La furia di una baby gang in un video: tutto per una sigaretta negata
L'ennesimo caso di aggressioni questa volta arriva da Monza, dove ben 13 giovani, 10 dei quali di neppure 18 anni, per mesi hanno terrorizzato i luoghi della movida.
I motivi più futili, una sigaretta o un drink negato, bastavano per far scattare la furia del branco composto da ragazzi giovanissimi, tutti tra i 15 e i 20 anni, che senza alcun fondato motivo aggredivano i malcapitati con calci, pugni, bottiglie. Tutto andava bene per sfogarsi a spese delle vittime. L'ennesimo caso di aggressioni di gruppo questa volta arriva da Monza, dove ben 13 giovani, 10 dei quali di neppure 18 anni, per mesi hanno terrorizzato i luoghi della movida con violenza notturna.
13 giovanissimi nei guai: 10 non hanno neppure 18 anni
Come riporta Prima Monza, aggressioni, rapine e pestaggi nelle notti monzesi: 13 indagati - di cui 10 di neppure 18 anni - hanno cerato panico e caos per mesi in città, ma ora finalmente hanno dei nomi e dei volti. I Carabinieri di Monza hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di tre persone, nonché informazione di garanzia e sul diritto di difesa, emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni dei Milano a carico di dieci minori, tutti liberi, indagati a vario titolo per rapina, percosse e lesioni gravi.
Aggressioni, rapine e pestaggi
Le indagini, condotte dai carabinieri della Sezione Operativa e coordinate dalle Procura di Monza e Procura dei Minorenni di Milano, sono state avviate a seguito di una serie di aggressioni, rapine e pestaggi, occorsi secondo le modalità del branco, nei mesi di agosto e settembre 2021, nel centro storico di Monza, area di movida del fine settimana.
Tredici indagati
L'attività investigativa si è basata su esami testimoniali e sopralluoghi presso le zone teatro delle aggressioni, condotti con l'ausilio della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Monza. Vari episodi di violenze e pestaggi ricostruiti, in cui gli indagati, di età compresa fra 15-20 anni, agendo a piccoli gruppi, talvolta armati di tirapugni e bottiglie di vetro, si scagliavano contro la vittima, circondandola e colpendola ripetutamente, cagionando, in alcuni casi, gravi ferite (talvolta non refertate per timore di ritorsioni).
A scatenare la furia il rifiuto di offrire un drink, una sigaretta, o una semplice sguardo di troppo. Le indagini hanno dimostrato come le persone che tentavano di difendere la vittima, divenivano a loro volta bersaglio delle violenze.