fondazione cariplo

Comunità per il Lavoro: la formazione combatte la povertà

Combattere la povertà e l'esclusione sociale attraverso il lavoro, puntando soprattutto sul settore socio-assistenziale, nel quale gli operatori non bastano mai

Comunità per il Lavoro: la formazione combatte la povertà
Pubblicato:

E' stato presentato venerdì 4 febbraio nella sala consiliare del Comune di Lodi il progetto "Una Comunità per il Lavoro", il primo nato nell'ambito del Fondo Nuove Povertà che la Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi ha attivato grazie al contributo di Fondazione Cariplo e che ha visto i lodigiani partecipare con generosità.

Cos'è "Una comunità per il lavoro"

Il progetto prevede la realizzazione di un doppio percorso di formazione, finalizzato all'inserimento lavorativo nel settore socio-assistenziale, che da anni ormai è in espansione costante a causa dell'invecchiamento della popolazione. Da un lato sarà proposto un corso di qualificazione per Ausiliario Socio-Assistenziale (ASA), adatto anche a coloro che non hanno un diploma; dall'altro un percorso di riqualifica in Operatore Socio Sanitario (OSS), che potrebbe coinvolgere anche quanti hanno completato il primo corso.

Dato che si tratterà di un programma di formazione finalizzato poi all'inserimento lavorativo, gli iscritti parteciperanno a stage curricolari nelle strutture socio-assistenziali del territorio coinvolte nel progetto, che potrebbero poi essere interessate a inserirli nel loro organico. Al termine del percorso, i partecipanti avranno acquisito nuove competenze e abilità che li renderanno più appetibili sul mercato del lavoro e contribuiranno ad aumentare in modo significativo la loro occupabilità, a livello territoriale ma non solo.

Gli enti coinvolti

L'iniziativa è promossa dal CFP di Lodi in collaborazione con nove amministrazioni comunali, cinque Residenze Sanitarie Assistenziali, due Residenze Sanitarie per Disabili, una cooperativa sociale, CPIA e ASST di Lodi.

Nello specifico i comuni interessati saranno quelli di: Bertonico, Casalpusterlengo, Codogno, Lodi, Massalengo. San Martino in Strada, Somaglia, Tavazzano con Villavesco, Turano Lodigiano

Mentre le strutture che ospiteranno i tirocinanti saranno: l'ASST di Lodi e la Fondazione Stefano e Angela Danelli Onlus, sempre di Lodi; a Vigevano l'Alemar Coop.Soc. (attiva nel Lodigiano); a Codogno Amicizia Società Cooperativa Sociale Onlus, ASP Basso Lodigiano, RSA Santa Francesca Cabrini, Fondazione Opere Pie Riunite di Codogno Onlus; la Fondazione Madre Cabrini onlus di Sant'Angelo Lodigiano; ed infine a Maleo la Piccola Casa Divina Provvidenza.

La "Dote Formazione"

I posti a disposizione sono 24. Per agevolare la partecipazione all'attività formativa e contrastare la povertà si è deciso di introdurre una "Dote Formazione". Grazie ad essa, i candidati saranno iscritti gratuitamente al percorso di studio e si vedranno riconosciuta anche una diaria per la frequenza in aula e un'indennità mensile durante il periodo di stage, cosicché possano ricevere un piccolo "stipendio" e quindi abbiano l'opportunità di riqualificarsi senza lo svantaggio di rimanere senza sostentamento mentre lo fanno. Un'offerta generosa, che copre il 70 per cento del costo complessivo dell'intero progetto (pari a 202mila euro, mentre il resto è finanziato dagli Enti locali.

Il fondo, come ha spiefato il Presidente della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi:

"è il contenitore delle risorse che la Fondazione Cariplo, la Fondazione Comunitaria e i donatori del territorio cittadini, enti e imprese hanno messo a disposizione per affrontare con iniziative concrete le nuove povertà emerse durante la pandemia. In particolare, il progetto "Una Comunità per il Lavoro" prende vita anche grazie all'importante donazione fatta l'anno scorso da SAL - Società Acqua Lodigiana, e con il coinvolgimento nella fase attuativa di ben 20 soggetti tra Comuni e istituzioni locali. Una proposta così corale rende questa esperienza assolutamente unica. L'ente capofila è il CFP, che rivestirà un ruolo chiave per la formazione di figure professionali molto richieste dal mercato del lavoro".

