Consiglio Regionale, Lega: "Riconoscere le colpe alla Cina"
Il gruppo del Carroccio chiede al Governo italiano di attivarsi, insieme all’Unione Europea, per far chiarezza.
Il Consiglio Regionale della Lega in Lombardia ha presentato una mozione. Chiedendo al Governo che venga fatta chiarezza sulle responsabilità avute dalla Cina nella diffusione dell'emergenza Covid
La dichiarazione del Gruppo Lega
"Il pessimo vizio, tutto italiano, di trasformare ogni serio ragionamento in una bagarre politica, non deve farci dimenticare le responsabilità in capo al governo cinese relativamente all’emergenza Covid-19.
E’ ormai universalmente riconosciuto come la Cina abbia tenuto nascosta per settimane la presenza della malattia sul proprio territorio. E questo gravissimo ritardo nell’informare la comunità internazionale è uno dei fattori decisivi, ma non l’unico, che pone in capo al governo di Pechino le cause della diffusione del virus nel mondo. La Lombardia, ha pagato un altissimo prezzo in termini di vite umane. E ora sta subendo immensi danni economici e sociali. Perciò non può non chiedere conto di queste responsabilità".
Una mozione per fare chiarezza
"Per questo il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato una mozione, presentata dal gruppo della Lega, che chiede al Governo italiano di attivarsi. In modo che, insieme all’Unione Europea, si faccia chiarezza su quanto accaduto. Lo sviluppo della pandemia ha un luogo geografico ben circoscritto ed è la città di Wuhan, in Cina. Nessuno scaricabarile o sciacallaggio politico, come quello che si è verificato nei confronti della sanità lombarda, può farci ignorare questo dato di fatto.
Sia chiaro, sul nostro territorio abbiamo importanti comunità di cinesi: gente umile e discreta, instancabili lavoratori, persone che stimiamo e che contribuiscono a far grande la Lombardia. Questa mozione non è rivolta a loro. Non è rivolta al popolo cinese, ma sicuramente è rivolta al governo cinese".
Il governo cinese non è affidabile
"Si tratta di una dittatura comunista. In cui non vi è libertà di stampa, non avvengono elezioni democratiche, si perseguitano gli oppositori politici, dal Tibet alla città di Hong Kong. Un sistema che andrebbe contrastato, anche per la concorrenza sleale che negli ultimi anni ha danneggiato enormemente il nostro tessuto produttivo. La potenza economica della Cina non può soffocare nel silenzio la voce di tutti coloro che domandano trasparenza. Sul Covid-19 tutti hanno il dovere di aiutare a stabilire la realtà storica di ciò che è accaduto: lo dobbiamo alle migliaia di vittime che, a causa del virus, hanno perso la vita sia in Italia che nel mondo".