E' di una giovane donna dalla carnagione chiara il corpo decapitato trovato nel Po
Il corpo mutilato era stato chiuso in un borsone e gettato nel fiume. E' riemerso ieri, martedì 4 aprile 2022 in una golena del Po nel rodigino...
Un corpo mutilato, fatto a pezzi e poi chiuso in un borsone. Indagini in corso sul macabro ritrovamento avvenuto lungo il Po il 4 aprile, in una golena a Santa Maria Maddalena, frazione di Occhiobello, nel parco di viale dei Nati. Poche ore fa è arrivato l'esito dell'esame autoptico che svela alcuni dettagli inquietanti. Prima di tutto sembrano allontanarsi le due ipotesi inizialmente prese in considerazione: il corpo non sarebbe quello di Samira El Attar, e nemmeno quello di Isabella, le due donne uccise nel Padovano rispettivamente nel 2019 e nel 2016. Il motivo? Dalle prime evidenze scientifiche la morte sarebbe avvenuta a poca distanza temporale dal ritrovamento. E poi c'è un dato anagrafico: la donna morta sarebbe giovane.
E' di una giovane donna dalla carnagione chiara il corpo decapitato trovato nel Po
Il fatto, ad ogni modo, che ha scosso la comunità, ha riaperto delle ferite mai totalmente chiuse, ricordando alcuni degli omicidi più violenti e feroci commessi in Veneto... Da un lato c'è l'omicidio di Isabella Noventa, l'impiegata 55enne di Albisegnago uccisa nel 2016 dall'ex fidanzato con la complicità della sorella e dell'amante. Dall'altro quello di Samira El Attar, la 43enne di Stanghella assassinata per gelosia dal marito nel 2019. In entrambi i casi i cadaveri non furono mai trovati. Impossibile, purtroppo, in queste ore non pensare a Carol Maltesi, in arte Charlotte Angie, la 26enne mamma di un bimbo di sei anni, uccisa, fatta a pezzi e poi gettata in Val Camonica, in Lombardia.
Isabella e Samira, due donne uccise e scomparse nel nulla
Da un lato si pensa a Isabella Noventa, l'impiegata 55enne di Albisegnago uccisa nel 2016 dall'ex fidanzato con la complicità della sorella e dell'amante. Dall'altro si ipotizza che il corpo possa appartenere a Samira El Attar, la 43enne di Stanghella assassinata per gelosia dal marito nel 2019. In entrambi i casi i cadaveri sparirono nel nulla.
Il corpo di Samira El Attar, 43enne di Stanghella uccisa dal marito, probabilmente soffocata in casa, non fu mai ritrovato. I fatti risalgono al 2019: l'uomo, Mohamed Barbri fu accusato di omicidio volontario, giurò di non averla più vista tornare a casa dopo aver accompagnato la bimba a scuola in bicicletta. Ma lei, invece, in quell'appartamento ci tornò. Da lì però, purtroppo, non uscì viva. Inizialmente, come detto, si era pensato che fosse il suo corpo, quello rinvenuto lungo l'argine del Po due giorni fa, il 4 aprile 2022. O meglio, questa è stata una delle due ipotesi più accreditate dagli inquirenti che però continuano a ricostruire, tassello dopo tassello, gli elementi di una storia che ha travolto e scosso l'intera comunità. Il corpo, infatti, trovato grazie al livello basso delle acque del Grande fiume, era chiuso all'interno di un borsone. Fatto a pezzi, brutalmente mutilato, senza testa.
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Indagini in corso: presto per dare delle risposte
In questo momento, però, è ancora presto per dare delle risposte definitive. Quello che sembra emergere dai dati in mano alle Forze dell'ordine, e la violenza subita da quella vittima. Una violenza inaudita. E' molto probabile, e anche per questo motivo si stanno passando al setaccio tutti i casi "irrisolti" o meglio, quelli in cui i corpi delle persone morte non sono ancora stati trovati, che il cadavere sia arrivato a Occhiobello trascinato dalla corrente. La salma è in discreto stato di conservazione nonostante la permanenza nell'acqua, forse, proprio perché è rimasto chiuso in quel borsone. E come spesso purtroppo accade in questi casi, per tentare di dare un nome a questi corpi, si deve attingere ai brutali fatti di sangue che hanno segnato il territorio. Ecco, dunque, il motivo per cui si è pensato che il cadavere fosse quello di Samira El Attar. Ma c'è anche un'altra ipotesi...
La tragedia che travolse Albisegnago
Sparì il 15 gennaio del 2016. E si pensò subito al peggio. Ma per giorni si pensò più a una misteriosa fuga più che a un efferato omicidio. Poi, però, dopo tentativi di depistaggio la verità venne a galla e tre persone vennero arrestate: si trattava di un'amico di Isabella Noventa, della sorella e di una tabaccaia. Arresti che poi sarebbero stati confermati attribuendo agli imputati pene detentive. Ma il corpo della donna non fu mai più trovato. Si provò con ogni mezzo a recuperare il cadavere della 55enne di Albisegnago, ma senza fortuna.
Nelle scorse ore un altro ritrovamento
Macabro ritrovamento nella giornata di ieri, martedì 5 aprile 2022, a Este. Una donna rumena infatti, classe '86, è stata rinvenuta cadavere nel canale Bisatto, all'altezza di via Borgofuro. Trovati con lei anche uno zaino con documenti e portafoglio. Sul corpo della donna non sono stati registrati segni di violenza o altro che faccia presupporre un intervento di terze persone. Accertamenti dei Carabinieri in corso.