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Butta giù un cliente dal taxi in corsa, incastrato dall'intercettazione: "E' grave, bene, non parlerà"

Il tassista 68enne Giovanni Carrera, molto noto a Cremona, ai domiciliari per sequestro di persona e lesioni personali gravissime.

Butta giù un cliente dal taxi in corsa, incastrato dall'intercettazione: "E' grave, bene, non parlerà"
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Giovanni Carrera è stato incastrato da un'intercettazione. Il tassista 68enne si felicitava del fatto che le condizioni del ragazzo che era volato fuori dal suo taxi in corsa - in circostanze decisamente poco chiare - non fossero buone, ciò gli avrebbe garantito che non raccontasse "la sua versione dei fatti".

Tassista cremonese incastrato dall'intercettazione

"Il pm mi ha detto che il ragazzo è a casa, non è più in ospedale, ma le sue condizioni di salute sono ancora molto gravi. Bene, così non può raccontare la sua versione. È una cosa positiva".

Come racconta Prima Cremona, l'uomo, che era già indagato a piede libero, dopo quella telefonata dal contenuto "cinico", come riassunto dalla Squadra Mobile, del 7 febbraio 2022, è finito agli arresti domiciliari per sequestro di persona e lesioni personali gravissime. La vittima, delle cui gravi condizioni Carrera si diceva felice, è un ragazzo 27enne, Luca, che la notte di Natale è fuori volato dal taxi van lanciato a forte velocità per le strade cremonesi, cadendo rovinosamente e finendo in coma. Il giovane è stato successivamente dimesso, ma le sue condizioni restano fortemente compromesse, a partire dalla vista.

La lite per 10 euro

A motivare la custodia cautelare è il gip Pierpaolo Beluzzi che parla di "futili motivi" e "ripicca" da parte del tassista, con tanto di rischio che l'uomo reiteri il reato. Secondo la ricostruzione degli uomini del commissario capo Marco Masia, la notte di Natale, la situazione è trascesa per dieci euro. Dopo aver cenato con due amiche in un ristorante cremonese in piazza Marconi, alle 3,30 Luca ha chiamato un taxi (alla cui guida c'era Carrera) per tornare tutti in hotel. Davanti all’albergo è nata una discussione sul pagamento della corsa: 20 euro in tutto. Luca ne aveva 10, voleva saldare con il bancomat, ma il 68enne non aveva il pos. E' scoppiata una lite e le ragazze, spaventate, sono scese. Il tassista è ripartito a forte velocità con il portellone aperto e con sopra Luca. Ha imboccato strade contromano a forte velocità, come risulterà dalle telecamere esaminate dalla polizia.

Al telefono con le amiche rimaste a terra Luca aveva detto "Non mi fa scendere". Poi lo schianto a terra del giovane, nei pressi di una banca. Cinque minuti dopo Carrera è tornato, trovando Luca ancora a terra, in un lago di sangue. Lo ha preso di peso e lo ha trascinato sul marciapiede, grazie a un passante ha chiamato il 118.

La versione di Carrera

Diversa la versione resa il 7 febbraio in Procura da Carrera:

"Le ragazze sono scese, il giovane è rimasto su. Eravamo d’accordo di andare al bancomat. Sono partito, ho dato un colpetto ai freni. Di solito il portellone si chiude. Non si è chiuso. Dopo 5-10 metri mi sono fermato, sono sceso e l’ho chiuso. Andavo pianissimo. Il ragazzo ha ricevuto una telefonata. Ho l’impressione che l’amica gli abbia detto: “Scendi”. Mi sono voltato, non c’era più. Secondo me, aveva già aperto il portellone, probabilmente non ha centrato il predellino ed è caduto. Sono tornato dopo poco per assicurarmi che avesse raggiunto l’albergo. È arrivato un ragazzo, gli ho detto di chiamare il 118".

La sua verità non trova riscontro nell’attività investigativa, gli indizi e le prove a disposizione delineano, infatti, un altro quadro.

Il gip Beluzzi ha aggiunto:

"Emerge con evidenza l’assoluta futilità dei motivi, rappresentati dalla mancata accettazione del pagamento della risibile somma di 10 euro a mezzo di carta elettronica, che vanno ad evidenziare l’incontrollato stato di irascibilità dell’indagato, pronto ad adottare condotte violente ed estremamente pericolose per l’altrui incolumità solo per una sorta di “ripicca” verso il malaugurato passeggero, che si trovava nell’impossibilità di saldare completamente – per una parte irrisoria – il corrispettivo per la corsa ( e sarebbe stato sufficiente entrare nell’hotel B&B, e avuta conferma della registrazione, avere tutte le garanzie per risolvere tranquillamente la questione anche solo con un impegno di lasciare la somma il mattino seguente presso la portineria. Tale mancanza di controllo dei propri impulsi, e per di più collegata alla sua attività di servizio – che al contrario proprio in quanto collegata ad un servizio pubblico, dovrebbe caratterizzarsi per profili di particolare pacatezza, disponibilità e addirittura ‘sicurezza’ dei trasportati – va a rappresentare un rilevante, attuale e concreto pericolo per la reiterazione in fatti reato della medesima indole per i quali si procede , anche – e soprattutto – con il pericolo di gravi danni all’incolumità fisica delle persone".

La versione della vittima

La vittima di questa assurda vicenda, Luca, nonostante la convalescenza sia ancora lunga, inizia a ricordare qualcosa di quella notte...quel che basta per smentire il tassista. Il 27enne ha infatti dichiarato che mai si sarebbe lanciato dal taxi in corsa e, soprattutto, che non è assolutamente vero che Carrera andava piano, tutt'altro. Il giovane puntualizza inoltre di non essersi mai accordato con l'autista per andare al bancomat, come invece ha asserito il fermato.

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