Una 12enne è in stato vegetativo dopo aver mangiato una pizza surgelata
In precedenza erano già morti due bambini. Altre 75 persone intossicate: escherichia coli principale indiziato.
Non reagisce più, non comunica più, non risponde più a stimoli sonori e visivi. A soli 12 anni è in stato vegetativo. Un destino crudele, quello che ha toccato una ragazzina in Francia, dove torna prepotentemente d'attualità il caso delle pizze surgelate a marchio Buitoni che si pensa siano state contaminate dal micidiale batterio escherichia coli.
Lo scandalo era già scoppiato due settimane fa e s'era anche diffusa la notizia del richiamo di tutte le confezioni uscite dallo stabilimento alimentare dov'era stato prodotta la pizza surgelata della linea Fraîch’Up, non venduta in Italia.
Secondo la Santé Publique France i casi registrati sarebbero 75 fra 1 e 18 anni di età e due bambini sarebbero morti.
Due bambini morti: pizza surgelata Buitoni sotto accusa
Due bambini morti e almeno 75 persone intossicate, in Francia, in seguito al consumo di pizze surgelate. La causa sarebbe da ricondurre alla presenza del batterio Escherichia coli. Si attende, però, la conferma definitiva delle indagini circa il legame fra i decessi e il consumo delle pizze. Nelle scorse ore Nestlé ha ammesso la vendita di prodotti contaminati, e che il batterio sarebbe contenuto nella base della pizza, precisando tuttavia che le pizze surgelate a marchio Buitoni vendute in Italia non c'entrano nulla coi prodotti finiti sotto la lente al di là delle Alpi.
A febbraio 2021 era scoppiato il caso, ma nel corso delle settimane le autorità sanitarie hanno cominciato a mettere insieme i vari pezzi del puzzle. Dei 75 incidenti riscontrati in seguito al consumo di pizze surgelate, 41 persone presentavano sindromi emolitico-uremiche simili, mentre altri 34 casi richiedono ulteriori indagini. Ricercatori francesi della Direzione Generale della Salute francese sostengono che vi siano pochi dubbi sulla connessione tra le intossicazioni e il consumo delle pizze surgelate 'Fraîch'Up' del marchio Buitoni.
Chiusura stabilimento e richiami
Il 18 marzo il gruppo Nestlé, casa madre di Buitoni, ha chiuso lo stabilimento di Caudry e richiamato tutti i prodotti della gamma Fraich-Up. Jérôme Jaton, direttore generale industriale di Nestlé, durante una conferenza stampa, ha dichiarato:
"A oggi non capiamo cosa possa essere successo, ma svilupperemo un protocollo di analisi che sottoporremo alle autorità".
Cosa fare nel caso di sintomi
Inutile dire quanto la possibile connessione abbia scatenato il panico fra i consumatori. A dare preziose informazioni le autorità sanitarie che hanno sottolineato la necessità di consultare un medico in caso di insorgenza, entro dieci giorni dal consumo della pizza, di diarrea, dolori addominali o vomito. La consultazione è necessaria anche se, entro 15 giorni, compaiono segni di grande affaticamento, pallore o diminuzione del volume delle urine, che diventano più scure.
“In assenza di sintomi entro 15 giorni dal consumo, non c'è bisogno di preoccuparsi”, spiega la Direzione generale della Salute, in Francia.
Le precisazioni della Nestlè per l'Italia
Dopo il richiamo delle pizze ‘Fraîch’Up’ motivato dalle autorità francesi da legami con diversi casi gravi di Escherichia coli nel paese, Nestlé Italiana ha precisato in una nota:
“Il richiamo delle pizze surgelate non riguarda i prodotti a marchio Buitoni venduti in Italia. Confermiamo pertanto che tutti i nostri prodotti venduti in Italia sono sicuri e adatti al consumo. Precisiamo che il richiamo delle pizze surgelate Fraîch’Up in corso riguarda esclusivamente le referenze di questa gamma prodotte e commercializzate in Francia. Le pizze a marchio Buitoni prodotte nello stabilimento di Benevento vendute nel nostro Paese non hanno alcuna attinenza con questo richiamo”.