Appalto da 315 milioni per la pulizia degli ospedali piemontesi: gara annullata e inchiesta della Procura
L’aggiudicazione delle gare è stata fortemente contestata dalle aziende escluse.
Ci sono nuovi sviluppi sulla vicenda del maxi appalto da 315 milioni di euro per la pulizia e la sanificazione degli ospedali piemontesi.
La vicenda
L'appalto prevedeva un business da circa 315 milioni di euro con un affidamento di cinque anni (3+2), come detto, per la pulizia e la sanificazioni dei nosocomi presenti in Piemonte, ad esclusione di Alessandria e Asti, suddivisa in 5 lotti e nata nel 2018, prima della pandemia.
Ad aggiudicarsi l'appalto, in piena pandemia, sono state ben 3 società - Markas srl per i lotti 2/4/5, Samsic Italia spa per Città della salute – lotto 1 e Cm Service srl per il lotto 3 l'incarico di pulizia e sanificazione nelle strutture sanitarie della regione.
La vicenda fu oggetto anche di un importante sciopero, indetto dalla stessa sigla sindacale, che era sfociato poi in un presidio sotto gli uffici della Giunta regionale, in piazza Castello a Torino.
Gli sviluppi: annullata la gara
Il consiglio di stato ha annullato la gara per 4 su 5 dei lotti assegnati accogliendo il ricorso di una delle ditte concorrenti e condannando la società SCR al risarcimento dei danni mediante la integrale della procedura di gara per i 4 lotti in questione.
Una nuova gara dovrà essere indetta entro 30 giorni dalla comunicazione della sentenza, ovvero dal 24 dicembre 2021. Intanto sull'assegnazione del maxi appalto oggetto di un esposto del sindacato Fisascat-Cils, è in atto un'inchiesta della procura di Torino.
L’esposto in Procura
E c'è anche un esposto dei sindacati.
"La scelta di presentare un esposto presso la Procura di Torino, che ha già aperto un fascicolo sull’appalto in questione, affidando le indagini al PM Giovanni Caspani, è dettata dalla volontà di fare chiarezza sull’aggiudicazione della gara di appalto, suddivisa in 5 lotti, bandita dalla Società di Committenza Regionale (SCR) per tutto il territorio piemontese ad esclusione delle province di Alessandria e Asti. L’aggiudicazione delle gare è stata fortemente contestata dalle aziende escluse, che hanno presentato numerosi ricorsi al Tar, il quale però ha deciso di non sospendere i risultati, fissando un suo pronunciamento nel prossimo mese di novembre. A questa decisione è stato opposto un ricorso al Consiglio di Stato che dovrebbe pronunciarsi in questi giorni. La gara bandita nel 2018, che aveva visto in questi anni continue proroghe, ha avuto un’improvvisa accelerazione durante l’emergenza Covid, con l’aggiudicazione alla Markas Srl del lotto 5".
"Vogliamo massima trasparenza"
Sulla vicenda è senza mezzi termini il commento del segretario generale di Fisascat Cisl Piemonte orientale, Luca Trinchitella. Il sindacato, la scorsa primavera, chiese un incontro con la società di committenza regionale (SCR), che però non ha ancora risposto all'istanza:
"Vogliamo massima trasparenza – scrive Trinchitella– sul lotto 5 che riguarda la pulizia e la sanificazione nelle aziende ospedaliere delle province di Biella – Novara – Verbania – Vercelli, aggiudicato alla società Markas Srl con un ribasso a base d’asta del 30,12% e che coinvolge circa 650 lavoratori del Quadrante su un totale di circa 3000 a livello regionale. Abbiamo chiesto un incontro urgente a SCR chiedendo di convocare Markas per avere delucidazioni e rassicurazioni – aggiunge Luca Trinchitella – ma ad oggi non abbiamo ottenuto nessuna risposta. Occorre far chiarezza sulle figure professionali operanti nell’appalto della provincia del VCO, comunicate da SCR alle aziende partecipanti all’appalto (27 con contratto Cooperative Sociali, invece delle 93 che operano con il Contratto Multiservizi/pulizia). Poiché SCR è una società della Regione Piemonte, abbiamo voluto manifestare sotto la sede del Consiglio Regionale, per chiedere che la Regione verifichi quanto avvenuto nell’appalto del lotto 5, perché riteniamo rientri nei suoi compiti, garantire tutele e diritti a tutti i lavoratori interessati, ma anche servizi adeguati e di qualità ai cittadini e agli operatori sanitari, specie in questa fase di pandemia".
"Sanificare non vuol dire pulire"
Lo slogan della mobilitazione indetta dai sindacalisti della scorsa primavera, voleva far risaltare come il risparmio sulle pulizie delle strutture ospedaliere stava a significare risparmiare sulle sanificazioni, e pare che la questione risalisse anche a tempi precedenti la pandemia:
"Sanificare non vuol dire pulire - concludono dalla sigla sindacale - questo lo slogan del presidio che si è svolto sotto gli uffici del Consiglio Regionale, per evidenziare che risparmiare sulle pulizie ospedaliere, vuol dire risparmiare sulle attività di sanificazione, che rappresentano un terzo delle attività svolte negli appalti delle pulizie ospedaliere. Già nel lontano 2014, la FISASCAT aveva infatti lanciato l’allarme sul problema delle sanificazioni, dando risalto ad uno studio dell’università di Milano e Bergamo, che evidenziava come in Italia, a fronte della riduzione di spesa delle pulizie ospedaliere, corrispondeva un aumento delle infezioni contratte negli ospedali, che già prima della pandemia erano causa di oltre 7.000 morti all’anno".