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Veneto
Aviaria inarrestabile: Asl in difficoltà a gestire lo smaltimento dei 4 milioni di tacchini morti
Gli aggiornamenti della zone di restrizione si susseguono e coinvolgono un sempre maggior numero di allevamenti.
Influenza aviaria, in Veneto continuano a crescere gli allevamenti colpiti. E' ormai una corsa contro il tempo per riuscire ad arginare il contagio.
Aviaria inarrestabile
Continua l’emergenza influenza aviaria H5N1 ad alta patogenicità con i numerosi focolai in Veneto dove le province più colpite sono quelle di Verona, Padova e Vicenza. Colpite anche Lombardia, in provincia di Mantova, Cremona e Brescia, Friuli Venezia Giulia (Udine) e nel Lazio, nell’area di Roma.
Il Sivemp Veneto (sindacato italiano veterinari medicina pubblica) rende nota in modo aggiornato l’evoluzione epidemiologica della malattia. Per ora si contano oltre 130 focolai. Nell’ultima grande epidemia di aviaria Hpai del 2002 in Veneto si era arrivati a circa 150 focolai, numero che sta per essere raggiunto. Il dato purtroppo è in continuo adeguamento visto che l’epidemia sta dilagando e si estende a considerevoli distanze dai focolai via via confermati, che interessano anche impianti di riproduttori.
Difficoltà a gestire lo smaltimento
Il numero di capi interessati, che ormai sono almeno 4 milioni solo nelle varie specie maggiori, dalle operazioni di abbattimento e smaltimento è tale da creare problemi per un espletamento delle operazioni che al momento sono molto rallentate, nonostante l’intervento di ditte specializzate provenienti anche dall’estero. Per gestire lo smaltimento delle carcasse sono arrivato persino i tecnici dall'Olanda e a dare man forte, anche l'esercito.
Aumentano le zone di restrizione
Gli aggiornamenti della zone di restrizione si susseguono e coinvolgono un sempre maggior numero di allevamenti. La Zur si estende, oltre alle province citate anche a quella di Rovigo.