Chi può accedere a "Una Comunità per il Lavoro"

L'accesso all'iniziativa sarà regolamentato da un bando comunale che disciplinerà i criteri di eligibilità e di partecipazione. Per responsabilizzare i "dotati" ad un'assidua e motivata partecipazione al percorso, il progetto prevede un colloquio motivazionale e la sottoscrizione di un patto formativo. Secondo gli ideatori dell'iniziativa, inoltre, il progetto potrebbe coinvolgere soprattutto le donne, che sono statisticamente più rappresentate nelle professioni connesse alla cura e all'assistenza della persona e che hanno subito i danni maggiori a livello professionale, durante la pandemia.

I candidati che presenteranno domanda dovranno avere i seguenti requisiti:

  • essere residenti in uno dei Comuni aderenti al progetto
  • avere l’attestazione ISEE (ordinario o corrente) non superiore a € 20.000,00 (per le sole persone che hanno perso il lavoro dal 01/01/2021 verranno valutate le domande anche in presenza di ISEE superiore in caso non sia possibile produrre in tempo utile ISEE corrente)
  • essere preferibilmente in stato di disoccupazione / inoccupazione
  • aver compiuto la maggiore età alla data di iscrizione al corso
  • essere in possesso di Diploma di Scuola Secondaria di Primo grado (Licenza media)

Per le persone straniere viene richiesto anche:

  • il permesso di soggiorno in corso di validità, da possedersi prima dell'inizio del corso (DGR n. 7693/08)
  • la traduzione del titolo di studio con verbale di asseverazione (DGR n. 7693/08) ovvero copia conforme all'originale del titolo di studio conseguito all’estero e traduzione asseverata dello stesso. Nel caso di diploma di scuola superiore è richiesta la dichiarazione di valore con traduzione asseverata del titolo conseguito nel paese d’origine e rilasciata dall'Ambasciata (Cittadini stranieri extra-UE) - traduzione asseverata del titolo di studio (Cittadini stranieri UE)
  • Il superamento di un test di comprensione della lingua italiana, che verrà svolto in fase di selezione.

"Questo progetto - ha concluso Parazzi - metterà a disposizione della Comunità lodigiana nuovi professionisti in grado di farsi carico dei bisogni emergenti sul territorio. Infatti, ASA e OSS sono figure ricercatissime in questo momento, anche a seguito dell'emergenza Covid e il progetto mira a colmare il divario tra domanda e offerta di lavoro in un settore fondamentale come quello della cura dei più fragili: ammalati, anziani e disabili".

Il commento del Presidente Fosti

Durante la conferenza di presentazione del progetto il Presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti, ci ha tenuto a sottolineare come progetti come "Una Comunità per il lavoro" rappresentino a pieno l'idea di rete e di comunità che la Fondazione vuole promuovere e sostenere con le sue azioni.

"In seguito alla pandemia c'è stata una crescita preoccupante della povertà nelle nostre comunità. Il numero di famiglie in difficoltà sta crescendo, e  crescono anche gli ambiti in cui questa povertà si manifesta. C'è una povertà non solo di mezzi, ma anche di opportunità. Le persone in condizioni di povertà oggi hanno molte meno possibilità di uscirne. Contemporaneamente, nascono sempre meno bambini e ci sono sempre più anziani, che hanno bisogno di cure. Con questo progetto da un lato si dà la possibilità di offrire un percorso di formazione alle persone in difficoltà, dando loro nuove opportunità di inserimento lavorativo e nuove competenze; dall'altro si creano professionisti in grado di rispondere ad una domanda di personale assistenziale sempre più grande sul territorio".

Fosti ha poi concluso dicendo:

"Questo progetto ci dimostra ancora una volta l'importanza di avere sul territorio un osservatorio privilegiato come è quello delle fondazioni di comunità, allo scopo di supportare al meglio la creazione di nuove reti territoriali di contrasto alla povertà. Quando una persona è in difficoltà trova più facilmente aiuto per uscirne se le comunità intorno sono forti. Non possiamo permetterci di lasciare queste persone in difficoltà, perché perderemmo risorse preziose, mentre riuscire a trovare la strada giusta permette di scoprire le persone in difficoltà possono diventare persone con un grande potenziale, che sarebbe un delitto sprecare. Comunità più forti, producono istituzioni più forti e sistemi territoriali più forti".

Seguici sui nostri canali