Costi insostenibili

Caro carburanti, Federconsumatori tuona: "Lo sconto di 25 centesimi non basta"

Occorre anche aumentare i controlli. Perché i furbetti, in questo periodo, stanno spuntando come funghi...

Caro carburanti, Federconsumatori tuona: "Lo sconto di 25 centesimi non basta"
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Da un lato i clienti, i cittadini comuni, le difficoltà nel fare il pieno della propria automobile a causa dei costi insostenibili del carburante. Dall'altra i distributori di benzina, che in diversi casi vendono carburante (come riporta PrimaModena) a prezzo più alto rispetto a quello comunicato dall'Osservatorio del Mise. E poi le associazioni a tutela dei consumatori, come Federconsumatori, che lanciano l'allarme per evitare che qualcuno approfitti della situazione per speculare. Una situazione complessa quella che stiamo vivendo sul fronte dei carburanti, sulla quale serve una riflessione profonda.

Caro carburanti, Federconsumatori sulle barricate

Il Governo è al lavoro per ridurre l'impatto dell'aumento del costo dei carburanti nelle tasche delle famiglie italiane. Ma secondo quanto previsto, uno "sconto" di 15-20 centesimi sarebbe una misura insufficiente. A dirlo è stata Federconsumatori in un comunicato ufficiale, nel quale spiega, al netto della situazione emergenziale, quale potrebbe essere una strategia "vincente" per uscire dalla crisi. Crisi che diventa anche occasione per i furbetti di speculare.

A Modena, per esempio, nell'ambito di alcuni controlli da parte delle forze dell'ordine, ben sei pompe erogavano carburante a costi superiori rispetto a quanto comunicati dal Governo.

"Sconto di 25 centesimi inadeguato, si riducano le accise"

"Il Governo è al lavoro per trovare una soluzione in merito alla tassazione degli extra profitti delle società che hanno aumentato notevolmente i propri introiti. A copertura dei tagli sui prezzi dei carburanti contribuirà anche l’extra gettito dell’IVA che si è accumulato nel corso degli ultimi mesi in modo da ridurre le accise che gravano sul prezzo dei carburanti, che ammontano a 0,728 centesimi di Euro per la benzina e 0,617 centesimi di Euro per il gasolio.

Sulle accise, è opportuno ribadirlo, viene applicata anche l’IVA, generando introiti di una doppia tassazione per l’Erario. Solo per l’Imposta sul Valore Aggiunto sui carburanti, negli ultimi tre mesi, lo Stato avrebbe incassato, secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, circa 799 milioni di Euro in più.

Appare evidente che i 15-20 centesimi di sconto allo studio da parte del Governo sono ancora del tutto insufficienti a fronte dei forti rincari subiti dai cittadini e dei grandi proventi incamerati dallo Stato.

A nostro avviso c’è margine per fare di più, per un taglio doppio, di almeno 30 centesimi al litro, con un risparmio di circa 360 Euro annui per automobilista (singolo o famiglia che consumi 100 litri di carburante al mese, pari a circa 2 pieni di benzina).

Inoltre, è fondamentale mettere in atto ogni sforzo per contrastare le speculazioni in atto. È bastata l’apertura di una indagine da parte della Procura della Repubblica di Roma per determinare, già nella notte, un lieve ritocco al ribasso di alcuni listini. Oggi anche l’Antitrust, con l’ausilio della Guardia di Finanza, ha avviato approfondite indagini sulle dinamiche di determinazione dei prezzi da parte delle compagnie petrolifere, per “un’eventuale violazione delle norme in materia di abuso di posizione dominante o di intese restrittive della concorrenza.

In tal senso riteniamo opportuna l’attivazione di osservatori prefettizi sui prezzi dei carburanti, per monitorarne l’andamento e smascherare fenomeni speculativi".

 

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