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BCC Treviglio sposa due nuove iniziative di Welfare di comunità

Seguendo la linea tracciata dalla Federazione Lombarda delle BCC punta alla creazione di nuovi strumenti contro la povertà e la desertificazione

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Non è un caso che proprio a Treviglio, casa di una delle Casse rurali più antiche d'Italia, venerdì si sia parlato delle nuove Mutue targate Bcc, e della piattaforma CreaWelfare. Due novità assolute, nel panorama italiano, nel cosiddetto Welfare di comunità, promosse dalla Federazione Lombarda BCC,  a cui la Cassa rurale ha subito aderito. Se n'è discusso nel convegno "Welfare di comunità, il contributo innovativo del sistema cooperativo lombardo", al PalaGerundium di Casirate d'Adda. Alla tavola rotonda, aperta dal presidente della Bcc di Treviglio Giovanni Grazioli, hanno partecipato Alessandro Azzi, presidente della Federazione Lombarda delle Bcc, Valerio Corradi, docente di Sociologia del Territorio alla Cattolica di Milano, la presidente di Confcooperative-Federsolidarietà Lombardia Valeria Negrini e Nicola Piccinelli, presidente di CreaWelfare. A moderare, il direttore di Federcasse Sergio Gatti.

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Cos'è CreaWelfare

CreaWelfare è una piattaforma digitale rivolta alle Piccole e medie imprese, nata per mettere in rete occasioni e proposte per i propri dipendenti nel campo del welfare aziendale, su tutti i fronti e per tutte le età: dalla Salute, allo Sport, dalla Scuola alla Cultura e ai Viaggi. Obiettivo, offrire in un'ottica sinergica beni, servizi e prestazioni forniti da ambulatori, case di cura, palestre, istituti di formazione, cooperative e imprese sociali e tanto altro. Quattro i primi promotori e attori di questa rete: le Federazioni Lombarda e Toscana delle Banche di Credito Cooperativo, organismi associativi che rappresentano e forniscono assistenza, consulenza e formazione alle BCC delle due Regioni; Federcasse, la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali che rappresenta Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen italiane; e infine Comipa, ovvero il Consorzio tra Mutue Italiane di Previdenza e Assistenza, un consorzio di Mutue di espressione del Credito Cooperativo che opera a livello nazionale per la promozione e lo sviluppo della mutualità associativa, soprattutto nel settore sanitario e sociale.

Le nuove Mutue di Comunità delle Casse rurali

Lo stesso spirito guida le nuove Mutue di Comunità delle Bcc: organismi di un sistema integrativo o complementare a quello del Sistema sanitario nazionale,  ma non solo, per offrire agli associati l’accesso ad un welfare allargato a quattro ambiti: Salute, Famiglia, Formazione e Tempo libero. La carta d'accesso al "mondo" delle Mutue Bcc sarà la tessera Mutua Salus, una tessera nominale rilasciata da tutte le mutue associate a Comipa. Venerdì, il presidente Grazioli ha presentato quella di Treviglio, che si chiama "Treviglio e Gera d’Adda Vita".

Quella trevigliese è una delle prime nate all’interno del progetto di Federazione Lombarda Bcc. Una rete di protezione contro fantasmi certamente molto diversi da quelli che agitavano il sonno dei contadini di inizio Novecento. Ma fantasmi altrettanto inquietanti, che hanno lo stesso identico volto di quelli di allora: la miseria sociale.

Il Terzo Settore come colonna portante

Un numero: nel 2020, il numero di poveri assoluti in Italia è aumentato di un milione di individui. La terza via tra un Welfare completamente pubblico, con una spesa sociale illimitata, e le fallimentari ricette neoliberiste, non può dunque che riconoscere un nuovo pilastro portante, accanto allo Stato e al Mercato: il Welfare di comunità. I numeri della cooperazione sociale, del resto, parlano chiaro. Federsolidarietà Lombardia ha realizzato l'anno scorso un fatturato di 1,9 miliardi ed è in crescita. In provincia di Bergamo vede all'attivo 140 cooperative sociali, con 9115 soci e 8080 occupati. La stessa Mutua di Confcooperative, nata nel 2014, ha oggi circa 300mila utenti.

