanti. Invitiamoli a scegliere un nome tra quelli che sono stati esposti in via Arona e lo adottino, lo facciano proprio. Tutto questo diventa luce".

Per la Caritas c'era quindi Don Massimo Mapelli che ha ripercorso la storia degli interventi di riconversione degli immobili:

"Negli ultimi anni abbiamo provato a tradurre in lavoro concreto sul territorio la memoria e l'impegno di chi si è sacrificato per combattere la mafia. Lo abbiamo fatto cominciando dal territorio del sud ovest milanese, che aveva tante sacche di povertà e un bene confiscato ogni mille abitanti. Ora i beni sono rientrati nelle disponibilità dello Stato. Poi abbiamo trasformato un altro presidio, quello della libera masseria di Cisliano. Ospita 60 famiglie che avevano in precedenza subito uno sfratto. C'è stata la confisca di una villetta ad Arluno ma c'è stato anche il sequestro di un bar a Garbagnate Milanese che in passato era servito come presidio per il controllo del territorio".

I dati e le testimonianze

Spazio quindi alla testimonianza toccante di Yvan Segnet, creatore dell'associazione No cap.

"Ho vissuto sulla mia pelle la piaga del caporalato. Insieme ad altri 1200 braccianti, ho bloccato la produzione di pomodoro in tutto il Salento. Da lì ho iniziato a spendermi per ridare dignità alle persone che hanno vissuto la stessa situazione".

Agghiaccianti poi i dati forniti da Simona Ronchi, dirigente sede Milano Agenzia beni sequestrati e confiscati alla criminalità:

"In Lombardia gli immobili sequestrati alla mafia ammontano a 3245 unità".

L'impegno di Coop Lombardia

Infine Alfredo De Bellis, vice presidente di Coop Lombardia, si è focalizzato sulla sinergia con Libera:

"L'impegno di Coop Lombardia per la legalità è partito dal basso, per volere di cittadini e soci. Questi ultimi si sono chiesti che cosa potessero fare per unire dimensione lavorativa e civile. Da lì è nato un movimento, al fianco di Libera, che arriva fino a tavola".

In chiusura uno spettacolo fra musica e cibo curato dall'artista Daniele De Michele, in arte Don Pasta, che ha raccontato episodi e ricette dell'alimentarsi coi prodotti del Mediterraneo.

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