INCONTRO CHIAVE

Venerdì l'incontro tra Trump e Zelensky per trovare l'accordo sulle terre rare

Nel frattempo proseguono ad Istanbul i colloqui tra Stati Uniti e Russia con quest'ultima che ha affermato il rifiuto di negoziare sui territori già occupati in Ucraina

Venerdì l'incontro tra Trump e Zelensky per trovare l'accordo sulle terre rare
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Venerdì 28 febbraio 2025 sarà una giornata chiave per gli sviluppi sul fronte russo-ucraino. Il presidente Volodymyr Zelensky volerà infatti a Washington dove incontrerà il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Sul tavolo la cessione delle terre rare dell'Ucraina agli Usa ma anche la questione degli aiuti americani a Kiev, mentre la Russia osserva con attenzione.

Incontro Zelensky-Trump a Washington per le terre rare

Prima è arrivato l'annuncio del presidente ucraino, poi poco più tardi anche la conferma della Casa Bianca. L'incontro tra Zelenksy e Trump a Washington si farà. Al centro la cessione delle terre rare agli Stati Uniti, in cambio però di una protezione all'Ucraina anche negli anni a venire e garanzie di sicurezza imprescindibili anche per l'Europa. Una conditio sine qua non imposta dallo stesso leader dell'Ucraina.

Donald Trump

Dall'altra parte, Trump insiste nel voler "riavere indietro i nostri soldi", alzando la pressione per chiudere un accordo che varrebbe la bellezza di 500 miliardi di dollari. E quelle garanzie di sicurezza mancherebbero nella bozza di accordo trapelata da Washington. Trump avrebbe poi messo il veto sull'ingresso dell'Ucraina nella Nato ("Possono scordarsi di entrare"), assicurando comunque di voler lavorare "duramente per un buon accordo" finale di pace che permetta a Kiev di recuperare più territori possibile e imponga anche a Vladimir Putin concessioni.

Faccia a faccia decisivo per finalizzare l'accordo

Gli Stati Uniti e l'Ucraina dovrebbero creare un Fondo di investimento per la ricostruzione. Il Fondo riceverà il 50% dei ricavi derivanti dalle risorse naturali (petrolio e gas su tutte), dai porti e dalle infrastrutture legate alle risorse ucraine (anche quelle di proprietà indiretta del governo ucraino) da reinvestire nell'economia ucraina. Un compromesso volto a garantire a Washington un peso decisivo nella gestione delle ricchezze di Kiev, promettendo al contempo di dare ossigeno all'economia ucraina, trasformando le risorse del Paese in un volano per il rilancio.

Volodymyr Zelensky

Manca però l'impegno concreto sulle garanzie di sicurezza chiesto da Zelensky, con soltanto un vago riferimento al sostegno americano agli "sforzi" ucraini per ottenere quelle "necessarie a stabilire una pace duratura". "Non ho intenzione di dare garanzie di sicurezza. Faremo in modo che sia l'Europa a farlo", ha detto Trump durante la sua prima riunione di gabinetto. Per questo motivo il presidente ucraino avrebbe ancora delle riserve sull'accordo, definito al momento "un'intesa quadro" il cui successo dipenderà dal faccia a faccia di venerdì.

Mosca: "Territori occupati non negoziabili". Kiev: "Ridicolo"

Nel frattempo dal Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che Mosca, durante i futuri colloqui di pace con Kiev, si rifiuterà di negoziare sulle regioni già occupate - Crimea, Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia - e annesse al proprio territorio.

"I territori che sono diventati parte della Federazione Russa, che sono iscritti nella Costituzione del nostro Paese, sono una parte inseparabile del nostro Stato. Questo è innegabile e non negoziabile", ha detto Peskov.

Dmitry Peskov

Pronta la risposta dall'Ucraina che ha definito "ridicole" le dichiarazioni del Cremlino secondo cui l'annessione dei territori ucraini occupati sarebbe "non negoziabile".

   "La Russia non può rivendicare nessuno dei territori ucraini", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Georgiy Tykhy. "È ridicolo il modo in cui i funzionari russi fanno riferimento alla costituzione russa" per giustificare le annessioni.

A Istanbul, in Turchia, nella mattina di giovedì 27 febbraio è intanto andato in scena il secondo round di colloqui tra funzionari russi e statunitensi per preparare il tavolo del negoziato per la pace in Ucraina. Una ulteriore conferma della riapertura dei dialoghi diplomatici tra i due Paesi con il ritorno dell'amministrazione Trump. L’avvio di un negoziato per la pace in Ucraina non è stato messo esplicitamente in agenda ma è abbastanza certo che il nel programma si sia trovato lo spazio per parlarne.

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