Caso camici: prosciolto il governatore della Lombardia Attilio Fontana
Il presidente della Regione si è detto felice e commosso per l'esito della vicenda.
Il governatore della Lombardia Attilio Fontana non andrà a processo per il Caso camici. Il presidente della Regione è stato infatti prosciolto dal giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Milano Chiara Valori.
Caso camici: Fontana prosciolto
Oltre a Fontana erano coinvolte altre quattro persone - tra cui il cognato Andrea Dini (gli altri sono l'ex direttore di Aria Filippo Bongiovanni, la dirigente di Aria Carmen Schweigl e il vicesegretario generale di Regione, Pier Attilio Superti) - per le quali i pubblici ministeri Paolo Filippini e Carlo Scalas avevano richiesto il rinvio a giudizio. Invece il giudice ha deciso il "non luogo a procedere perché il fatto non sussiste".
Al telefono con i suoi legali Jacopo Pensa e Federico Papa Fontana si è detto "felice e commosso" per l'esito della vicenda, che aveva suscitato a suo tempo un vespaio di polemiche.
Caso camici: di cosa si tratta
L'accusa era di frode in pubbliche forniture. Il bubbone era esploso a inizio pandemia, tra marzo e aprile 2020. In quel momento il Pirellone era alla ricerca di dispositivi di protezione individuale attraverso Aria Spa. A ottenere la commessa era stata con un affidamento diretto la Dama Spa, azienda controllata da Dini e della quale la moglie del governatore detiene alcune quote: un contratto da mezzo milione di euro per la fornitura di 75.000 camici.
L’affidamento diretto della commessa a Dama, che non era presente nell’elenco ufficiale dei fornitori della Regione, era stato svelato da un’inchiesta della trasmissione Report.
A un certo punto della trattativa, secondo quanto avevano ricostruito gli inquirenti, il contratto era stato trasformato in una donazione per evitare le polemiche sul potenziale conflitto di interessi di Fontana, che avrebbe dato poi un risarcimento al cognato di 250.000.
I commenti
Festeggia il centrodestra, e in particolare la Lega. Matteo Salvini ha subito commentato con un tweet entusiasta.
"Dopo mesi di fango e bugie sono stati restituiti onore e dignità ad Attilio Fontana, alla Lega, alla Regione e a tutti i cittadini lombardi. Siamo ancora più determinati a lavorare per il bene del territorio e aspettiamo le scuse di tutti quegli esponenti di sinistra che per troppo tempo hanno insultato e oltraggiato una persona perbene, la Lega e le istituzioni lombarde".
Soddisfatta la numero due di Fonatana, la vice presidente Letizia Moratti:
"Esprimo soddisfazione per il proscioglimento del presidente Attilio Fontana. La decisione odierna del gup, affermando l'insussistenza delle accuse, conferma piena onorabilita' all'istituzione regionale e a un uomo onesto. Il lavoro mai venuto meno per il bene dei cittadini lombardi, prosegue da oggi in modo ancor più incisivo e convinto".
Di tutt'altro tono il commento del segretario regionale Pd Vinicio Peluffo e del capogruppo dem in Regione Fabio Pizzul.
"Il proscioglimento di Fontana non ne cancella l’inadeguatezza. La vicenda giudiziaria si chiude qui, non così quella politica, sulla quale rimane il nostro giudizio nettamente negativo che ci aveva portato a presentare in Aula la mozione di sfiducia. Fontana ha mentito ai lombardi, cercando di nascondere un pasticcio dai contorni molto imbarazzanti, basti pensare al bonifico compensativo dal conto svizzero. Per noi Fontana non era adeguato prima e non lo è ora, tantomeno lo sarà domani se la Lega e il centrodestra decideranno di ricandidarlo".