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"Wannabe dictator": i dem Usa contro Trump che manda i soldati nelle città e minaccia le tv "sgradite"

"Militarizzate" Washington, Losa Angeles e Chicago. Minacce a ABC e NBC sulla revoca della licenza

"Wannabe dictator": i dem Usa contro Trump che manda i soldati nelle città e minaccia le tv "sgradite"
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Non solo politica estera con le guerre (vere) in Ucraina e a Gaza, non solo quelle commerciali (il tormentone dei dazi), ora ecco anche le "guerre" alle Tv (da censurare) e ai governatori locali (con le militarizzazioni delle città).

E sullo sfondo lo spauracchio di un "dittatore" che secondo alcuni sondaggi agli americani intrigherebbe non poco.

Insomma, Donald Trump non solo una ne pensa e cento ne fa, ma è anche sempre sotto i riflettori. E al centro delle polemiche.

L'ultima di The Donald, le "città militarizzate"

Ecco perché proprio mentre le questioni Ucraina e Gaza sono in una fase forse cruciale, non sta certo passando sotto traccia la decisione del numero uno degli Stati Uniti di "militarizzare" di fatto alcune città a guida dem dove la percezione della sicurezza sarebbe in pericolo, anche se i dati ufficiali di forze dell'ordine e Amministrazioni locali sembrano andare in senso opposto.

Il presidente americano Donald Trump

Trump ha infatti ordinato la federalizzazione delle forze dell’ordine della capitale Washington DC, disponendo l’ingresso di circa 2.000 uomini tra Guardia nazionale e agenti federali per controllare atti di disturbo civile e presunti aumenti della criminalità, nonostante i numeri riportino appunto una diminuzione dei reati.

Il presidente americano ha poi minacciato l’invio della Guardia nazionale anche a Chicago, definendo la città un “campo di sterminio”, anche se tanto il sindaco Brandon Johnson quanto il governatore JB Pritzker – che lo hanno definito un “wannabe dictator” – non hanno richiesto interventi federali e promettono ora battaglie legali.

Ad esempio il governatore Pritzker ha osservato:

Il governatore dem JB Pritzker
Il governatore dem JB Pritzker

"Il numero di omicidi a Chicago è diminuito del 32% rispetto all'anno scorso, mentre i furti di veicoli e i furti con scasso sono entrambi diminuiti di oltre il 20%".

Si registra un’azione simile anche a Los Angeles con l’impiego di Guardia Nazionale e truppe federali per gestire proteste.

La guerra alle Tv ostili: la minaccia di revocare le licenze

Ma come detto, a far discutere è anche la dichiarazione di guerra che Trump ha lanciato ad alcune televisioni.

L'inquilino della Casa Bianca ad esempio ha definito NBC e ABC diffusori di “fake news” e ha suggerito che la Fcc (la Federal Communications Commission) revochi le licenze dei queste emittenti.

In questo senso The Donald è stato perentorio:

"Perché le fake news di Abc e Nbc, due delle peggiori e più faziose reti televisive al mondo, non pagano milioni di dollari all'anno di canoni di licenza. Nonostante un'altissima popolarità e, secondo molti, uno degli otto mesi migliori nella storia presidenziale, le fake news di Abc e Nbc, due delle peggiori e più faziose reti televisive della storia, raccontano il 97% di storie negative su di me".

E ancora, proseguendo anche con un attacco politico:

"Se così fosse, sarebbero semplicemente un braccio del partito democratico e, secondo molti, la loro licenza dovrebbe essere revocata dalla Fcc (Commissione federale per le comunicazioni, ndr). Io sarei totalmente a favore perché sono così faziose e false, una vera minaccia per la nostra democrazia!".

Tra democrazia e dittatura, scenari e paradossi

Sul fronte della comunicazione vale la pena ricordare che a febbraio le testate che pubblicavano notizie sgradite – come NBC, ABC, il New York Times e AP – hanno perso accesso agli uffici al Pentagono, rimpiazzate da media conservatori come One America News Network, Breitbart, Newsmax.

Inoltre, Trump ha smantellato l'U.S. Agency for Global Media (che sovrintende Voice of America, Radio Free Europe, etc.): sindacati e giornalisti l’hanno definita un attacco alla libertà di stampa e alla verità.

Ora, per come stanno le cose, la mossa di Trump di chiedere la revoca delle licenze (e non è la prima volta che lo fa) è senz'altro clamorosa, ma al tempo stesso incostituzionale.

La Fcc infatti non revoca licenze per motivi politici o di linea editoriale: le concessioni si basano su criteri tecnici e di servizio pubblico.

Col paradosso che, mentre Trump parla di "minaccia per la democrazia", è la sua idea di mettere in bavaglio alle Tv sgradite a minare la democrazia.

E con l'aggiunta dello spauracchio della figura del dittatore.

Il presidente Usa ha infatti detto chiaramente di essere a conoscenza che a molti americani non dispiacerebbe essere guidati da un dittatore, ma al tempo stesso ha precisato:

"Non mi piacciono i dittatori e io non sono un dittatore, sono solo un uomo di buon senso e una persona sveglia".

La condanna del Pd all'azione di The Donald

Tra le critiche a livello internazionale, anche quella del Pd, attraverso le parole di Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria nazionale del Partito democratico:

Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria nazionale del Pd
Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria nazionale del Pd

"Trump torna a colpire i media, e lo fa con una minaccia che va dritta al cuore della libertà di stampa. Pensare di revocare le licenze a emittenti come Abc e Nbc non è solo uno sfogo polemico, è un attacco diretto al pluralismo e al principio stesso che regge la democrazia americana, sancito dal Primo Emendamento".