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Bcc Valsassina: storia e capacità imprenditoriale

Una delle banche più sicure e solide del nostro Paese e durante la pandemia il rapporto tra cliente e sportello non si è mai incrinato ma ha continuato a trovare nuova linfa

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Le pagine scritte negli ultimi 110 anni da operatori e clienti della Banca della Valsassina Credito Cooperativo sono tenute insieme dallo stesso inchiostro: è il know-how dell'imprenditore. Chi guida una banca infatti deve sempre far quadrare i conti. Proprio come un datore di lavoro deve fare coi suoi dipendenti. Ma fondamentale, perché una banca superi il secolo di attività, è anche altro, ossia garantire che il circolo virtuoso fra chi opera dietro lo sportello e chi invece vi si rivolge non si interrompa mai. Un lusso che non si può permettere. Ne andrebbe della sua credibilità e, alla lunga, degli stessi conti che deve far tornare. Non sono congetture bensì le tessere che hanno tenuto insieme finora il mosaico di Bcc della Valsassina.

A farne un racconto Giovanni Combi e Ivana Ciresa, rispettivamente presidente e direttore generale di Bcc della Valsassina. Entrambi al timone di una realtà che, stando a uno studio di Altroconsumo e pubblicato da Trend online, è risultato ai primi posti della classifica della banche più sicure e solide nel nostro Paese.

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Anche negli ultimi due anni segnati dalla pandemia la fiducia, reciproca, tra cliente e filiale, è stata sempre alimentata. Ma lo scoglio più grande da superare, ora come ora, non è soltanto il Covid. Si tratta della capacità di misurarsi con le regole stringenti dettate dalla vigilanza europea sul fronte bancario. C'è anche un altro filo conduttore che contraddistingue il Dna della banca ed è la collaborazione con diverse realtà territoriali: Fondazione Comunitaria Lecchese, Croce Rossa e Soccorso alpino, giusto per citarne alcuni. Per Bcc, intanto, il bello deve ancora venire e nuove sfide si intravedono già all'orizzonte.

Storia e capacità le chiavi del successo.

Una banca solida e sicura. Sull’origine di questo importante piazzamento Combi non ha dubbi:

"In primo luogo questo risultato è frutto della mentalità di chi ha gestito la banca negli ultimi 100 anni, la quale ha come capisaldi uno stile imprenditoriale prudente, oculato ed è attenta ai bisogni del territorio. Ha una redditività costante che le ha consentito questa longevità. Poi c'è il fattore storia: siamo rimasti operativi per 112 anni. Insomma, storia e capacità si sono unite".

D’accordo anche Ciresa:

"La nostra solidità deriva sì dal patrimonio accumulato ma anche dalla gestione prudente che abbiamo messo in atto. Il che ci consente di vantare una buona qualità del credito, un Nperatio attorno al 5% e un credito con copertura ben al di sopra degli altri istituti bancari".

Il quadro del 2021 di BCC Valsassina

Lo scorso anno, dal punto di vista socio-economico, ha ricalcato esigenze e timori che già erano emersi nel primo anno di pandemia da Covid. Infatti le ricadute, come conferma la direttrice, ci sono state eccome.

"Ma possiamo affermare che non abbiamo avuto impatti negativi. Infatti il risultato economico ricalcherà quello del 2020. E' stata invece intensificata la nostra operatività, abbiamo la volontà di dare il massimo supporto ai nostri utenti. Se pensiamo al 2020 e alle moratorie, il 2021 ha visto invece le imprese rialzare la testa. Questo perché viviamo in un territorio dinamico: se avessimo lavorato in altre aree del Paese. avremmo potuto registrare impatti negativi, il contesto in cui operiamo ci aiuta. I nostri clienti ci hanno affidato risparmi per oltre 600 milioni di euro, una conferma di fiducia che si riallaccia alla nostra classificazione".

La voce alle aziende

Al di là delle difficoltà, però, il rapporto con le aziende non si è incrinato.

"Oltre al servizio bancario in senso stretto, le imprese ci chiedono tempestività e consulenza. Due richieste che continuano a manifestarsi. Ci chiedono consulenza per sapersi orientare meglio nelle opportunità che vengono loro offerte. Mi riferisco nell’ambito del credito a misure assistite da contributi e garanzie speciali; sul versante dei bonus edilizi, l’operatività di acquisto dei crediti di imposta ci ha visto interloquire sia con la clientela privata piuttosto che con le aziende stesse. E poi anche il nostro stile fa la differenza. Cerchiamo di essere il più elastici possibile con le imprese". spiega Ciresa.

Le nuove sfide per il 2022 della BCC Valsassina

Sulle nuove sfide che s’intravedono all’orizzonte, i numeri uno di Bcc hanno stilato l’agenda in questo modo:

"In primis abbiamo di fronte una sfida di natura imprenditoriale, in un mercato che evolve in maniera frenetica. Obiettivo, dunque, è produrre risultati economici e servizi alla clientela. Ma c’è anche una sfida che è di carattere normativo: come banca siamo vincolati dai regolamenti della vigilanza della Bce. Dobbiamo attenerci all’insieme di regole dettate dall’Unione Europea. Regole che vengono applicate ad altre realtà più grandi come Unicredit e Intesa. Il vero problema è che la vigilanza pretende poche banche ma di dimensioni importanti, ma tutto ciò mal si sposa con il localismo. Personalmente abbiamo sempre ritenuto che la banca debba avere una dimensione idonea a sorvegliare su una dimensione territoriale. Bisognerebbe dunque rendere meno pesante tutta questa regolamentazione e consentire alle banche di agire ed esprimersi secondo le esigenze del cliente. Anche perché, come accade per tutti gli ecosistemi, la diversità è un valore. Ma purtroppo dobbiamo constatare che la vigilanza sta spingendo sull'omologazione. A livello europeo, ci stanno tirando e stringendo per restare al pari delle altre realtà che operano in Italia ma non solo".

Il legame con il territorio

Bcc Valsassina è in campo anche nel sociale. Lo conferma proprio Combi.

"Abbiamo sviluppato rapporti intensi con gli operatori del territorio. In particolare le associazioni sportive dilettantistiche, la Croce Rossa, il Soccorso alpino e le parrocchie. A queste associazioni abbiamo donato mezzi e kit utili nelle rispettive attività. Con Fondazione Comunitaria abbiamo un rapporto privilegiato. Dal canto nostro abbiamo stanziato 100mila euro per destinazioni in ambito sanitario e 35mila per il lavoro. Negli ultimi 4 anni abbiamo sostenuto il Terzo settore per 800mila euro. In cantiere, sempre al fianco di Fondazione, c’è un progetto di finanziamento per la creazione di panchine dotate di Wi-fi e stazioni di ricarica per biciclette tramite energia solare".

Spazio ai giovani

Infine ma non per importanza, il sostegno ai nostri giovani. A loro, concludono,

"da 7 anni a questa parte eroghiamo borse di studio che premiano i risultati conseguiti con i diplomi dalle scuole medie fino ad arrivare alle lauree. Con l’intento di appassionarli e coinvolgerli nel futuro della Banca, ai laureati, in particolare, regaliamo un'azione della banca. Contiamo di poter riprendere gli open day legati alla Giornata del Risparmio che vedono gli studenti visitare la nostra sede. Sono affascinati da quello che vedono una volta messo piede nella nostra banca".

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