Dopo quasi due anni di indagine, la Commissione Europea ha ufficializzato una multa da 120 milioni di euro nei confronti di X, la piattaforma social nota fino a poco tempo fa come Twitter prima del rebranding voluto da Elon Musk. Si tratta della prima sanzione applicata in assoluto nell’ambito del Digital Services Act (DSA), il nuovo regolamento europeo volto a garantire maggiore trasparenza e tutela degli utenti online.
Le tre violazioni contestate a X
La decisione dell’Ue si basa su tre principali infrazioni rilevate durante l’indagine:
1. Gestione della spunta blu e rischi di confusione per gli utenti
L’Unione Europea contesta il passaggio dal sistema di verifica tradizionale — destinato a figure pubbliche verificate — a un modello basato su abbonamento a pagamento.
Secondo l’Ue, questa scelta potrebbe:
- generare confusione tra utenti, che potrebbero interpretare la spunta blu come garanzia di autenticità;
- non assicurare che gli account con spunta siano gestiti da persone reali e non da bot, aumentando i rischi di disinformazione.
2. Mancato rispetto degli obblighi di trasparenza pubblicitaria
Il DSA richiede alle piattaforme di pubblicare periodicamente report dettagliati sulle attività pubblicitarie, così da distinguere chiaramente contenuti promozionali e post organici.
X, secondo la Commissione, non ha garantito una trasparenza sufficiente, un elemento particolarmente delicato durante le campagne elettorali e nei periodi di maggiore polarizzazione informativa.
3. Mancata collaborazione con ricercatori e studiosi
Il regolamento europeo impone alle piattaforme di mettere a disposizione dati pubblici utili alla ricerca, indispensabili per analizzare fenomeni come disinformazione, manipolazione algoritmica o incidenza dei bot.
X non avrebbe adempiuto a questo obbligo, limitando l’accesso agli studiosi e ostacolando attività di ricerca indipendente.
La reazione degli Stati Uniti: tensione crescente tra Ue e Usa
La risposta americana non si è fatta attendere. Il primo commento è arrivato ancora prima dell’annuncio ufficiale della sanzione: il vicepresidente statunitense JD Vance ha dichiarato in un post su X che “circolano voci secondo cui la Commissione Europea multerà X per centinaia di milioni di dollari per non aver applicato la censura”, aggiungendo che l’Ue “dovrebbe sostenere la libertà di parola, non colpire le aziende americane”.
Rumors swirling that the EU commission will fine X hundreds of millions of dollars for not engaging in censorship. The EU should be supporting free speech not attacking American companies over garbage.
— JD Vance (@JDVance) December 4, 2025
Poco dopo, Elon Musk ha pubblicamente ringraziato Vance per il sostegno.
La decisione europea rischia così di accentuare ulteriormente le tensioni tra Washington e Bruxelles. L’episodio si inserisce in un contesto di crescenti frizioni politiche e commerciali, iniziato già con la seconda amministrazione Trump e alimentato dalle divergenze su tecnologia, regolamentazione e libertà di espressione online.