Nella giornata odierna, 15 dicembre 2025, gli occhi della comunità internazionale sono stati puntati sui negoziati sull’Ucraina a Berlino. Il pomeriggio si è chiuso con segnali cautamente positivi, soprattutto dal fronte americano.
Secondo alti dirigenti statunitensi, impegnati in una serie di colloqui e consultazioni a margine del vertice, Mosca potrebbe accettare garanzie di sicurezza per Kiev nell’ambito di un accordo finale. Gli stessi funzionari hanno riferito che la Russia si mostrerebbe inoltre aperta all’adesione dell’Ucraina all’Unione europea, un punto che, se confermato, segnerebbe una novità rilevante nel quadro negoziale.
Da Washington filtra anche soddisfazione per lo stato delle trattative. Il presidente Donald Trump, spiegano fonti Usa, sarebbe “soddisfatto del punto a cui si è arrivati” e concentrato in particolare su un obiettivo: fermare l’avanzata delle forze russe verso ovest.
I colloqui di Berlino vengono definiti “molto positivi”, con un riconoscimento esplicito al lavoro diplomatico svolto da Germania, Francia e Regno Unito. Alcuni dossier restano aperti e sono stati affidati a gruppi di lavoro, ma l’amministrazione americana parla apertamente di una possibile “strada verso la pace”.
La posizione di Kiev: dialogo difficile ma concreto
Dal lato ucraino, il presidente Volodymyr Zelensky ha confermato che i contatti con gli Stati Uniti non sono stati semplici, ma li ha definiti “molto produttivi”. Berlino, ha sottolineato, ha svolto un ruolo centrale nel facilitare il confronto. Per Kiev, tuttavia, un principio resta non negoziabile: la pace deve essere giusta e rispettare la dignità e la sicurezza dell’Ucraina.
During my meeting with Federal President of Germany Frank-Walter Steinmeier, I expressed my gratitude for Germany’s leadership in supporting our people.
I briefed the President on our work with the United States aimed at achieving a dignified peace, reliable security guarantees,… pic.twitter.com/rfv2lED9i2
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) December 15, 2025
Il capo negoziatore ucraino Rustem Umerov ha parlato di progressi concreti negli ultimi due giorni e ha espresso l’auspicio di poter arrivare a un’intesa che avvicini la pace già entro la fine della giornata. Allo stesso tempo, Kiev invita a non dare peso a indiscrezioni e speculazioni anonime circolate sui media.
Un tema centrale per Zelensky è anche quello degli asset russi congelati: secondo il presidente ucraino, l’utilizzo di queste risorse per sostenere Kiev rappresenterebbe uno strumento efficace per dimostrare a Mosca che i suoi obiettivi non sono raggiungibili.
Pressioni sul Donbass e linee rosse russe
Nonostante i toni più concilianti, le divergenze restano profonde. Fonti ucraine hanno riferito che i negoziatori americani continuano a esercitare pressioni su Kiev affinché accetti concessioni territoriali nel Donbass. Una linea che incontra forti resistenze sia in Ucraina sia in Europa.
Il presidente Vladimir Putin, attraverso il suo portavoce Dmitry Peskov, si dice aperto a un accordo di pace complessivo, ma respinge l’idea di tregue temporanee o di un congelamento del conflitto sulle linee attuali, considerate soluzioni solo apparenti.
Il ruolo dell’Europa e i timori sulla sicurezza
L’Europa segue i negoziati con attenzione e una certa preoccupazione. Secondo l’Alto rappresentante Ue Kaja Kallas, concedere il Donbass alla Russia rischierebbe di indebolire non solo l’Ucraina, ma anche la sicurezza del continente. In assenza di un percorso chiaro verso la Nato, Bruxelles ritiene necessario garantire a Kiev strumenti di difesa solidi e credibili.
Sullo sfondo, la guerra continua
Mentre la diplomazia lavora, il conflitto sul terreno non si ferma. Mosca ha annunciato la conquista di un nuovo villaggio nell’est dell’Ucraina, mentre Kiev sostiene di aver accerchiato tra 100 e 200 soldati russi nell’area di Kupyansk. Nella regione di Kherson, sotto controllo filorusso, si registrano vittime civili e gravi danni alle infrastrutture energetiche, con decine di migliaia di persone rimaste senza elettricità.
Un negoziato ancora aperto
La giornata berlinese restituisce dunque un quadro complesso: segnali di apertura e ottimismo prudente da parte degli Stati Uniti, cautela e richieste di garanzie da parte dell’Ucraina, rigidità sui punti chiave da parte della Russia.
Donbass, sicurezza, Nato e utilizzo degli asset russi restano i nodi centrali di un confronto che potrebbe ridefinire gli equilibri della sicurezza europea, ma che, per ora, resta ancora lontano da una conclusione definitiva.