Incubo ad Asti

Adesca al parco un ragazzino e lo violenta: stava per volare in Marocco

Il 36enne aveva già acquistato un biglietto di sola andata per ritornare nel suo Paese.

Adesca al parco un ragazzino e lo violenta: stava per volare in Marocco
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Una vicenda raccapricciante che si è consumata all'interno del Parco della Resistenza di Asti. Come spiega la Nuova Provincia un marocchino 36enne è accusato di aver violentato un ragazzino 15enne con difficoltà psichiche.

Individuato il presunto violentatore di un 15enne

Gli agenti della squadra mobile della questura di Asti, 2ª sezione (reati contro la persona, in danno di minori, prostituzione e reati sessuali), dopo un’articolata, minuziosa e paziente attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Asti, ed in particolare dal sostituto procuratore Laura Deodato, hanno individuato il presunto violentatore di un ragazzino di appena 15 anni. L’uomo, classe 1985, è stato sottoposto al provvedimento di fermo: è accusato della violenza sessuale aggravata, avvenuta dodici giorni prima della sua identificazione.

La dinamica

Come appurato dalle indagini svolte, il violentatore avrebbe avvicinato il giovane all’interno del parco della Resistenza di Asti e, dopo varie avances a sfondo sessuale, sarebbe riuscito ad adescarlo. L’adulto, una volta preso il minore per mano, lo avrebbe condotto in un attiguo complesso residenziale dove, in un pianerottolo, avrebbe abusato sessualmente di lui. Il ragazzo, dopo aver subito la violenza, approfittando di alcuni rumori improvvisi che facevano supporre l’arrivo di qualche inquilino, sarebbe riuscito a fuggire per strada e successivamente a fermare alcuni passanti ai quali ha chiesto aiuto e grazie ai quali è riuscito a contattare la polizia.

Nella sua "tana"

Nel corso dell’attività investigativa, dopo aver individuato il presunto autore del crimine, si è anche accertato che il luogo scelto per perpetrare la violenza non sarebbe stato scelto a caso, bensì con accuratezza, in quanto prossimo alla dimora del marocchino. Un elemento ritenuto importante, in quanto gli avrebbe permesso di muoversi con padronanza nella zona. Sempre nel corso della tempestiva attività d’indagine, si apprendeva anche che, il medesimo, entro pochissimi giorni, si sarebbe allontanato dal territorio nazionale per ritornare nel paese di origine, avendo già prenotato un volo di sola andata per il Marocco. Visti gli indizi a suo carico e il pericolo di fuga, il pubblico ministero titolare dell’indagine ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto.

Durante la perquisizione, eseguita al momento dell’arresto, all’interno di un alloggio del medesimo comprensorio residenziale, in cui sarebbe stata perpetrata la violenza sessuale, gli inquirenti hanno anche sequestrato gli abiti che il marocchino avrebbe indossato al momento della violenza.

Il cittadino marocchino, una volta fermato, è stato portato nella prigione di Torino, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il fermo è poi stato convalidato con la misura cautelare in carcere.

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