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Vertice Putin-Zelensky-Trump possibile ma solo dopo Istanbul: la Russia presenterà le sue condizioni

La proposta del summit è arrivata dal ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, attualmente in visita a Kiev

Vertice Putin-Zelensky-Trump possibile ma solo dopo Istanbul: la Russia presenterà le sue condizioni
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Si accende la speranza di un possibile vertice tra il presidente russo Vladimir Putin, quello ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente statunitense Donald Trump, con la mediazione del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. Tuttavia, il Cremlino ha chiarito che un incontro a livello di capi di Stato potrà avvenire solo se dai negoziati diretti tra le delegazioni di Russia e Ucraina a Istanbul emergeranno risultati concreti.

La proposta del ministro turco Fidan

“Il presidente Putin è pronto a un vertice solo se ci saranno progressi tangibili nei colloqui bilaterali”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalle agenzie Tass e Interfax.

Vertice Putin-Zelensky-Trump possibile ma solo dopo Istanbul: la Russia presenterà le sue condizioni
Hakan Fidan

La proposta del summit è arrivata dal ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, attualmente in visita a Kiev, che ha rilanciato l’ipotesi di un incontro trilaterale sotto l’egida di Ankara. Fidan ha affermato che i colloqui di Istanbul potrebbero concludersi con un incontro fra Trump, Putin e Zelensky, e ha sottolineato l’urgenza di trovare una via d’uscita diplomatica: “O tollereremo il proseguimento di questa guerra o raggiungeremo una pace duratura entro quest’anno”.

La diplomazia turca intende giocare un ruolo da protagonista. Il ministro Fidan ha insistito sul fatto che la Turchia sostiene pienamente l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina, ma ritiene che il negoziato sia l’unica via percorribile. Dopo l’accordo del 16 maggio sullo scambio di prigionieri, Ankara considera i colloqui di Istanbul come un "nuovo inizio", auspicando che possano aprire la strada a una tregua più ampia e, forse, definitiva.

Nuovo round di negoziati il 2 giugno a Istanbul

Nel frattempo, una delegazione russa è già in viaggio verso Istanbul, dove attenderà quella ucraina per una nuova tornata di negoziati diretti, proposta da Mosca per lunedì 2 giugno. Peskov ha espresso l’auspicio che entrambi i memorandum, russo e ucraino, vengano discussi durante l’incontro. Tuttavia, Kiev non ha ancora confermato ufficialmente la sua partecipazione.

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Andrii Sybiha

Da parte ucraina, il ministro degli Esteri Andriy Sybiha ha dichiarato che l’Ucraina è pronta a negoziare un cessate il fuoco duraturo, ma prima vuole ricevere in anticipo il memorandum russo, come promesso anche agli Stati Uniti. “È fondamentale ottenere il documento prima del vertice per permettere alla delegazione di presentarsi con un mandato negoziale chiaro”, ha affermato.

Sybiha ha inoltre ribadito l’interesse ucraino a concludere la guerra nel 2025 e ha sottolineato che Kiev è pronta a trattare direttamente con Mosca, menzionando anche l’intesa già raggiunta a metà maggio per lo scambio di mille prigionieri da entrambe le parti.

La posizione degli Stati Uniti e le critiche di Medvedev

L’inviato statunitense per l’Ucraina, Keith Kellogg, ha dichiarato che i rappresentanti di USA, Regno Unito, Germania e Francia saranno presenti ai negoziati di Istanbul. In un’intervista alla ABC, Kellogg ha confermato che ci sarà un tentativo di mediazione tra i due memorandum, russo e ucraino.

Interessante anche il segnale diplomatico lanciato dallo stesso Cremlino: Peskov ha espresso soddisfazione per le recenti dichiarazioni di Kellogg, secondo il quale le preoccupazioni russe sull’espansione della NATO verso est sarebbero comprensibili. “Siamo lieti che le spiegazioni del presidente Putin trovino comprensione anche a Washington”, ha dichiarato il portavoce.

Keith Kellogg

Ma non mancano le voci critiche. L’ex presidente russo e vicepresidente del Consiglio di Sicurezza, Dmitry Medvedev, ha definito l’interesse di Zelensky per il vertice trilaterale come un tentativo politico per rinviare le elezioni in Ucraina e legittimare il proprio potere. “Zelensky cerca di farsi riconoscere da leader potenti per giustificare la sua permanenza al potere nonostante la Costituzione”, ha scritto Medvedev su Telegram.

L’ipotesi di un vertice trilaterale tra Putin, Zelensky e Trump in Turchia segna un potenziale punto di svolta nel conflitto russo-ucraino. Si attendono ora risultati concreti dal prossimo round di negoziati diretti. Solo allora, secondo Mosca, potrà avviarsi una fase diplomatica di alto livello. Resta da vedere se Kiev risponderà positivamente alla convocazione del 2 giugno e se, effettivamente, le parti saranno pronte a trattare seriamente una pace duratura.

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