Arpa Piemonte ora riesce a misurare la quantità di coronavirus nell'aria
Attraverso l'utilizzo di filtri specifici è possibile individuare le concentrazioni di particelle nei luoghi pubblici più a rischio.
Un risultato eccezionale ottenuto dopo 8 mesi di studio e lavoro in laboratorio. L'Arpa Piemonte, Agenzia regionale per la protezione ambientale, è riuscita a mettere a punto un metodo scientifico che consente di rilevare la concentrazione di particelle di Covid-19 nell'aria, sia per l'esterno, sia per quanto riguarda ambienti interni.
Piemonte, l'Arpa rileva il Covid nell'aria
Un risultato raggiunto dopo 8 mesi di ricerca e studio nei laboratori del Centro regionale di Biologia molecolare "La Loggia" di Torino. Grazie all'operato di 30 tecnici dell'Arpa Piemonte (Agenzia regionale per la protezione ambientale), per la prima volta in Italia è stato messo a punto un metodo scientifico riproducibile che consente di individuare la concentrazione di Covid-19 presente nell'aria, sia in ambienti interni, sia all'esterno. La rilevazione è possibile per mezzo di specifici filtri che riescono a catturare le minuscole particelle del coronavirus (le cui dimensioni sono anche dieci volte più piccole delle Pm10, polveri sottili dello smog).
Le prime rilevazioni di Arpa Piemonte
Al momento, come sottolineato da Arpa Piemonte, sono state effettuate le prime rilevazioni grazie all'utilizzo dei filtri messi a punto nel Centro regionale di Biologia molecolare "La Loggia": in centro a Torino, tramite un campionamento all'aria aperta, non sono state individuare tracce del coronavirus, mentre, successive analisi all'interno di case di malati di Covid-19, hanno riscontrato forti cariche e concentrazioni del virus. Tra le corsie dei reparti Covid dove sono ricoverati i pazienti positivi, con un sistema di condizionamento efficace, sono state rinvenute tracce di coronavirus, ma con concentrazioni molto più basse.
A partire dalla prossima settimana, l'Arpa comincerà anche con i test nelle Rsa, nei mezzi pubblici e nei grandi centri commerciali, al fine di poter aver una concreta panoramica della concentrazione del Covid-19 all'interno di luoghi pubblici a rischio o comunque molto affollati. Come ribadito dall'Agenzia regionale per la protezione ambientale, il metodo messo a punto è uno strumento fondamentale per la lotta contro il coronavirus e le sue applicazioni pratiche sono molteplici: poter studiare finalmente in maniera scientifica le possibili presenze del virus in palestre, in stazioni affollate, in centri commerciali, permetterà, con questi risultati, al mondo scientifico e ai rappresentanti politici di prendere le decisioni migliori per contrastare la pandemia.
Il metodo per rilevare il virus nell'acqua
Arpa Piemonte ha inoltre confermato che tra dieci giorni verrà presentato un altro metodo scientifico che consentirà di determinare la presenza del Covid-19 nelle acque. Questa metodologia permetterà di individuare le particelle di coronavirus nelle acque reflue prima che queste entrino nei depuratori: in questo modo sarà possibile capire se ci sono segnali di presenza del virus e quindi di focolai Covid.
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