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Astebook inaugura la nuova sede di Barzanò

Il titolare Paolo Fancoli parla del mondo delle aste e delle nuove sfide in vista del 2022 in un mercato tutto da scoprire

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E’ un mondo in continuo mutamento quello delle aste, soprattutto per quel che riguarda la sua platea di utenti. Prima dell’avvento delle aste telematiche, infatti, coloro che partecipavano a questi tipi di vendita erano principalmente professionisti del settore, investitori ma anche semplicemente speculatori. Oggi invece anche il privato ha finalmente compreso che, se adeguatamente assistito da soggetti qualificati, può acquistare immobili ad un prezzo più competitivo rispetto ai prezzi del mercato libero. Come ha spiegato Paolo Fancoli, fondatore di Astebook, azienda che si occupa di aste con sede operativa a Lecco, e che ha appena inaugurato la sua nuova sede di Barzanò.

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Una nuova sede per Astebook

L'azienda lecchese ha inaugurato il 23 dicembre la propria nuova sede di Barzanò, per l'occasione Fancoli ha parlato dei progetti per il futuro di Astebook

"Il 2021 è stato un anno positivo nel suo complesso, ma bisogna dire che siamo riusciti a lavorare con risultati soddisfacenti anche sulle vendite nel 2020. C’è grande movimento sul mercato mobiliare ed immobiliare: vendiamo molti impianti, macchinari di aziende, ma anche immobili. La nostra area geografica, e la Lombardia in generale, sono zone felici. Nel 2021 nel Nord della Lombardia sono stati aggiudicati 348 immobili per il tramite delle nostre aste per un valore superiore a 45milioni di euro ed attualmente abbiamo in gestione altri 506 immobili con un valore totale periziato di quasi 220 milioni di euro".

L’avvento della digitalizzazione, il passaggio dalle aste fisiche in presenza a quelle telematiche online, ha cambiato anche nella sostanza il settore.

"Oggi si vende all’utente finale, sia esso imprenditore interessato ad investire su un nuovo capannone, oppure un privato o una giovane coppia interessata ad acquistare la prima casa. Prima esisteva solo uno tipo di partecipante standard alle aste, rappresentato principalmente da speculatori ed investitori, oggi invece, grazie al web riusciamo a raggiungere una platea molto più vasta di acquirenti".

Il futuro del settore delle aste

Vero è che quello delle aste resta un settore altamente specializzato e che necessita di farsi capire e conoscere dal grande pubblico al fine di avvicinarlo.

"Il nostro compito è proprio quello di tradurre il linguaggio giuridico delle vendite giudiziarie in linguaggio comune, commerciale, e proporre un immobile o un macchinario nel modo più chiaro e semplice possibile, senza riferimenti ad articoli di legge e codici. Occorre avvicinarsi il più possibile ad una vendita sul mercato libero. Per farlo oggi è fondamentale prendere per mano e rassicurare gli utenti che si approcciano per la prima volta al mondo delle aste. Noi, ad esempio, in Astebook assistiamo in modo gratuito coloro che partecipano attraverso un supporto informativo, attraverso l’assistenza e la consulenza durante i sopralluoghi, e l’analisi delle perizie".

I cambiamenti in atto

Questo grande cambiamento nella platea dei soggetti partecipanti alle aste contribuisce ad evitare il deprezzamento dei beni in vendita.

"Fintanto alle aste erano presenti solo investitori e speculatori si poteva acquistare anche con il 60-70% in meno rispetto al prezzo di mercato, mentre oggi quella forbice si è nettamente ristretta. Oggi il risparmio medio è tra il 25 e il 30% rispetto al libero mercato. La presenza in asta di utenti finali infatti provoca un innalzamento del prezzo perché c’è maggior interesse per quel particolare immobile o prodotto. Più utenti partecipano alle aste, più si ottiene un prezzo vicino al valore di mercato".

I mutamenti di questo settore non si sono conclusi.

"Nel 2021, con l'approvazione della legge n. 147 del 2021, il Parlamento ha convertito, con modificazioni, il decreto-legge n. 118 del 2021, che detta misure urgenti in materia di crisi d'impresa e di risanamento aziendale, nonchè ulteriori misure urgenti in materia di giustizia. L’introduzione dell’esperto negoziatore permetterà quindi alle aziende in crisi di trovare un accordo con i creditori anche al di fuori del Tribunale. Inoltre il 16 maggio 2022 entrerà in vigore il Codice della Crisi d’Impresa con il solo differimento al 31 dicembre 2023 per l’entrata in vigore della disciplina delle misure d’allerta il cui obiettivo è quello di far emergere (con largo anticipo) lo stato di insolvenza di un’azienda così da poter realizzare il più possibile dalla liquidazione dei beni al fine di tutelare maggiormente il ceto creditorio".

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