Alessandro Azzi, presidente della Federazione lombarda delle Bcc, ha raccontato questo "nuovo impulso cooperativistico" tracciandone un lucidissimo ritratto valoriale e storico riallacciando continuamente i fili di passato e presente.

"Il percorso della cooperazione a Treviglio, come altrove, ha radici lontane - ha spiegato - Le Casse rurali, sono luoghi di solidarietà locale e mai come oggi le sfide globali chiamano in causa realtà locali. L'invecchiamento, l'aumento delle disuguaglianze sociali, la necessità di riequilibrio tra affetti, cure familiari e lavoro, il costo troppo alto dell'assistenza sociale, sono tutte "Domande", cui dobbiamo cercare risposte".

Ma dove? Le Risposte, spiega Azzi, sono già "nei nostri valori e nei nostri statuti, che parlano di promozione del bene comune".

"Che sia velleitario il fatto che una banca abbia questi valori nel proprio statuto?  Forse, se restano lettera morta. Ma i numeri ci danno ragione. Il numero dei soci delle Bcc è arrivato a 1,4 milioni. Nonostante il silenzio dei grandi mass media, e nonostante un'impostazione normalizzatrice delle BCE verso il nostro modo differente di fare banca. Ci sembrava un’incompiutezza della missione non provare almeno a dare una nostra risposta alle Domande. Il senso del nostro essere differenti dev'essere anche nel dare risposte diverse dagli altri. Se loro ne danno in termini di profitto, noi lo diamo in termini di servizio, riscoprendo i pionieri di più di cent'anni fa. Una sfida che richiede idealità ma anche concretezza".

Contro la Desertificazione

Azzi ha parlato poi a lungo di Desertificazione del territorio, con un accento particolare sullo scenario sanitario devastato dalla pandemia.

"Per noi bergamaschi e bresciani, questa desertificazione sanitaria ha significato tanto - ha spiegato - I nostri medici condotti, sempre meno numerosi e sempre più anziani e burocratizzati, non erano nelle condizioni di rispondere all'emergenza. Desertificare il territorio nell'epoca della globalizzazione è estremamente pericoloso. Tant'è che ora nel Pnrr si cerca di investire miliardi, per creare (o ricreare, dove nel tempo sono stati tolti) soggetti sanitari di comunità e ospedali a servizio dei territori".

Lo stesso scenario, ha denunciato il presidente della Federazione non senza qualche provocazione, lo sta vivendo il sistema del Credito.

"Non è che concentrando tutto in grandi gruppi bancari si rischi la stessa cosa? Non è che spingendo le Bcc ad adottare logiche che sono di grandi banche, si rischi di trasformarle in un'altra cosa? È un tema su cui è importante sensibilizzare anche chi oggi governa il nostro Paese".

Non solo Sanità

E di nuovo, di valori e di pionieri ha parlato il padrone di casa, il presidente Grazioli di Bcc Treviglio, che ha distribuito in sala una pubblicazione sulla vita e sulle opere di un grande trevigliese, padre del Cooperativismo bancario italiano, nato esattamente cento anni fa, Alfredo Ferri. Un "maestro" vero, come lo aveva definito lo stesso Azzi poco prima, non solo per la sua originaria professione ma anche per lo spirito che lo mosse fino alla scomparsa, da presidente onorario di Bcc Treviglio, nel 2014. Grazioli ha presentato la Mutua di Comunità Treviglio Gera d’Adda Vita come il più recente frutto di un solco tracciato proprio da Ferri.

"Punteremo nei primi anni soprattutto sull'assistenza sanitaria di qualità, accessibile a tutti, soprattutto se si è costretti a ricorrere alla sanità privata per far fronte all'inefficienza di quella pubblica. Vogliamo puntare ad un sistema di convenzionamento che sia il più diffuso e ampio possibile, non solo sul nostro territorio". Ma non solo Sanità. La sfida contro l'emarginazione sociale, oggi, passa anche dai bisogni primari di tipo sociale e culturale. "Pensiamo a convenzioni in termini di viaggi ed eventi, ma anche nel mondo dell'educazione - ha continuato - Pensiamo a corsi di formazione professionale, corsi di lingue, di attività sportive"

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